Giro d'Italia 06/6/2017 giorno 35 CAPUA-STRANGOLAGALLI
Immancabilmente dormire in un letto accorcia il mio
sonno, leggo un’ora prima di alzarmi, preparo le mie cose e saluto Francesco,
il volontario di turno che inizialmente sembrava contrariato per la mia
presenza, poi mi ha ceduto il letto per dormire sulla poltrona.
Uscire da Capua è facile, peccato che comincia a
gocciolare quasi subito e poi a piovere, decido di mettere il coprizaino e
curvo leggermente per entrare in un distributore di benzina. La Teresa guizza
da un lato svelta come un serpente e ci troviamo a scivolare, io e lei,
affiancati sull’asfalto che sembra insaponato. Fortunatamente entrambi illesi
passiamo qualche minuto al coperto e il piovasco passa.
Percorrere la Casilina
non è entusiasmante, ma progressivamente il cielo si schiarisce, rimangono solo
cumuli scuri qua e là sui rilievi delle colline che si avvicinano. Mi addentro
nelle vallette che zigzagano tra i colli senza pendenze accentuate, gli antichi
romani ci sapevano fare nel tracciare le strade!
Mi fermo a Montelungo dove un cimitero di guerra
stende le sue lapidi su un pendio, mentre di fronte un piccolo museo immerso in
un bel parco popolato da mezzi corazzati della seconda Guerra Mondiale accoglie
i visitatori.
Vago un po’ tra le foto in bianco e nero scattate a Reparti
attestati nei dintorni, armi e divise, medaglie e attestati, quindi ritorno
cilista e pedalo verso Cassino.
Vorrei andare a visitare Monte Cassino, la salita è
parecchio lunga, quindi decido di salire col bus.
Aspetto parecchio, ma
pedalando ci avrei messo lo stesso tempo, l’autista carica me e la bici senza
problemi, siamo gli unici clienti e nel tempo di una sua telefonata fiume (per
fortuna non bisogna parlare al conducente) siamo in cima.
L’abbazzia è una struttura imponente, ricostruita
dopo i pesanti bombardamenti della guerra. Si entra in un grande chiostro,
segue una terrazza panoramica sulla vallata, alle spalle uno scalone
monumentale che porta alla Basilica.
Molto decorato l’interno sulle
colonne con intarsii di marmo e
nervature dorate sulla volta della navata in netto contrasto con le pareti
laterali in cemento intonacato, bello il coro in legno molto lavorato, l’altare
e alle spalle un organo notevole.
Nella cripta, anche questa molto decorata, ci sono
dei grandi fregi in stile egizio.
Terminata la visita torno al parcheggio, dove scopro
che il custode è delle mie parti, di Cascina Costa. Mentre mi accingo a
ripartire arriva una coppia in bici, penso siano tedeschi e il forte accento
sembra confermarlo, invece sono di Bolzano, anche loro viaggiatori.
Affronto la discesa che in un attimo mi riporta a valle
nonostante la distanza, mi infilo in una stradina che mi consente di evitare
Cassino e una ulteriore salita intercettando la Casilina più a Nord.
Nella sosta pranzo telefono a Enzo, un pellegrino
conosciuto a Santiago de Compostela, mi spiega la strada per raggiungere il suo
punto d’accoglienza sulla via Francigena, il 113 a Strangolagalli.
Le strade sono veramente piccole e le indicazioni
piuttosto sommarie, ma con qualche informazione lungo il percorso riesco ad
arrivare, inconfondibile la casa, con sagome di metallo a bordo strada e
l’affresco sulla parete della casa.
Mi accoglie la mamma di Enzo, lui arriva da lì a poco
con figlia e nipote. Mi fa accomodare e lavare quindi dopo aver steso il bucato
vado a scoprire la casa che ha un giardino con animali da cortile e un pony.
La
parte frontale del cortile è votata all’accoglienza, con guide, fotografie,
mappe e oggetti che richiamano i pellegrinaggi. Si conversa fino all’ora di
cena, poi ci si riunisce ad un grande tavolo dove la moglie di Enzo mi rimpinza,
come se fossi il figlio più mingherlino, di cibo squisito e genuino.
La serata termina nella mia stanzetta con il ventre
che tira come un tamburo.
Oggi 108 km pedalando 5h
00' dislivello +1987m
Totale 4138 km in 216h 43’
dislivello +42886m
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