Giro d'Italia giorno 23 PALERMO-TRAPANI
Sveglia e colazione con Pietro al bar vicino, vedo
dei cannoli vuoti e non so resistere, provo il cannolo siciliano, quello
piccolo con il caffè, riempito al momento è veramente da assaggiare.
Torniamo a Casa di Paolo e ci organizziamo per
partire, io in bici e lui con uno zaino e un trolley di libri per una
presentazione a Nicosia.
Mi avvio fotografando nella luce del mattino,
costeggio il porto e i cantieri navali,
il caldo si fa già sentire, la lunga falesia che fiancheggia la costa mi porta fino
a Mondello.
La spiaggia, il porticciolo, il panorama dei promontori sul mare, gli ambulanti che vendono il pesce, la frutta, la verdura e dopo un giro nei vicoli mi imbatto in un mercato infinito proprio sulla strada che devo percorrere.
Lascio il paese e mi infilo tra due rilievi, dall’altro lato il paese di Capaci dove un cartello ricorda i caduti della strage.
La strada rimane all’interno per qualche chilometro e poi a Castellamare del Golfo torna sulla costa, una lunga spiaggia e il castello Normanno all’estremità che si protende sull’acqua.
Ho abbandonato la statale 113 per stare sul mare, ma ora devo pagare il dazio, al termine dell’abitato una salita arcigna mi attende, sale sulla scogliera fino ad un punto panoramico dove arrivo sciolto come una candela dal gran caldo. Una colonna di vecchie vetture Citroen, le Traction Avant, sfila luccicante con l’equipaggio orgoglioso che ammira il panorama, probabilmente sono sul tracciato della Targa Florio, una corsa classica.
La spiaggia, il porticciolo, il panorama dei promontori sul mare, gli ambulanti che vendono il pesce, la frutta, la verdura e dopo un giro nei vicoli mi imbatto in un mercato infinito proprio sulla strada che devo percorrere.
Lascio il paese e mi infilo tra due rilievi, dall’altro lato il paese di Capaci dove un cartello ricorda i caduti della strage.
La strada rimane all’interno per qualche chilometro e poi a Castellamare del Golfo torna sulla costa, una lunga spiaggia e il castello Normanno all’estremità che si protende sull’acqua.
Ho abbandonato la statale 113 per stare sul mare, ma ora devo pagare il dazio, al termine dell’abitato una salita arcigna mi attende, sale sulla scogliera fino ad un punto panoramico dove arrivo sciolto come una candela dal gran caldo. Una colonna di vecchie vetture Citroen, le Traction Avant, sfila luccicante con l’equipaggio orgoglioso che ammira il panorama, probabilmente sono sul tracciato della Targa Florio, una corsa classica.
Refrigerato da un gelato proseguo sulla strada che si
inerpica all’interno, alla ricerca di un paese che non compare mi rassegno a
pranzare in campagna all’ombra di un albero.
Il paesaggio ondulato scorre sotto le ruote, vedo
un’indicazione per San Vito Lo Capo, comporta una deviazione di 21 km ed
altrettanti per proseguire, mi piacerebbe andarci ma sono troppi km in più, a
malincuore rinuncio.
Proseguendo verso Trapani compare il picco di Erice
sulla sinistra, anche questo non si può fare, il paese è molto bello, ma la
salita è infinita, purtroppo non posso fare tutto e il dolce richiamo della
discesa sulla città vince.
Arrivo in centro e penso ad organizzare il soggiorno,
niente campeggi fino a Marsala, poco male, riesco a prenotare una stanza in
aeroporto e mi dedico alla visita della città con i suoi palazzi, le chiese e
la torre sull’istmo al bordo del mare.
Oggi 136 km pedalando 7h 36'
dislivello +1449m
Totale 2872 km in 152h 41’
dislivello +27913m
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