lunedì 17 luglio 2017

Giro d'Italia giorno 28 CATANIA-SANT’ALESSIO SICULO

Giro d'Italia giorno 28 CATANIA-SANT’ALESSIO SICULO



     


  

Ho deciso di provare a salire per un tratto sulle pendici dell’Etna, consigliato con tanto entusiasmo dal padrone del ristorante ieri sera. Dopo un latte macchiato al bar saluto l’amico Michael di Monaco, con la bici a rimorchio monoruota, anche lui appassionato di fuoristrada africano in moto,  e lascio il campeggio.





La costa mi porta in un baleno ad Aci Castello, molto piccolo ma particolare, con la rocca a picco sul mare.







Quindi Aci Trezza, dalla fama letteraria, è il paese dei Malavoglia, con una famiglia di accuminati scogli neri di fronte al lungomare.





Salgo infine ad Aci Reale, più grande e monumentale con la piazza della Cattedrale ed i palazzi signorili in stile Barocco.
















Seguendo i consigli salgo fino Zafferana Etnea seguendo stradine secondarie affiancate da muri a secco di roccia lavica che delimitano i vigneti, attraversando piccoli paesi con chiese sproporzionatamente grandi. 









Fortunatamente, come ieri, l’Etna ha un cappello esteso di nubi che mi permette di salire all’ombra. Sui pendii le ginestre fiorite si inframmezzano a vigneti, oliveti e neri muri de contenimento delle terrazze. La strada costeggia un colle perfettamente conico che dà limpressione di essere stata una bocca eruttiva del vulcano ormai inattiva, con la vegetazione che si è impadronita dei suoi fianchi.


S. Maria degli Ammalati, Linera, Pisano, Fleri, Poggio Felice, Sarro e sono  a Zafferana, ma ancora del paesaggio nero vulcanico-lunare nemmeno l’ombra, per trovarlo bisogna salire ancora parecchio, qui il verde la fa ancora da padrone. Degna di nota la piazza, con scalinata, statue e un palazzo a dominarla, di fronte la chiesa.





Soddisfatto del mio assaggio di salita sul vulcano mi butto in discesa attraverso Santa Venerina, Giarre e Mascali fino a raggiungere la strada litoranea.







Involontariamente salto Giardini Naxos, mi dispiace ma non ho voglia di ritornare quindi proseguo per Taormina dove c’è stato un incontro dei G7 un paio di giorni fa.
La costa è suggestiva e la salita al terrazzo su cui è appollaiato il paese piuttosto comoda, tra mille tornanti, palazzi, ville principesche castelli, alberghi lussuosi, vedute sul mare e scorci di montagna.





Il contesto è bellissimo, peccato affiorino esempi di degrado edilizio ed ecologico inconcepibili in un’area dove in denaro scorre a fiumi e l’incuria non dovrebbe esistere.
Arrivato nel centro storico devo smontare dalla bici per la calca di turisti che affolla le caratteristiche viuzze ravvivate da mille vetrine e fiori ovunque, un gelato per riportare la temperatura ad un livello accettabile  mentre lo sguardo accarezza le chiese, i vicoli, gli hotel e il panorama. 


















Dopo una lunga pausa ristoratrice riempio le borracce alla fontanella e riparto verso Nord, ho scoperto che nel paese  di Sant’Alessio, prima di Messina, c’è un campeggio.





Alle quattro di pomeriggio sono fermo al campeggio la Focetta, non avendo ancora pranzato vado a saccheggiare un supermarket, solo dopo aver soddisfatto lo stomaco mi decido a montare la tenda, con la fettona d’anguria che mi appesantisce quando mi piego.
Quando tutto è sistemato faccio un po’ di manutenzione alla Teresa, le pastiglie dei freni sono agli sgoccioli, le sostituisco con quelle che ho nella borsa adottando una tecnica un po’ Far-West, butto una corda su un albero sospendendo prima l’anteriore e poi il posteriore della bici per lavorare più comodo. Dopo una bella pulita a cambio e catena posso concedermi una doccia meritata.
Ceno sotto lo sguardo insistente e indiscreto di una coppia di vicini che non hanno ancora scoperto l’educazione, quindi mi sottraggo alla radiografia ulteriore andando al bar a pianificare e scrivere il diario, giornata più breve del solito con molte visite.

Oggi 83 km pedalando 5h 42' dislivello +1322m

Totale 3527 km in 182h 29’ dislivello +33703m

Nessun commento:

Posta un commento