Giro d'Italia giorno 28 CATANIA-SANT’ALESSIO SICULO
Ho deciso di provare a salire per un tratto sulle
pendici dell’Etna, consigliato con tanto entusiasmo dal padrone del ristorante
ieri sera. Dopo un latte macchiato al bar saluto l’amico Michael di Monaco, con
la bici a rimorchio monoruota, anche lui appassionato di fuoristrada africano
in moto, e lascio il campeggio.
La costa mi porta in un baleno ad Aci Castello, molto
piccolo ma particolare, con la rocca a picco sul mare.
Quindi Aci Trezza, dalla fama letteraria, è il paese
dei Malavoglia, con una famiglia di accuminati scogli neri di fronte al lungomare.
Salgo infine ad Aci Reale, più grande e monumentale
con la piazza della Cattedrale ed i palazzi signorili in stile Barocco.
Seguendo i consigli salgo fino Zafferana Etnea
seguendo stradine secondarie affiancate da muri a secco di roccia lavica che delimitano
i vigneti, attraversando piccoli paesi con chiese sproporzionatamente grandi.
Fortunatamente, come ieri, l’Etna ha un cappello esteso di nubi che mi permette
di salire all’ombra. Sui pendii le ginestre fiorite si inframmezzano a vigneti,
oliveti e neri muri de contenimento delle terrazze. La strada costeggia un
colle perfettamente conico che dà limpressione di essere stata una bocca
eruttiva del vulcano ormai inattiva, con la vegetazione che si è impadronita
dei suoi fianchi.
S. Maria degli Ammalati, Linera, Pisano, Fleri,
Poggio Felice, Sarro e sono a Zafferana,
ma ancora del paesaggio nero vulcanico-lunare nemmeno l’ombra, per trovarlo
bisogna salire ancora parecchio, qui il verde la fa ancora da padrone. Degna di
nota la piazza, con scalinata, statue e un palazzo a dominarla, di fronte la
chiesa.
Soddisfatto del mio assaggio di salita sul vulcano mi
butto in discesa attraverso Santa Venerina, Giarre e Mascali fino a raggiungere
la strada litoranea.
Involontariamente salto Giardini Naxos, mi dispiace
ma non ho voglia di ritornare quindi proseguo per Taormina dove c’è stato un
incontro dei G7 un paio di giorni fa.
La costa è suggestiva e la salita al terrazzo su cui
è appollaiato il paese piuttosto comoda, tra mille tornanti, palazzi, ville
principesche castelli, alberghi lussuosi, vedute sul mare e scorci di montagna.
Il contesto è bellissimo, peccato affiorino esempi di
degrado edilizio ed ecologico inconcepibili in un’area dove in denaro scorre a
fiumi e l’incuria non dovrebbe esistere.
Arrivato nel centro storico devo smontare dalla bici per
la calca di turisti che affolla le caratteristiche viuzze ravvivate da mille
vetrine e fiori ovunque, un gelato per riportare la temperatura ad un livello
accettabile mentre lo sguardo accarezza
le chiese, i vicoli, gli hotel e il panorama.
Dopo una lunga pausa ristoratrice
riempio le borracce alla fontanella e riparto verso Nord, ho scoperto che nel
paese di Sant’Alessio, prima di Messina,
c’è un campeggio.
Alle quattro di pomeriggio sono fermo al campeggio la
Focetta, non avendo ancora pranzato vado a saccheggiare un supermarket, solo
dopo aver soddisfatto lo stomaco mi decido a montare la tenda, con la fettona
d’anguria che mi appesantisce quando mi piego.
Quando tutto è sistemato faccio un po’ di manutenzione
alla Teresa, le pastiglie dei freni sono agli sgoccioli, le sostituisco con
quelle che ho nella borsa adottando una tecnica un po’ Far-West, butto una
corda su un albero sospendendo prima l’anteriore e poi il posteriore della bici
per lavorare più comodo. Dopo una bella pulita a cambio e catena posso
concedermi una doccia meritata.
Ceno sotto lo sguardo insistente e indiscreto di una
coppia di vicini che non hanno ancora scoperto l’educazione, quindi mi
sottraggo alla radiografia ulteriore andando al bar a pianificare e scrivere il
diario, giornata più breve del solito con molte visite.
Oggi 83 km pedalando 5h 42'
dislivello +1322m
Totale 3527 km in 182h 29’
dislivello +33703m
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