Giro d'Italia giorno 27 AVOLA-CATANIA
Questa mattina stranamente fatico ad alzarmi, mi
metto in viaggio e arrivo a Siracusa in poco tempo.
Prima operazione sosta cappuccino e cornetto al bar,
il cornetto è enorme e contiene una manata di cioccolato, proprio quello che mi
ci voleva!
Inizio la visita passando il ponte che mi porta al
quartiere Ortiggia, la zona vecchia della città sull’isola, magnifica la piazza
del duomo e altrettanto bello l’interno della chiesa.
L’estremità dell’isola è
presidiato da una fortezza che al momento non è visitabile.
Girando per i vicoli mi imbatto in un mercato molto pittoresco, e nelle rovine del tempio di Apollo.
La zona storica è affascinante e al termine vado a
visitare il parco archeologico, fortunatamente mi consentono di legare la bici
alla recinzione accanto alla biglietteria, già all’interno.
Subito ci si trova accanto all’area di Ierone che con
una grande piattaforma non ha molto da mostrare.
Salgo all’anfiteatro i cui spalti sono ricavati sul
fianco della collina, la strada in lastre di pietra ancora ben conservate porta
alla sommità, da qui si gode di un bel panorama, purtroppo parte della
struttura è danneggiata e un grande impianto luci la invade, probabilmente per
gli spettacoli all’aperto.
Nella parete di roccia si apre una grotta,
allinterno una spettacolare sorgente scarica un gran getto d’acqua nella vasca
sottostante, creando un fresco microclima umido nel caldo soffocante
dell’anfiteatro di pietra chiara.
Più in basso si trova un’area che sembra un incrocio
tra un canyon ed un orto botanico, la “Latomia del Paradiso”, di fatto si
tratta di un’antica cava di materiale da costruzione realizzata come una miniera
con grandi pilastri di pietra e volte a sorreggere il cielo. Non resistette al
famoso terremoto nell’antichità, franando e ricoprendosi di una rigogliosa
vegetazione che cresce tra grandi massi e colonne lasciando sul fondo una
parete ancora costellata dai tagli delle pietre cavate, in un ambiente surreale
da Jurassic Park.
foglie di acanto, motivo di decorazione sui capitelli delle colonne e sculture classiche
Accanto, all’estremità della parete rocciosa,
l’Orecchio di Dionisio, una grotta con l’accesso altissimo ed appuntito, la
cavità si estende all’interno per un centinaio di metri, in parte scavata da un
fiume sotterraneo e in parte dall’uomo dando luogo a un antro enorme e fresco
regno dell’eco.
Ultima grande struttura presente un anfiteatro in
pianura, questo invece di essere semicircolare è in una buca, lo sviluppo ovale
con la strada carraia che porta all’ingresso e archi d’accesso ai punti
cardinali, gallerie sotto gli spalti e il palco con le strutture sottostanti
simili al Colosseo.
L’insieme è veramente unico e spettacolare, fa
impressione la capacità costruttiva dell’epoca e ancora di più la durata delle
strutture quando i nostri palazzi dopo vent’anni hanno bisogno di manutenzione.
Quattro chiacchiere con Steven, liutaio e musicista di strada che suona uno strumento costruito da sé sul modello di un analogo degli indiani americani dei monti Appalachi, molto simile all'epinette francese.
Lascio Siracusa soddisfatto e affascinato in
direzione di Vittoria, ma sarà una battaglia riuscire a guadagnare la costa
verso Catania, tra strade abbandonate e chiuse, strade che si trasformano in
autostrade senza lasciare alternative. Sono costretto a seguire, con l’aiuto
del gps, viottoli di campagna per riuscire a scendere sulla costa senza fare un
giro enorme, aggiungendo una quindicina di chilometri inutili al mio viaggio.
il profilo dell'Etna
Esasperato mi lancio a tutta velocità verso il centro
di Catania, la visita è un po’ troppo veloce per una città di questo calibro,
ma sufficiente per apprezzare la sua bellezza, piazze, fontane, il Duomo,
moltissime chiese, i ruderi del teatro romano, giardini e le mura a racchiudere
il tutto.
Dopo aver girovagato per un po’ mi dirigo verso il lungo mare dove una pista
ciclabile mi porta, al sicuro dal traffico assassino della metropoli, verso la
periferia Nord dove mi attende il camping Jonio, è molto affollato e mi tocca
un angolino contro la recinzione accanto a una coppia slovena e un cicloturista
tedesco.
Trovare il camping è stato facile, ma il ristorante
che mi avevano consigliato i due milanesi non si trova così mi rassegno a
cenare al ristorante interno, alla fine ho mangiato bene e sono stato a
conversare piacevolmente fino a tardi col proprietario e la figlia.
Oggi 119 km pedalando 6h
36' dislivello +657m
Totale 3444 km in 176h 47’
dislivello +32831m
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