domenica 16 luglio 2017

Giro d'Italia giorno 27 AVOLA-CATANIA

Giro d'Italia giorno 27 AVOLA-CATANIA




         













Questa mattina stranamente fatico ad alzarmi, mi metto in viaggio e arrivo a Siracusa in poco tempo.
Prima operazione sosta cappuccino e cornetto al bar, il cornetto è enorme e contiene una manata di cioccolato, proprio quello che mi ci voleva!






Inizio la visita passando il ponte che mi porta al quartiere Ortiggia, la zona vecchia della città sull’isola, magnifica la piazza del duomo e altrettanto bello l’interno della chiesa. 





















L’estremità dell’isola è presidiato da una fortezza che al momento non è visitabile. 













Girando per i vicoli mi imbatto in un mercato molto pittoresco, e nelle rovine del tempio di Apollo.














La zona storica è affascinante e al termine vado a visitare il parco archeologico, fortunatamente mi consentono di legare la bici alla recinzione accanto alla biglietteria, già all’interno.







Subito ci si trova accanto all’area di Ierone che con una grande piattaforma non ha molto da mostrare.


Salgo all’anfiteatro i cui spalti sono ricavati sul fianco della collina, la strada in lastre di pietra ancora ben conservate porta alla sommità, da qui si gode di un bel panorama, purtroppo parte della struttura è danneggiata e un grande impianto luci la invade, probabilmente per gli spettacoli all’aperto. 






Nella parete di roccia si apre una grotta, allinterno una spettacolare sorgente scarica un gran getto d’acqua nella vasca sottostante, creando un fresco microclima umido nel caldo soffocante dell’anfiteatro di pietra chiara.












Più in basso si trova un’area che sembra un incrocio tra un canyon ed un orto botanico, la “Latomia del Paradiso”, di fatto si tratta di un’antica cava di materiale da costruzione realizzata come una miniera con grandi pilastri di pietra e volte a sorreggere il cielo. Non resistette al famoso terremoto nell’antichità, franando e ricoprendosi di una rigogliosa vegetazione che cresce tra grandi massi e colonne lasciando sul fondo una parete ancora costellata dai tagli delle pietre cavate, in un ambiente surreale da Jurassic Park.













foglie di acanto, motivo di decorazione sui capitelli delle colonne e sculture classiche

Accanto, all’estremità della parete rocciosa, l’Orecchio di Dionisio, una grotta con l’accesso altissimo ed appuntito, la cavità si estende all’interno per un centinaio di metri, in parte scavata da un fiume sotterraneo e in parte dall’uomo dando luogo a un antro enorme e fresco regno dell’eco.






Ultima grande struttura presente un anfiteatro in pianura, questo invece di essere semicircolare è in una buca, lo sviluppo ovale con la strada carraia che porta all’ingresso e archi d’accesso ai punti cardinali, gallerie sotto gli spalti e il palco con le strutture sottostanti simili al Colosseo.









L’insieme è veramente unico e spettacolare, fa impressione la capacità costruttiva dell’epoca e ancora di più la durata delle strutture quando i nostri palazzi dopo vent’anni hanno bisogno di manutenzione.
Quattro chiacchiere con Steven, liutaio e musicista di strada che suona uno strumento costruito da sé sul modello di un analogo degli indiani americani dei monti Appalachi, molto simile all'epinette francese.


Lascio Siracusa soddisfatto e affascinato in direzione di Vittoria, ma sarà una battaglia riuscire a guadagnare la costa verso Catania, tra strade abbandonate e chiuse, strade che si trasformano in autostrade senza lasciare alternative. Sono costretto a seguire, con l’aiuto del gps, viottoli di campagna per riuscire a scendere sulla costa senza fare un giro enorme, aggiungendo una quindicina di chilometri inutili al mio viaggio.


il profilo dell'Etna

Esasperato mi lancio a tutta velocità verso il centro di Catania, la visita è un po’ troppo veloce per una città di questo calibro, ma sufficiente per apprezzare la sua bellezza, piazze, fontane, il Duomo, moltissime chiese, i ruderi del teatro romano, giardini e le mura a racchiudere il tutto.















Dopo aver girovagato per un po’  mi dirigo verso il lungo mare dove una pista ciclabile mi porta, al sicuro dal traffico assassino della metropoli, verso la periferia Nord dove mi attende il camping Jonio, è molto affollato e mi tocca un angolino contro la recinzione accanto a una coppia slovena e un cicloturista tedesco.




Trovare il camping è stato facile, ma il ristorante che mi avevano consigliato i due milanesi non si trova così mi rassegno a cenare al ristorante interno, alla fine ho mangiato bene e sono stato a conversare piacevolmente fino a tardi col proprietario e la figlia.

Oggi 119 km pedalando 6h 36' dislivello +657m

Totale 3444 km in 176h 47’ dislivello +32831m

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