lunedì 26 giugno 2023

AMAZZONIA TRA 15 GIORNI: un allenamento

 Un allenamento a 15 giorni dalla partenza








ALLENAMENTO e FILOSOFIA DI VIAGGIO

Molti si chiederanno come ci si allena per un’impresa di quasi 6000 km in un ambiente dalle caratteristiche climatiche così difficili come la Foresta pluviale.


Onestamente anch’io mi muovo un po’ a sensazione, dopo 7 anni di cicloviaggi, sempre in solitaria e in autosufficienza, ho accumulato una discreta esperienza e conoscenza del mio fisico.


Il mio allenamento ormai consiste quasi solo in uscite in bicicletta, a volte cammino in montagna e solo raramente, ormai, un po’ di running. L’attività non è mai con finalità agonistica, magari pedalo più intensamente rispetto al viaggio, visto che la bici è scarica e le uscite raramente arrivano alle 7, 8 e addirittura 10 ore come mi è capitato viaggiando.


Generalmente cerco di muovermi in ambienti poco frequentati per evitare il rischio incidente che purtroppo incombe.




Solo per fare dei percorsi in salita e migliorare la resistenza copro lunghi tratti asfaltati, vivendo in pianura almeno una ventina di km mi separano dalle prime salite collinari.


Mi piace molto muovermi nella natura e il Parco del Ticino che dista solo una decina di km da casa mi aiuta in questo, offrendo un dedalo di piste ciclabili, carrareccia, strade sterrate, varianti e sentieri di buoni 800km (stima prudente) lungo tutta la sua estensione, cioè le due sponde del fiume tra Sesto Calende, dove sfocia dal lago Maggiore, fino a Pavia.




Il vantaggio del fuoristrada, oltre alla sicurezza, offre l’opportunità di pedalare a cadenze sempre diverse e costringe a molti rallentamenti e riprese, ideali per una preparazione di fondo. La mia bici, la Teresa, è uno strano ibrido, telaio d’acciaio senza ammortizzatori conformato come le vecchie mountain bikes, ha un manubrio a piega bassa aperto come le gravel, monta ruote larghe e un cambio a 14 rapporti nel mozzo. Di fatto è una bici da viaggio, pesa tra i 15 e i 16 chili e mi permette di faticare abbastanza anche senza carico, che generalmente la porta tra i 32 e i 40 kg.


L’attività varia tra i 3 e i 5 giorni alla settimana alla settimana e si infittisce a ridosso di una partenza. La di stanza che percorro è generalmente tra i 60 e gli 80 km con una o due uscite da un centinaio. Questo mi permette di viaggiare in tranquillità con la bici carica a tappe tra i 100 e i 150km al giorno. Sembrano distanze enormi ma effettivamente sono tranquillamente possibili se ci si muove alle 7 di mattina e ci si accampa intorno alle 18. Viaggiando a velocità comoda ci si stanca meno e aumenta di molto l’autonomia, rimane anche il tempo per visitare.




Ovviamente ogni giorno non è mai uguale, più salita, più cose da visitare, meteo caldissimo o pioggia possono far variare molto i tempi e le percorrenze.


Anche la filosofia di viaggio e pianificazione possono variare di molto ed essere declinate in una serie infinita di possibilità. 

Ad esempio, dopo una vita di lavoro che mi costringeva ad una pianificazione estrema, ora pianifico solo l’itinerario sulla mappa e la durata totale del viaggio, il resto viene da sé in funzione del terreno, del meteo, delle cose che trovo interessanti per la visita. In buona sostanza ho un’idea di quanti km circa farò in una giornata, ma non so mai dove mi fermerò, anche perché abitualmente faccio campeggio libero e trovare un posto adatto richiede un minimo di ricerca.


Come considerazione finale bisogna anche tener conto che viaggiando ci si allena, l’organismo si abitua progressivamente al movimento e al carico di fatica, infatti c’è chi non si allena prima di un viaggio e comincia con carichi più leggeri aumentando ore e distanza col passare dei giorni.


lunedì 19 giugno 2023

ASPETTATIVE E SPERANZE ...L'AMAZZONIA MI ATTENDE

 IO SONO AMAZZONIA

ASPETTATIVE E SPERANZE A UNA VENTINA DI GIORNI DALLA PARTENZA



Nel filmato vedrete una seri e di immagini in bianco e nero opera di Salgado


ASPETTATIVE DA QUESTO VIAGGIO


La realizzazione del viaggio lungo la transamazzonica di per sé è qualcosa di fantastico, immagino di incontrare degli Indios ormai integrati che hanno abbandonato la tribù e la vita tradizionale nella foresta.


Immagino: di incontrare camionisti che trasportano il legname e i macchinari relativi alla sua lavorazione;


Di incontrare agricoltori poveri che sopravvivono in piccoli appezzamenti lontani dalla civiltà e la loro versione industriale con coltivazioni estensive di soia;


Di vedere un nastro disboscato diritto che si estende a perdita d’occhio, una fettuccia di terra rossa che sale e scende senza posa costeggiata da due fasce incolte strette tra due pareti vegetali altissime di foresta impenetrabile;


Di vedere aree bruciate e disboscate selvaggiamente, ridotte a uno spettacolo postatomico;


Di passare su una miriade di ponti che attraversano corsi d’acqua che a me sembreranno enormi, ma qui sono paragonabili ai nostri torrentelli, parte dell’immenso sistema del bacino idrico amazzonico;


Di essere assaltato da miriadi d’insetti al calar del sole protetto dalla zanzariera della tenda;


Di vedere fiori dai colori sgargianti ed alberi esotici dalle proporzioni mastodontiche;

Di intravedere qualche animale furtivo che attraversa la strada e pappagalli colorati che stridono e mi sorvolano;


Di trovarmi immerso nel fango sotto un rovescio apocalittico d’acqua che in breve allaga tutto e poco dopo cede il posto al cielo azzurro;


Che sarò costretto più volte a chiedere un passaggio ad un camion per districarmi dal fango impraticabile in bici;


Che sarò in ansia nell’attraversamento delle città estremamente pericolose per l’alto tasso di criminalità…..


Ma soprattutto spero:


Di vedere dall’interno la foresta vergine e gli animali;


Di poter incontrare qualche gruppo di indigeni che ancora vive nella maniera tradizionale;


Di fare un’escursione in canoa sulle infinite vie d’acqua della foresta;


Di essere ospite di chi abita lungo la Transamazzonica per vivere di persona la loro vita e capire un po’ di più;


Di non essere testimone di distruzione solamente, ma scoprire che una speranza di riscatto affiora per le popolazioni e la loro terra


Sono certo che questo viaggio avventura sarà un ricordo indelebile nella mente e nel cuore per la quantità di sensazioni che mi susciterà.


Dopo aver visto la mostra fotografica di Salgado dedicata all’Amazonia, dubito di essere in grado di riportare una documentazione di flora, fauna e realtà umana che possa anche lontanamente competere, ma sarà una memoria per me di ciò che ho visto con i miei occhi e, spero, una visione interessante per chi vedrà la nostra testimonianza.