venerdì 2 luglio 2021

CICLOTOUR ALPI FRANCESI 23/6/2021 GIORNO 5

BRIANCON - NOVARA

col du Montgenevre - Monginevro

Nonostante il caldo di ieri sera questa mattina la temperatura è piuttosto rigida, è parecchio presto ma non me lo aspettavo. Anticipo un po' i tempi perché ho deciso di tornare a casa in una sola tappa, l'idea di campeggiare nella pianura con queste temperature e la compagnia delle zanzare mi deprime dopo essermi abituato al fresco dei monti.

La tenda è fradicia all'interno, tanta umidità. Ormai ho preso il ritmo e le operazioni di smontaggio sono spedite. Alle 6,20 sono già in pista, solo 9 km mi separano dal Monginevro, ho percorso questa strada correndo a piedi, in bici, in moto, in camper ma mai in questa direzione, è una prima. Ho decisamente acquisito un buon allenamento, salgo tranquillo con un paio di soste per bere e fare foto.






In cima, alle 7,30 non c'è quasi nessuno, solo dei motociclisti che caricano i bagagli per partire, un po' d'acqua, la giacca anti vento e mi avvio in discesa, una foto al cartello pubblicitario e sfilo davanti ai doganieri francesi che non mi considerano per niente.

Attraverso Claviere per evitare la galleria e per avere un panorama più interessante dell'interno di un tubo, Cesana ed a Ulzio mi fermo per una colazione al bar. 

Prosegue la discesa che i interrompe a Salbertrand con un noioso strappo di 100m di dislivello che fatico a digerire visto che sto discendendo la valle, ma l'orografia non si discute. Discesa ancora sfiorando la fortezza di Exilles,  impressionante roccaforte presidio del passaggio.





Ultimi tornanti verso Susa e poi si viaggia quasi in piano, con la Sacra di S. Michele che domina, ad Avigliana incrocio un ciclista in bici da corsa che mi dà qualche indicazione per passare facilmente Torino e mi tira in scia per qualche chilometro fino a Rivoli dove ci separiamo. Seguendo le sue indicazioni intercetto corso Francia e andando sempre dritto in falsopiano discendente lungo  il viale, nel traffico del mezzogiorno, passo a Piazza Statuto, corso Garibaldi e piazza Castello fino ad attraversare il ponte sul Po.

Sosta pranzo in un parco sul lungo Po e riprendo a pedalare ai piedi delle colline, la strada fa uno strappo in salita ogni km ma ha il pregio di essere abbastanza ombreggiata e poco trafficata, mi prendo una pausa ghiacciolo e a Gassino pausa frutta. Attraverso il fiume a S. Sebastiano Po, Verolengo e a Crescentino un po' di riposo e frutta secca. Mancano ancora una cinquantina di km, penso di fare una pausa dopo 30, a Vercelli, ma non ci arrivo, un calo di zuccheri mi fa vedere la strada che scorre a scatti, sono costretto a fermarmi a Lignana con il miraggio di una CocaCola negli occhi. Il paese è così piccolo che temo di non trovare un bar, ma finalmente sono seduto all'ombra con un bicchiere pieno di ghiaccio in una mano e una lattina nell'altra.

Le mie pause da cinque minuti non sono state d'aiuto, questa volta imparo e mi prendo una mezz'ora. Appena uscito dall'abitato comincia a piovigginare, ma le gocce evaporano prima di bagnare l'asfalto, in un attimo sono a Vercelli pedalando verso un cielo dalle tinte inquietanti, quel bel nero-blu-violaceo di nubi foriere di tempesta. Fortunatamente lasciata la città mi lascio sulla destra la zona di cielo più preoccupante, bisogna dire che il caldo mi fa quasi desiderare una bella pioggia.

Ormai è fatta, sono a Novara, basta arrivare a casa, sono sulla pista ciclabile e riparto da un semaforo quando con la coda dell'occhio vedo un cane al guinzaglio accanto a me lanciarmisi addosso, mi si arresta il battito, ma non succede nulla, evidentemente il padrone è riuscito a trattenerlo. Sfilo via imprecando come uno scaricatore di porto, scampato pericolo a 100m dal cancello di casa


Oggi 203 km                           Tot. 621 km             

ore 9,32'                                  Tot. 38h   34'           

dislivello positivo 965 m        Tot. 8286 m




giovedì 1 luglio 2021

CICLOTOUR ALPI FRANCESI 22/6/2021 GIORNO 4

VALLOIRE - BRIANCON

col du Galibier e col du Lautaret

Sveglia alle 4,30, incredibile dopo la faticata di ieri, e non riesco a riprendere sonno. A tratti continua una leggera pioggia. Alle 5,50 non ne posso più, comincio a mangiare toma, pane, miele, cioccolato, frutta secca, yogurt...praticamente tutto quello che ho a disposizione.

Riprende a piovere deciso e non sembra voler smettere, su per la valle è tutto tappato dalle nubi, non si vede nulla. Francamente mi preoccupa un po' l'idea di restare qui ad aspettare, così faccio una ricerca meteo e con disappunto scopro che sia a Valloir che a Briancon sono previsti temporali molto forti con vento a raffica fino a 60km orari, c'è di che morire congelati a 2700m.

Passo ad una ricerca su booking per avere un ripiego in caso di condizioni disperate, quindi ritiro tutto quanto lasciando solo la tenda, pronto a smontare e caricare "al volo" appena smette la pioggia. Finalmente riesco a partire, sono le 7, la valle è ancora chiusa e una pioggerella non troppo fastidiosa mi accompagna nei primi chilometri. Giacca e pantaloni in goretex mi fanno presto sudare, al primo rifugio con fontanella colgo l'occasione per svestirmi e bere. Praticamente non ho ancora incrociato nessuno.

I primi 4 km sono tutti sul fianco sinistro della valle, dopo il rifugio un ponte porta sull'altro versante dove iniziano i tornanti e comincio ad essere superato da furgoncini che portano gli sciatori, evidentemente in cima c'è una stazione aperta.

Mi accompagnano le pietre miliari vecchie in pietra (bornes) e quelle nuove in vetroresina che scandiscono distanza dal passo, quota e pendenza, sono senz'altro un regalo del TOUR.








Il cielo coperto di dense nuvole nere si schiarisce un poco e a tratti compare anche un bel sole che riscalda l'animo (al corpo è sufficiente la salita). In alcuni tratti un vento gelido scende la valle investendomi e azzerando il calore da fatica, facendomi rabbrividire e alitare denso vapore.

Incrocio dei lavoratori che con ruspa e camion sistemano la strada, mi sorridono impietositi dal carico, ma ormai sono quasi in cima. Nell'ultima tornata mi sorpassa una E-bike, il ciclista mi guarda forse sentendosi un po' in colpa, mi saluta e mi dice "respect". Qualche secondo dopo di lui anch'io sono sul colle, ci sono solo un parcheggio ed il cartello, fa un freddo da morire sotto il vento con i vestiti fradici. 



Prima cosa rientrare nel guscio di goretex compreso cappuccio e guanti, secondo foto al cartello e sto già tremando come una foglia mentre un gruppone in mountain bike arriva dall'altro lato. Troppa ressa per i miei gusti, mi hanno circondato bloccandomi la bici, quando cerco di muovermi una ciclista di mezz'età, probabilmente in anossia grave, mi guarda come se non capisse che mi sta davanti e non posso passare se non si sposta. Ho un freddo che mi fa fare il ballo di San Vito, tolleranza e comprensione sono a zero, mi guarda in faccia, capisce e si sposta.

La discesa è un incubo, perdo la sensibilità alle mani nei primi 500 m e anche solo frenare diventa un problema, ma il paesaggio è fantastico, ci sono un a quantità di marmotte, in particolare una coppia che sembrano le gemelle Kessler (riferimento per i più anziani :-) ) e mi dimentico in fretta delle mie condizioni miserabili.





Di fronte un ruscello di acque bianche spumeggianti offre uno spettacolo incredibile allargandosi come un pettine sul letto di roccia nera, passa  sotto un nevaio riuscendo poco più a valle simile ad una frangia .





Il tormento del freddo si sospende al col del Lautaret a 2000m, dove abbandono la Teresa contro il muro e mi rintano nel rifugio per bere qualcosa di caldo, ho le mani così intirizzite che riesco anche a rovesciare un po' del mio cafè au lait.





Il resto della discesa verso Briancon corre lungo la valle di Serre Chevalier, pian piano mi riscaldo e faccio sosta per togliermi giacca e pantaloni. Giusto all'ora di pranzo arrivo a Briancon, non scendo nella parte bassa del paese, ma mi spetta un bello strappo in salita anche solo per arrivare al parcheggio alto, vicino all'arco che dà accesso alla cittadella. Ho saltato la visita perchè ci sono già stato parecchie volte ed è poco pratico girare con la bici carica a mano vista la pendenza, per chi non ci è mai stato è assolutamente da visitare.


immagine dal web

Per prima cosa riempio la borraccia ormai asciutta, poi decido di prendermi una bella pizza in un locale con tavolini all'esterno, "Basilico" è il nome, scopro che la famiglia che lo gestisce è orgogliosamente italiana, sono gentili e la pizza è buonissima oltre che enorme, il diametro supera il mio avambraccio dalla punta delle dita al gomito. Me la gusto con la vista delle fortezze che presidiano la valle dall'alto dei pendii, è troppo grande e nonostante lo sforzo, a malincuore, sono costretto a lasciarne una fetta.


Seguendo il consiglio dei miei ristoratori continuo fino alla frazione di Vachette dove mi abbandono al lusso sfrenato di un campeggio con piscina, il Montana, che è molto ordinato e tranquillo.



Mi piazzo accanto a degli strani bungalow di teli cerati simili a delle enormi tende canadesi, sfruttando un bel tavolone da picnic per asciugare la tenda e arieggiare materasso e sacco a pelo dopo la pioggia di questa mattina. 




Una doccia calda mi rimette in sesto e mi fa ritornare alla civiltà dopo tre notti di bivacco senza comfort. Per la prima volta riesco a leggere un po' di pagine del libro che mi sto trascinando da 400 km ed ho anche il tempo di annoiarmi, ho pedalato per mezza giornata e non sono abituato a tutta questa inattività. Sicuramente un po' di riposo non fa male. Nel pomeriggio una pioggerella tenta di spaventarmi ma dura solo un'attimo e il sole va e viene fino a sera.



Lentamente arriva l'ora di cena e metto in funzione il settore cucina (sacco a destra sulla forcella).  Il  fornello multifuel MSR funziona benissimo, unico neo un po' di odore di benzina all'accensione e fiammata finché non scalda l'evaporatore che porta alla normale fiamma blu, riscalda l'acqua ghiacciata ad una velocità incredibile e non c'è il problema di trovare cartucce di gas compatibili.


Continuo la mia seduta di lettura sdraiato in tenda, aspettando il sonno che tarda ad arrivare.

Oggi 56 km                            Tot. 418 km             

ore 4,14'                                  Tot. 29h   02'           

dislivello positivo 1185m       Tot. 7321 m