giovedì 1 luglio 2021

CICLOTOUR ALPI FRANCESI 22/6/2021 GIORNO 4

VALLOIRE - BRIANCON

col du Galibier e col du Lautaret

Sveglia alle 4,30, incredibile dopo la faticata di ieri, e non riesco a riprendere sonno. A tratti continua una leggera pioggia. Alle 5,50 non ne posso più, comincio a mangiare toma, pane, miele, cioccolato, frutta secca, yogurt...praticamente tutto quello che ho a disposizione.

Riprende a piovere deciso e non sembra voler smettere, su per la valle è tutto tappato dalle nubi, non si vede nulla. Francamente mi preoccupa un po' l'idea di restare qui ad aspettare, così faccio una ricerca meteo e con disappunto scopro che sia a Valloir che a Briancon sono previsti temporali molto forti con vento a raffica fino a 60km orari, c'è di che morire congelati a 2700m.

Passo ad una ricerca su booking per avere un ripiego in caso di condizioni disperate, quindi ritiro tutto quanto lasciando solo la tenda, pronto a smontare e caricare "al volo" appena smette la pioggia. Finalmente riesco a partire, sono le 7, la valle è ancora chiusa e una pioggerella non troppo fastidiosa mi accompagna nei primi chilometri. Giacca e pantaloni in goretex mi fanno presto sudare, al primo rifugio con fontanella colgo l'occasione per svestirmi e bere. Praticamente non ho ancora incrociato nessuno.

I primi 4 km sono tutti sul fianco sinistro della valle, dopo il rifugio un ponte porta sull'altro versante dove iniziano i tornanti e comincio ad essere superato da furgoncini che portano gli sciatori, evidentemente in cima c'è una stazione aperta.

Mi accompagnano le pietre miliari vecchie in pietra (bornes) e quelle nuove in vetroresina che scandiscono distanza dal passo, quota e pendenza, sono senz'altro un regalo del TOUR.








Il cielo coperto di dense nuvole nere si schiarisce un poco e a tratti compare anche un bel sole che riscalda l'animo (al corpo è sufficiente la salita). In alcuni tratti un vento gelido scende la valle investendomi e azzerando il calore da fatica, facendomi rabbrividire e alitare denso vapore.

Incrocio dei lavoratori che con ruspa e camion sistemano la strada, mi sorridono impietositi dal carico, ma ormai sono quasi in cima. Nell'ultima tornata mi sorpassa una E-bike, il ciclista mi guarda forse sentendosi un po' in colpa, mi saluta e mi dice "respect". Qualche secondo dopo di lui anch'io sono sul colle, ci sono solo un parcheggio ed il cartello, fa un freddo da morire sotto il vento con i vestiti fradici. 



Prima cosa rientrare nel guscio di goretex compreso cappuccio e guanti, secondo foto al cartello e sto già tremando come una foglia mentre un gruppone in mountain bike arriva dall'altro lato. Troppa ressa per i miei gusti, mi hanno circondato bloccandomi la bici, quando cerco di muovermi una ciclista di mezz'età, probabilmente in anossia grave, mi guarda come se non capisse che mi sta davanti e non posso passare se non si sposta. Ho un freddo che mi fa fare il ballo di San Vito, tolleranza e comprensione sono a zero, mi guarda in faccia, capisce e si sposta.

La discesa è un incubo, perdo la sensibilità alle mani nei primi 500 m e anche solo frenare diventa un problema, ma il paesaggio è fantastico, ci sono un a quantità di marmotte, in particolare una coppia che sembrano le gemelle Kessler (riferimento per i più anziani :-) ) e mi dimentico in fretta delle mie condizioni miserabili.





Di fronte un ruscello di acque bianche spumeggianti offre uno spettacolo incredibile allargandosi come un pettine sul letto di roccia nera, passa  sotto un nevaio riuscendo poco più a valle simile ad una frangia .





Il tormento del freddo si sospende al col del Lautaret a 2000m, dove abbandono la Teresa contro il muro e mi rintano nel rifugio per bere qualcosa di caldo, ho le mani così intirizzite che riesco anche a rovesciare un po' del mio cafè au lait.





Il resto della discesa verso Briancon corre lungo la valle di Serre Chevalier, pian piano mi riscaldo e faccio sosta per togliermi giacca e pantaloni. Giusto all'ora di pranzo arrivo a Briancon, non scendo nella parte bassa del paese, ma mi spetta un bello strappo in salita anche solo per arrivare al parcheggio alto, vicino all'arco che dà accesso alla cittadella. Ho saltato la visita perchè ci sono già stato parecchie volte ed è poco pratico girare con la bici carica a mano vista la pendenza, per chi non ci è mai stato è assolutamente da visitare.


immagine dal web

Per prima cosa riempio la borraccia ormai asciutta, poi decido di prendermi una bella pizza in un locale con tavolini all'esterno, "Basilico" è il nome, scopro che la famiglia che lo gestisce è orgogliosamente italiana, sono gentili e la pizza è buonissima oltre che enorme, il diametro supera il mio avambraccio dalla punta delle dita al gomito. Me la gusto con la vista delle fortezze che presidiano la valle dall'alto dei pendii, è troppo grande e nonostante lo sforzo, a malincuore, sono costretto a lasciarne una fetta.


Seguendo il consiglio dei miei ristoratori continuo fino alla frazione di Vachette dove mi abbandono al lusso sfrenato di un campeggio con piscina, il Montana, che è molto ordinato e tranquillo.



Mi piazzo accanto a degli strani bungalow di teli cerati simili a delle enormi tende canadesi, sfruttando un bel tavolone da picnic per asciugare la tenda e arieggiare materasso e sacco a pelo dopo la pioggia di questa mattina. 




Una doccia calda mi rimette in sesto e mi fa ritornare alla civiltà dopo tre notti di bivacco senza comfort. Per la prima volta riesco a leggere un po' di pagine del libro che mi sto trascinando da 400 km ed ho anche il tempo di annoiarmi, ho pedalato per mezza giornata e non sono abituato a tutta questa inattività. Sicuramente un po' di riposo non fa male. Nel pomeriggio una pioggerella tenta di spaventarmi ma dura solo un'attimo e il sole va e viene fino a sera.



Lentamente arriva l'ora di cena e metto in funzione il settore cucina (sacco a destra sulla forcella).  Il  fornello multifuel MSR funziona benissimo, unico neo un po' di odore di benzina all'accensione e fiammata finché non scalda l'evaporatore che porta alla normale fiamma blu, riscalda l'acqua ghiacciata ad una velocità incredibile e non c'è il problema di trovare cartucce di gas compatibili.


Continuo la mia seduta di lettura sdraiato in tenda, aspettando il sonno che tarda ad arrivare.

Oggi 56 km                            Tot. 418 km             

ore 4,14'                                  Tot. 29h   02'           

dislivello positivo 1185m       Tot. 7321 m



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