Giro d'Italia giorno 34 POMPEI-CAPUA
Il vino bevuto a cena mi ha steso prima di riuscire a
scrivere il diario, prima cosa fatta questa mattina. Al suo arrivo Helèna, la
receptionist del B&B, cortese e professionale mi prepara un caffè che bevo
seduto all’ombra di un albero in giardino leggendo, un lusso senza precedenti
durante il viaggio.
Alle nove, puntuale come un pompeiano svizzero Angelo
compare per accompagnarmi in paese, foto commemorativa nel Giardino di Pina
(così si chiama il B&B che consiglio caldamente) con sfondo Vesuvio e ci
avviamo.
Tappa colazione al bar di un amico, buona la colazione e cool il
locale. Oggi la Teresa verrà sottoposta ad un check-up della ruota posteriore,
i raggi allentati cigolavano moltissimo, temendo di romperli li ho tirati un
po’ ma la ruota non è più allineata. La portiamo ba un meccanico di biciclette
poco distante che ci dice di tornare dopo un’oretta.
Inganniamo il tempo parlando, anche Pina, la moglie è
molto accogliente e simpatica, mi fa promettere di tornare da loro con il
camper e la famiglia.
Andiamo a ritirare la bici dal signor Tortora che
sostituisce la camera d’aria forata da un chiodo, lava la catena ed eccomi
pronto a ripartire, Angelo mi omaggia, oltre all’ospitalità infinita, di una bottiglia
di limoncello di sua produzione, fortunatamente piccola. Dopo saluti baci e
abbracci sono di nuovo in viaggio, il mio carico aumenta sempre, dope le due
gomme in più, la sella ed ora il limoncello.
Viaggio verso Napoli a mattinata inoltrata sotto una
calura notevole e un traffico intenso, la strada è piuttosto malconcia e dove
non lo è il fondo è costituito da cubi di porfido o lastre di basalto.
Le vibrazioni sono micidiali, arrivo davanti al
teatro San Carlo col sedere ammaccato e le viti del ginocchio e della clavicola
allentate, stanno allestendo il palco per un concerto di Franco Battiato e
settando l’impianto audio.
Faccio un tour del centro e dopo un gelato mi lancio
all’attraversamento verso Capua. La città ha una pianta tormentata che spesso
segue l’orografia del terreno, quindi orientarsi non è facile, è necessario un
continuo controllo della mappa, talvolta difficile nel traffico forsennato.
Mi
trovo in alto a dominare i Quartieri Spagnoli, i barrios che ci hanno lasciato
nelle città dominate, sono caratteristici e disperatamente poveri.
Dopo aver lasciato la città e passato Afragola faccio
pausa pranzo, ormai ho deciso di variare il percorso che mi ero segnato,
seguirò la direttrice Cassino Frosinone Roma per incontrare amici che non ho avuto
modo di vedere prima.
Ripasso da Caserta, già vista scendendo, arrivo
proprio di fronte alla Reggia e imbocco la via Casilina, Santa Maria Capua
Vetere poi Capua. Mi ricordo che passando in Duomo il sacrestano mi aveva
offerto accoglienza per la notte, decido di approfittarne ora che è ormai sera.
La signora che si occupa dei pellegrini sembra
inizialmente titubante perché sono al completo, ma dicendole che ho il
necessario per dormire supero l’incertezza e mi accompagna alla struttura.
Qui trovo volontari gentili che mi preparano
addirittura la cena senza che nemmeno l’abbia chiesta, doccia e un letto nella
stanza del volontario di turno. Anche oggi la giornata è finita.
Oggi 80 km pedalando 4h 41'
dislivello +592m
Totale 4030 km in 211h 43’
dislivello +40899m
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