Giro d'Italia giorno 25 AGRIGENTO-PUNTA BRACCETTO
Lasciato il campeggio dopo
un bel sonno faccio un giro alla marina di San Leone che non richiede molto
tempo e mi lancio verso la Valle dei Templi.
Bisogna affrontare una
bella salita ma il parco archeologico compensa ampiamente della fatica, arrivo
un po’ prima dell’apertura e riesco a fare la visita con la bici senza un solo
turista in vista, nessuno mi dice nulla e vago sulle sterrate con la mia gravel
perfettamente a suo agio.
Prima il tempio della
Concordia, meglio conservato con le enormi colonne e gli architravi che
svettano nel cielo blu, un’enorme statua alata color verderame adagiata
sull’aiola antistante sembra proteggerlo.
Il percorso prosegue sulla cresta di
una collina di tufo, sfruttata per costruire fortificazioni asportando
materiale e modificando il terreno anzichè portando materiale da costruzione.
Si arriva al tempio di Giunone decisamente più dannaggiato e con colonne
mancanti, ma sempre testimonianza di una potenza e una grandezza senza rivali
all’epoca.
Il tour si svolge con una
rapidità incredibile viste le dimensioni dell’area, a piedi ci avrei messo una
vita, continuo la salita verso l’antica Girgenti, che, dire arroccata è poco, è
appoggiata come un nido d’aquila in cima al monte, tornante su tornante di
strada molto ripida guadagno il centro storico, con le vie intersecate da
vicoli a scalette tra abitazioni storiche e chiese incastonate.
Sosta in un bar per una
colazione energetica con squisito cannolo maxi e infine ultima salita verso la
cattedrale che si trova alla sommità del rilievo.
Dopo la visita plano come
un paracadute verso la pianura e continuo il mio viaggio tra salite e discese
verso Est, decido di fare una deviazione per entrare nella città di Licata e me
ne pento perché non vale lo sforzo, dopo le magnificenze di Agrigento il
confronto è duro.
Al castello di Falconara,
che purtroppo non sembra raggiungibile, incontro di nuovo il camper arancione
dei torinesi, ci salutiamo e ognuno per la sua strada.
Davanti a me Gela,
conosciuta per i terminal petroliferi, che la cartina riporta costellata di
resti archeologici, decido di attraversarla ma anche quest’idea non è stata
entusiasmante, di ruderi nemmeno l’ombra, solo grandi tubazioni dalla spiaggia
al mare.
Ora il territorio è
completamente coperto di serre, distese interminabili di plastica che rendono
il panorama poco attraente, completamente soggiogato dall’agricoltura estensiva
di ortaggi.
Ormai è ora di trovare un
campeggio, passo Scoglitti e chiedendo informazioni mi dirigo verso Punta
Braccetto dove ci sono gli unici campeggi della zona. Dovrò percorrere trenta
km per arrivare all’agognato camping, attraversando pianure coperte di
melanzane, pomodori, peperoni incellophanati con le loro piante e relative
aiuole, montagne di bottiglie di birra al bordo della strada testimoniano il
caldo insopportabile dentro le serre.
Mi fermo al primo di tre
camping, mi registro, spedizione a caccia di alimentari e monto il campo accanto
a una simpatica coppia tedesca con un Supertenerè.
Questa sera festeggio,
birra grande e olive per aperitivo, insalatona ceci tonno e pomodoro ed è
subito sera.
Oggi 157 km pedalando 8h
28' dislivello +1297m
Totale 3206 km in 170h 11’
dislivello +30793m
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