domenica 30 luglio 2017

Giro d'Italia 12/6/2017 giorno 41 SPINEDA(CR)-ORIO LITTA(PV)

Giro d'Italia 12/6/2017 giorno 41 SPINEDA(CR)-ORIO LITTA(PV)



 

La notte scorre al ticchettio suadente degli irrigatori che nei campi ruotano incessanti con i loro getti d’acqua lunghissimi. 





Smonto la tenda al sorgere del sole e inizio un tratto di navigazione complessa, non ci sono segnavia e passo il tempo al gps, colazione in un paesino fantasma dove fortunatamente almeno un bar è aperto. 2,50€ latte macchiato e cornetto, siamo lontani dai record del sud, dove si otteneva l’equivalente a 1,80, ma il locale è carino, arredato da pub con tende alle finestre composte con i dischi di pelle dei rullanti di una batteria.




La via Postumia mi conduce a Sabbioneta, un villaggio agricolo cinto da una poderosa cerchia di mura, eredità di una discendenza secondaria dei Gonzaga con bei palazzi monumentali nel borgo che è attraversato dal 45° parallelo.








Proseguo per Casalmaggiore che non conoscevo ed è una bella sorpresa, anche qui la storia ha lasciato la sua impronta sull’urbanistica con palazzi e piazze notevoli.










Anche oggi il caldo è opprimente e in queste zone umide si fa sentire ancora di più, di nuovo sull’alzaia senz’ombra mi avvicino a Cremona in una miriade di meandri lungo il fiume.







Il centro storico è meraviglioso e nella piazza del Comune: il Duomo, il Battistero, il Torrazzo, il palazzo del Comune e la Loggia dei Militi ti svettano attorno lasciandoti a bocca aperta.









L’interno del Duomo ha pochi rivali e, mentre ammiro fotografando, una signore mi avvicina e mi dice: “vuole fotografare qualcosa di particolare?”, la seguo di fronte a due cappelle decorate con gruppi scultorei in legno, ma finiti con una vernice che li fa sembrare di marmo, mi dice e poi mi mostra l’organo “ha 1000 canne sa, molte non si vedono nascoste dalla prima fila.” Insomma, una guida gentile e inaspettata mi fa scoprire curiosità che solo leggendo una guida turistica avrei scoperto ma che purtroppo non si addice ad un viaggio in bici.




Mi sedo i piazza a rimirare i monumenti mentre mangio della frutta e mi colpiscono due biciclette da turismo con cambio Rohloff e dinamo Sohn nel mozzo, due accessori che mi piacerebbe proprio montare sulla Teresa, le superaccessoriate sono di una coppia svizzera con cui converso prima di partire.
Il caldo è sempre più insistente e l’asfalto sembra morbido sotto il sole, il tratto fino a Piacenza è infinito a causa del percorso tortuoso, attraverso Monticelli d'Ongina un piccolo borgo con   castello e una bella piazza. 









In lontananza comincia a vedersi il nuovo ponte metallico con i cavi d'acciaio e i piloni azzurri.
Un gelato mi riporta ad una temperatura accettabile e passati il ponte dell’autostrada, quello della ferrovia, finalmente appare quello della statale, affiancato dalla ciclabile che fa molti ricami e sottopassi per attraversare l’enorme svincolo. Qui lascio il percorso della via Postumia per riprendere quello della Francigena verso Pavia.


Prima di Porto San Rocco incontro Roberto, di Varese che, partito dal colle del San Bernardo, scende verso Roma, non so come faccia a camminare sull’asfalto bollente, la sofferenza del pellegrino!


Ogni tanto sorseggio la borraccia che il barista mi ha riempito di ghiaccio, questo piccolo lusso mi fa sentire un privilegiato e mi aiuta a proseguire imperterrito, sono un po’ stufo del panorama e pedalo forte per arrivare prima. 
Finalmente sono in vista della maestosa villa Litta-Carini e con ancora più foga spingo sui pedali, purtroppo la strada è sinuosa e ci vuole ancora parecchio.







Sono in piazza di fronte all’ostello, sono il solo cliente e siccome conosco tutti i segreti della struttura, essendomi fermato all’andata, mi permettono di fare tutto da solo. 





Deposito le mie cose e vado al supermercato a fare spesa per una cena sontuosa, l’ultima del viaggio, domani arrivo a casa, sono felice come un bambino, ormai ho completato il progetto e l’idea di casa mi entusiasma.
Mi rendo conto di avere esagerato con gli alimentari, antipasto di bruschetta e carciofini, pasta alla crudaiola con pomodorini, mozzarella e basilico, anguria e gelato. Come previsto non riesco a mangiare tutto, il gelato rimane in freezer.






Sono padrone della struttura, mi ero sistemato in basso nello stanzone, ma le enormi finestre esposte al sole del pomeriggio hanno surriscaldato l’ambiente, così mi sposto nella torretta in una stanza molto carina e meno finestrata, la temperatura è un po’ meglio.



Mi addormento immediatamente, ma il calore mi sveglia e all’una di notte scendo come un fantasma, prendo il gelato e sfidando le zanzare mi siedo fuori su una panca a mangiarlo.

Oggi 148 km pedalando 7h 08' dislivello +399m

Totale 5122 km in 265h 38’ dislivello +50542m

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