Un gruppo di giovani festaioli mi sveglia rientrando
dopo una notte di bagordi facendomi perdere qualche ora di sonno.
Partenza ritardata in un ennesima mattina di sole, seguo la ciclabile litoranea verso Siracusa.
Partenza ritardata in un ennesima mattina di sole, seguo la ciclabile litoranea verso Siracusa.
A Marina di Ragusa
incontro un gruppo di ciclisti che si raduna in piazza per l’uscita domenicale,
sono affabili e incuriositi dal mio carico, così passiamo un po’ di tempo a
conversare. Uno di loro mi fa pentire di aver saltato la visita della barocca
Ragusa, a suo dire imperdibile, ma come sempre bisogna fare delle scelte se non
si vuole stare fuori casa un anno ogni volta.
Mi consolo con una sosta
al bar allietata dalla più grossa granita che ho mai visto, alla mandorla e
pistacchio con un cornetto.
Nel tratto successivo
verso Pachino raggiungo un collega in bici da corsa che fa un tratto con me,
attraversiamo Pozzallo e passiamo davanti al porto dove c’è il centro di
smistamento degli immigrati.
In questa zona si sono
diradate le serre, ricominciano ad essere una presenza invadente verso Pachino,
terra del pomodorino ciliegia e datterino. Mi riposo in piazza mangiando
sull’unica mezza panchina all’ombra tra gli strepiti di bambini indemoniati che
giocano su un castello di corde.
Sul cammino trovo un vecchio villaggio sede di tonnara, Marzamemi, rimodernato come un gioiello con la sua piazza e il viale stracolmi di locali, ristoranti e botteguccie fashion, colmo di turisti e adagiato sul mare scintillante.
Sul cammino trovo un vecchio villaggio sede di tonnara, Marzamemi, rimodernato come un gioiello con la sua piazza e il viale stracolmi di locali, ristoranti e botteguccie fashion, colmo di turisti e adagiato sul mare scintillante.
Mi aspetta Noto
appollaiata su un monte, vale decisamente la fatica per raggiungerla con i bei
palazzi signorili, monumenti e chiese in numero sproporzionato alle dimensioni
del paese. Si estende sulla sommità di un colle allungato, segnato da belle vie
piene di monumenti e rivestite di pietra bianca che corrono parallele una a monte
dell’altra e unite ora da ripidi vicoli ora da impervie scalinate.
Vorrei fermarmi qui per la
notte, ma l’ostello è al completo quindi raccolgole forze e mi avvio verso
Avola, famosa per l’omonimo buon vino rosso.
Avola non mi entusiasma e
non trovo dove fermarmi, così procedo sulla costa fino a trovare le indicazioni
del camping Sabbia d’Oro e senza indugi mi fermo, alla reception mi fanno
aspettare una vita facendosi i fatti loro, non sono per nulla simpatici e il
padrone pelandrone fatica ad accompagnarmi perché deve vedere il giro d’Italia.
Devo riconoscere che la
struttura è ordinata e ben tenuta, i bagni stilosi con porte scorrevoli di
cristallo, peccato che bisogna pagare per la doccia, cosa che non sopporto.
Sono accampato vicino ad
una simpatica coppia di Ragusa che ha passato qui il fine settimana ed ora sta
ripiegando tutto per il ritorno in città.
Un bel tramonto sul mare allieta la telefonata a
casa.
Oggi 119 km pedalando 6h 07'
dislivello +931m
Totale 3325 km in 170h 18’
dislivello +31724m
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