mercoledì 12 luglio 2017

Giro d'Italia giorno 24 TRAPANI-AGRIGENTO

Giro d'Italia giorno 24 TRAPANI-AGRIGENTO




           



Nonostante la camera dotata di tutti i comfort le zanzare fanno in modo che sia una notte terribile, banchettando senza sosta col mio sangue e lasciandomi un prurito da incubo. Alle 4 la notte è finita e dopo aver visto tutti i notiziari mi annoio fino all’ora di colazione. 






Non sono ancora le sette e sto attraversando le saline di Marsala sotto la magica luce radente del primo mattino, la strada senza traffico, i canali con le barche colorate e le canne che ondeggiano sotto la brezza, i mulini a vento caratteristici della zona si specchiano nei bacini salati. 







Attraversata la città la campagna è tutta vigneti, il vino locale e il Marsala la fanno da padroni, finchè evidentemente per un cambiamento del terriccio gli ulivi prendono il sopravvento.











Mazzara del Vallo, famosa per la pesca, non è un gran che, solo una chiesa mi colpisce, poco appariscente all’esterno ma sorprensentemente decorato l’interno.






Seguo la vecchia statale verso Menfi, lasciata la piana il terreno si fa montuoso,  si sale e scende senza posa, il paese non ha attrattive, proseguo verso Sciacca che, frenato dal vento, non arriva mai mentre il caldo ormai è insopportabile. Quando arrivo scopro che non c’è nulla da vedere, proseguo sulla statale a scorrimento veloce, che le auto prendono sul serio, passano come missili, i camion rombano facendomi sventolare come una banderuola, pur stando all’estremità della banchina sono piuttosto in ansia.
Un calo di zuccheri mi fa girare la testa, lo curo con due grandi tranci di pizza e una cola fredda.
Un numero interminabile di colli e valli pietrose che ricordano il panorama sardo e spagnolo mi conduce a Porto Empedocle. 







Poco prima del paese mi fermo in un supermercato, più per il fresco e per riposare che per acquisti, ma ancora una volta mi faccio prendere la mano e me ne vado con lo zaino che mi sega le spalle. Arranco sulle ultime salite fino ala zona dei lidi dove la carta riporta un’area per campeggiatori, ma, come immaginavo, accoglie solo camper, mi suggeriscono un campeggio a San Leone, alla periferia di Agrigento, unico inconveniente ancora 10 km da percorrere.




Proseguo lungo costa sotto  la falesia di gesso su cui poggiano le case di Porto Empedocle, la spiaggia accanto con resti di archeologia industriale arrugginita a deturparla, entro in un tunnel e all’uscita si vede Agrigento appollaiata su un colle piuttosto distante, al di sotto i ruderi dei templi nella Valle a testimoniare le dimensioni ciclopiche.







Qualche foto e scendo verso il mare alla ricerca del campeggio, sistemato mi doccio e mangio, oggi sono veramente stanco. Accanto a me un camion Iveco 4x4 arancione, ex Overland, con mille bandierine che testimoniano un lungo viaggio in Sud America, parlo un po’ col proprietario, un torinese e mi ritiro a recuperare, con gli angioletti di Crozza che mi dicono yessa mentre perdo i sensi.


Oggi 177 km pedalando 9h 02' dislivello +1583m
Totale 3049 km in 161h 43’ dislivello +29469m

Nessun commento:

Posta un commento