Giro d'Italia giorno 24 TRAPANI-AGRIGENTO
Nonostante la camera dotata di tutti i comfort le
zanzare fanno in modo che sia una notte terribile, banchettando senza sosta col
mio sangue e lasciandomi un prurito da incubo. Alle 4 la notte è finita e dopo
aver visto tutti i notiziari mi annoio fino all’ora di colazione.
Non sono
ancora le sette e sto attraversando le saline di Marsala sotto la magica luce
radente del primo mattino, la strada senza traffico, i canali con le barche
colorate e le canne che ondeggiano sotto la brezza, i mulini a vento
caratteristici della zona si specchiano nei bacini salati.
Attraversata la
città la campagna è tutta vigneti, il vino locale e il Marsala la fanno da
padroni, finchè evidentemente per un cambiamento del terriccio gli ulivi
prendono il sopravvento.
Mazzara del Vallo, famosa per la pesca, non è un gran
che, solo una chiesa mi colpisce, poco appariscente all’esterno ma
sorprensentemente decorato l’interno.
Seguo la vecchia statale verso Menfi, lasciata la
piana il terreno si fa montuoso, si sale
e scende senza posa, il paese non ha attrattive, proseguo verso Sciacca che,
frenato dal vento, non arriva mai mentre il caldo ormai è insopportabile.
Quando arrivo scopro che non c’è nulla da vedere, proseguo sulla statale a
scorrimento veloce, che le auto prendono sul serio, passano come missili, i
camion rombano facendomi sventolare come una banderuola, pur stando
all’estremità della banchina sono piuttosto in ansia.
Un calo di zuccheri mi fa girare la testa, lo curo
con due grandi tranci di pizza e una cola fredda.
Un numero interminabile di colli e valli pietrose che
ricordano il panorama sardo e spagnolo mi conduce a Porto Empedocle.
Poco prima
del paese mi fermo in un supermercato, più per il fresco e per riposare che per
acquisti, ma ancora una volta mi faccio prendere la mano e me ne vado con lo
zaino che mi sega le spalle. Arranco sulle ultime salite fino ala zona dei lidi
dove la carta riporta un’area per campeggiatori, ma, come immaginavo, accoglie
solo camper, mi suggeriscono un campeggio a San Leone, alla periferia di
Agrigento, unico inconveniente ancora 10 km da percorrere.
Proseguo lungo costa sotto la falesia di gesso su cui poggiano le case
di Porto Empedocle, la spiaggia accanto con resti di archeologia industriale
arrugginita a deturparla, entro in un tunnel e all’uscita si vede Agrigento
appollaiata su un colle piuttosto distante, al di sotto i ruderi dei templi
nella Valle a testimoniare le dimensioni ciclopiche.
Qualche foto e scendo verso il mare alla ricerca del
campeggio, sistemato mi doccio e mangio, oggi sono veramente stanco. Accanto a
me un camion Iveco 4x4 arancione, ex Overland, con mille bandierine che
testimoniano un lungo viaggio in Sud America, parlo un po’ col proprietario, un
torinese e mi ritiro a recuperare, con gli angioletti di Crozza che mi dicono
yessa mentre perdo i sensi.
Oggi 177 km pedalando 9h 02'
dislivello +1583m
Totale 3049 km in 161h 43’
dislivello +29469m
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