Giro d'Italia 11/6/2017 giorno 40 ARGENTA-SPINEDA(CR)
Per evitare di incontrare gli agricoltori che
potrebbero avere da ridire sulla mia posizione abbandono presto l’area, i teli
sono fradici per l’umidità in mancanza di un albero, pazienza.
Un’ora di noiosa
pedalata padana e sono a Ferrara, subito
tappa alle porte della città, in un bar accanto alla chiesa di San Giorgio, bel
monumento con un singolare campanile pendente (non ho ancora bevuto grappa, mai
prima delle sette di mattina, su questo sono ferreo!)
Dopo colazione visita della città, molto
caratteristica e piena di belle opere, peccato per il duomo che esternamente è
in restauro, ma l’interno merita.
Il castello
Estense è molto curato, il fossato ancora allagato lo protegge dalle
invasioni.
Belle vie piene di chiese e palazzi segnano il centro
storico, mi è piaciuta molto questa città.
Continuo il mio percorso fino al ponte sul fiume Po,
lo attraverso e subito a sinistra, sull’argine, verso Mantova. Pedala e pedala
questo argine non finisce mai, 70 km di terrapieno senza un minimo d’ombra e
senza passare nei centri abitati che sono tutti a lato sotto il terrapieno.
Fortunatamente riesco
trovare un vialetto laterale dove sedermi su una panca all’ombra degli
alberi per riposare un po’ e mangiare qualcosa, trovare da riempire le borracce
è stata un impresa, non un paesino con la fontanella, molti sono così piccoli
che non hanno nemmeno un bar o un negozio.
L’ultimo tratto prima di raggiungere Mantova è da
allucinazioni, è vero che siamo intorno alla una e mezza di pomeriggio, il
termometro indica più di 41°C, il sole oggi mi ha letteralmente cucinato, dopo
tutti questi giorni all’aria aperta sono nero come un senegalese, ma il rossore
appare comunque sulle braccia.
Superato il ponte mi avvicino al castello di San
Giorgio ed entro nel giardino di palazzo Ducale alla ricerca di un po’ di
refrigerio, mi siedo su una panchina all’ombra a mangiare della frutta e già
sto meglio, circondato dalle bellezze dei Gonzaga.
Anche Mantova è una città
bellissima e, a dispetto della calura, pur conoscendola già, la visito di nuovo
con piacere.
Ora sono sulla via Postumia, proseguo lungo il
tracciato che non è sempre facile da seguire, fortunatamente mi aiuta la
traccia salvata nella mappa del telefono, si viaggia su strade secondarie,
viottoli di campagna e a volte anche sentieri, sempre immersi nella campagna.
Ancora una volta approfitto di un posto all’ombra per
una pausa una volta riguadagnato l’argine, c’è parecchio movimento di gitanti
domenicali che passeggiano e passano in bici.
Un lungo giro per attraversare un canale mi porta ad
un ponte di barche molto pittoresco, però, forse per il livello dell’acqua
troppo basso è intransitabile.
Incappo in un tratto sterrato coperto di uno spesso
strato di ghiaia che rende molto faticoso il progresso, quasi venti km così mi
portano al paese di Marcaria, dove finalmente il fondo diventa asfaltato e mi
merito una pausa per riprendermi accanto ad una fontanella.
Lasciando il villaggio attraverso un ponticello e mi
trovo a chiacchierare con una coppia a passeggio con la nuova Honda Africa
Twin, emerge il motociclista che c’è in me e passo un po’ di tempo a parlare di
moto.
La giornata è stata lunda e faticosa, è tempo di
trovare un bivacco, ancora una volta impresa ardua, è tutto coltivato a verdure
basse e non c’è un albero. Finalmente una fila di grosse balle di paglia
cilindriche in mezzo ad un prato mi ispirano, dopo un tratto di sterrata le
raggiungo e mi sistemo coperto alla vista del mondo.
Ormai accampato rischio di
esser avvistato da un trattore che arriva a lavorare poco distante,
fortunatamente il contadino ha occhi solo per il suo lavoro e non si accorge
del ciclista clandestino che finisce la sua doccia, cena e si ripara in tenda
dalle voraci zanzare.
Oggi 181 km pedalando 8h 38'
dislivello +596m
Totale 4974 km in 258h 30’
dislivello +50143m
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