27/10 GIORNO 6 FES
– MOULLAY IDRISS – VOLUBILIS
Oggi colazione con una famiglia egiziana, poi
attraversiamo la medina con tutti i bagagli diretti al garage.
Carichiamo le
moto e, dopo aver salutato Alessandro e Sigfried che vanno verso Midelt, parto
seguendo le indicazioni del gps che nelle città sono utilissime, quasi come
sulle piste, ti fanno risparmiare un sacco di tempo.
Lasciata la città attraverso una pianura coltivata ad
ulivi, stanno facendo la raccolta delle olive, battendo con le pertiche sui
rami e raccogliendo i frutti nelle reti.
Lascio un lago sulla destra e poco dopo seguo una
stradina sulla sinistra che sale sui monti fiancheggiata da una quantità di
fichi d’india; le condizioni dell’asfalto peggiorano, prima buche sempre più
grandi e più frequenti, poi tratti senza asfalto ed infine diventa sterrata con
frane che scendono dai pendii qua e la. Salgo verso un passo e scendendo dall’altro
lato ad un tratto ricomincia l’asfalto ed in breve sono a Moullay Idriss.
In un attimo trovo il parcheggio dei taxi e sulla
stradina che scende l’hotel Diynar Timnay, come indicato da Ale, l’unica
differenza è che sono arrivato dalla direzione opposta, evidentemente la
stradina percorsa non era quella normale, pur se paesaggisticamente valida.
Sistemati i bagagli mi cambio e parto immediatamente
alla volta di Volubilis, una botta di storia al mio viaggio. Guidare la moto
scarica è un piacere che avevo scordato, parcheggio e visito con calma le
rovine per quattro ore buone. Bisogna andare a caccia delle cose interessanti
che spesso sono poco indicate.
Rimangono dei bei mosaici, spesso troppo sporchi
per apprezzarli, il foro, le terme, l’arco di trionfo, la basilica, e ville
nobiliari sul cardo e il decumano i cui tracciati sono a tratti ancora
lastricati. Nel complesso la visita vale la pena.
Tornato in paese faccio un giro solitario al mercato
dove le bancarelle colorate di frutta e verdura la fanno da padrone,
spartendosi lo spazio con stamberghe gastronomiche che vanno dal laido al
sufficiente, non è posto per gli schizzinosi. Entro nella medina che si
arrampica a ricoprire una collina, i vicoli dei settori sono colorati dai
ragazzi delle scuole, mi spiegano, e questo aiuta un pochino ad orizzontarsi
tra una tinta e l’altra.
Arriva l’ora di cena e mi faccio adescare in uno dei
locali di basso livello, devo dire che fortunatamente la qualità del cibo non
ha nulla a che vedere con l’aspetto e la pulizia, sia la zuppa marocchina che
la tajina di verdure sono buoni, mentre la coca è un po’ sgasata come sempre
qui.
La sera sento al telefono Ale che mi racconta della
sua disavventura, a 60 km da Fes ha spaccato il cardano della moto e con mille
peripezie è riuscito a farsela riportare a Fes da un meccanico. Conta di
nolegiare un auto per andare con Sigg a Marrakech, dove le sue amiche che
dovevano arrivare gli porteranno il ricambio, quindi ritorno a Fes per la
riparazione...vacanza movimentata!
Oggi 85 km tot.
635 km
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