martedì 8 dicembre 2015

MAROCCO giorno 12 MARRAKECH - DEMNATE - vicino TOUFRINE

02/11 GIORNO 12              MARRAKECH - DEMNATE - vicino TOUFRINE
Oggi tempo bello, evviva, anche se sono sveglio dalle 4 e mezza. 



Colazione e partenza verso le 10, sosta ad Ain Ourit per riempire i serbatoi delle moto, Fritz sull’Aprilia ha solo 10l e una tanica da 5 dietro, tutte le altre sono Yamaha WR 450f la mia e quella di Patou con 25l, la 2track di Bernard 25, le due iniezione di Jeanfrancois e di Otmar hanno 15 e 12l, ma quest’anno nessun problema, c’è benzina ovunque, ufficiale o di contrabbando dall’Algeria e un paio di taniche sulle auto.








Proseguiamo sull’asfalto fino a Demnate e seguiamo la strada verso Ouarzazate che si inerpica sulle montagne, purtroppo molte delle piste citate nella guida di Gandini nel tempo sono state asfaltate, questa ha l’asfalto piuttosto malridotto con tratti sterrati. Si sale e scende tra panorami aspri fino al Tizi n’Outfi a 2150m qui non c’è neve, la si vede sulle cime intorno, ma fa un freddo discreto, Bernard si è imbustato nella cerata sopra al resto dei vestiti.

















Incrociamo un gruppo di fuoristrada Toyota nuovi con targa locale, o sono affittati o sono appassionati locali che si godono i percorsi tormentati tra costoni spogli. Canyon dalle pareti rosse, solcati dai torrenti annegati nel verde surreale della vegetazione, qualche sparuto villaggio di mattoni crudi color rossiccio trapuntato dall’immancabile minareto bianco appare all’improvviso dietro una curva.





Siamo ormai al tramonto e il sole illumina solo le vette di un fianco della valle, creando magici giochi di luce ed ombra. Quasi al buio imbocchiamo una sterrata che tagliando una cresta ci porta a un piccolo agglomerato di case, chiediamo al capo villaggio se possiamo accamparci e, con il suo placet, fiorisce il nostro bivacco.




Sembra di essere al Grande Fratello, al posto delle telecamere ci sono gli occhi indiscreti e senza malizia di bimbi e non solo, che ci osservano armeggiare con cose mai viste o fare gesti conosciuti ma differenti perché filtrati da una diversa cultura. Non si rendono conto che le abitudini comuni a tutte le culture, i bisogni fisiologici sono impegnativi da svolgere sotto gli occhi attenti, soprattutto per le donne. A me tocca una sessione di free climbing per evacuare in solitudine.
Fa un freddo becco, questa sera zuppa calda dalle buste liofilizzate! Per sciogliersi e pasta al pomodoro, a cura dell’italiano, per nutrirsi seriamente. Chiudiamo viziandoci con un dolce (che bello la cambusa sulle auto, è un lusso estremo per il motociclista, che tra l’altro viaggia senza bagaglio).
Adesso tutti in tenda che si gela, faccio onore al mio sacco a pelo, -5°C di temperatura comfort!




Oggi 240 km moto                         tot.  1125 km

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