15/11 GIORNO 25 DIGA
HASSAN I – DEMNATE – MARRAKECH
Ormai siamo in zona aperta
e già al mattino il sole ci scalda, la colazione è piacevole, peccato che con
tutti i bambini attorno non si possano nemmeno “calare le brache”.
Ritorniamo a prendere
l’asfalto e dopo Demnate ci immettiamo sulla strada già utilizzata all’inizio
del viaggio, la R210.
Facciamo tutta una tirata
per avvicinarci al campeggio e ad Ait Ourir ci fermiamo a pranzare in una delle
solite bettolacce sulla strada. Al di là dell’impressione il cibo è sempre
discreto se non buono, ovvio si tratta di piatti locali, soprattutto nei
piccoli abitati verdure e pollame sono meglio di quello che si trova in Italia.
Quindi onorevole tajina di
verdure e montone, il solo problema è la carne filacciosa che si incastra
diabolicamente nei denti costringendoti a ruminare come un dromedario.
Nel primo pomeriggio siamo
al Jardin d’Issil, dove ci attende Otmar, rimesso a nuovo da farmaci potenti, e
il rimorchio per le moto.
Chi deve ripartire in aereo
prepara i bagagli e si fa una doccia seria...finalmente.
Chi rimane deve rimontare i
ganci di traino, il portamoto, caricare il carrello e, dopo un’ora abbondante a
legare sotto le direttive di Otmar mai soddisfatto del bloccaggio moto,
riusciamo anche noi servi della gleba a farci una dannatissima doccia.
Arriva il taxi ad imbarcare
Michelle, Huguette, Christine, Viviane e Jeanfrancois, grandi saluti e
commiato, un filo di preoccupazione per l’attentato multiplo di Parigi una
decina di giorni fa aleggia nell’aria.
A cena riguadagnamo un po’
di lusso, antipasto croccante che ricorda un poco il brik tunisino, tajina di
pollo al limone e dolce sempre al limone (sospettano forse che abbiamo la
malattia del turista?)
Un po’ di sana lettura in
una comoda poltrona, accessorio civilizzato di cui avevo scordato l’esistenza e
a dormire nel bungalow.
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