03/11 GIORNO 13
vicino TOUFRINE –
OUARZAZATE – EL KELAA DES M’GOUNA – vicino IMI N’KEN
La notte passata a 1900m di
altitudine ha lasciato un velo di brina sulle alto e sulle moto mentre la porta
della tenda è rigida come un cartone a causa dell’umidità del corpo ghiacciata.
Fortunatamente il sole trova subito uno spiraglio tra le vette per riscaldarci.
Un vecchio non troppo a piombo si è accomodato nel nostro campo e sta strepitando da parecchio quando esco dalla tenda, ma è alimentato duracell, non c’è verso di fermarlo.
Colazione sul palcoscenico e via dopo aver impacchettato tutto. Sul fondo della valle si vede un lago, accanto si intuisce Ouarzazate (ad una quarantina di km) in poco tempo il terreno diventa piatto e andiamo a raggiungere la valle del Dades, con le sue mille Kasba, dopo Skoura sale fino ad un colle e ridiscende. Lungo il corso d’acqua si snocciolano le fortificazioni in vari stati di abbandono, ma qualcuna ancora imponente e ben conservata.
Prima di El Kelaa des
M’gouna prendiamo una pista a destra che ci porta verso Neko.
Imboccarla è una caccia al tesoro tra mille stradine e oued da attraversare, si sale subito in montagna, pista sassosa e tormentata, si riesce a stento a guardare il panorama.
Un paio di volte siamo
costretti a ritornare indietro e cambiare pista per imboccare la valle giusta.
Alcuni tratti sono pesantemente scavati dalla pioggia, la pista è veramente
ostica, evviva le moto leggere!
La direzione prevalente è il sud, anche se si procede a meandri seguendo le vallate tra torrioni di rccia erosa e arrotondata che a tratti ricorda la Monument Valley in miniatura.
Oggi ho avuto un paio di
rogne, cambiando le pile al GPS, mi sono reso conto dopo un po’, ho perso la
scheda SD della cartografia. Ritorna indietro e, con sommo culo, riesco a
ritrovare il quadretto di plastica grande come l’unghia di un mignolo tra i
sassi della pista, peccato che arrivando sul posto la moto comincia a mancare e
si spegne. Di bene in meglio! La benzina c’è, deve essere la corrente. Una
rapida rivista fili mostra un filo troncato sull’interruttore generale che dà
corrente a tutti gli impianti, smonta l’interruttore e lo escludo collegando
direttamente i fili, peccato che, con uno zot, fotto il fusibile. Merda, ponte
al fusibile con l’alluminio di un blister di aspirina C, adesso si va, torno
dal resto del gruppo con Patou che mi ha accompagnato.
Oltre al campo devo
rimettere in sesto un po’ meglio la moto, l’interruttore viene sostituito con
uno reperito, impermeabilizzato con domopack ripiegato e nastro isolante, il
fusibile sostituito e la moto va che è una bellezza.
Questa sera fuoco di bivacco, è la droga dei nostri campi, stai a guardare le fiamme e le braci rapito dalla magia che affascinava l’uomo del neolitico, come quello moderno, guardi il cielo come non puoi fare da noi, sovrastato e schiacciato da una moltitudine di astri e una via lattea che fa chiarore come la luna.
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