mercoledì 9 dicembre 2015

MAROCCO giorno 13 vicino TOUFRINE - OUARZAZATE – EL KELAA DES M’GOUNA – vicino IMI N’KEN

03/11 GIORNO 13              vicino TOUFRINE – OUARZAZATE – EL KELAA DES M’GOUNA – vicino IMI N’KEN
La notte passata a 1900m di altitudine ha lasciato un velo di brina sulle alto e sulle moto mentre la porta della tenda è rigida come un cartone a causa dell’umidità del corpo ghiacciata. Fortunatamente il sole trova subito uno spiraglio tra le vette per riscaldarci.













Un vecchio non troppo a piombo si è accomodato nel nostro campo e sta strepitando da parecchio quando esco dalla tenda, ma è alimentato duracell, non c’è verso di fermarlo.




Colazione sul palcoscenico e via dopo aver impacchettato tutto. Sul fondo della valle si vede un lago, accanto si intuisce Ouarzazate (ad una quarantina di km) in poco tempo il terreno diventa piatto e andiamo a raggiungere la valle del Dades, con le sue mille Kasba, dopo Skoura sale fino ad un colle e ridiscende. Lungo il corso d’acqua si snocciolano le fortificazioni in vari stati di abbandono, ma qualcuna ancora imponente e ben conservata.
Prima di El Kelaa des M’gouna prendiamo una pista a destra che ci porta verso Neko. 




Imboccarla è una caccia al tesoro tra mille stradine e oued da attraversare, si sale subito in montagna, pista sassosa e tormentata, si riesce a stento a guardare il panorama.
Un paio di volte siamo costretti a ritornare indietro e cambiare pista per imboccare la valle giusta. Alcuni tratti sono pesantemente scavati dalla pioggia, la pista è veramente ostica, evviva le moto leggere!

















La direzione prevalente è il sud, anche se si procede a meandri seguendo le vallate tra torrioni di rccia erosa e arrotondata che a tratti ricorda la Monument Valley in miniatura.
Oggi ho avuto un paio di rogne, cambiando le pile al GPS, mi sono reso conto dopo un po’, ho perso la scheda SD della cartografia. Ritorna indietro e, con sommo culo, riesco a ritrovare il quadretto di plastica grande come l’unghia di un mignolo tra i sassi della pista, peccato che arrivando sul posto la moto comincia a mancare e si spegne. Di bene in meglio! La benzina c’è, deve essere la corrente. Una rapida rivista fili mostra un filo troncato sull’interruttore generale che dà corrente a tutti gli impianti, smonta l’interruttore e lo escludo collegando direttamente i fili, peccato che, con uno zot, fotto il fusibile. Merda, ponte al fusibile con l’alluminio di un blister di aspirina C, adesso si va, torno dal resto del gruppo con Patou che mi ha accompagnato.


















Poco dopo è ora di accamparsi, siamo nei dintorni di Imi n’Ken.
Oltre al campo devo rimettere in sesto un po’ meglio la moto, l’interruttore viene sostituito con uno reperito, impermeabilizzato con domopack ripiegato e nastro isolante, il fusibile sostituito e la moto va che è una bellezza.







Questa sera fuoco di bivacco, è la droga dei nostri campi, stai a guardare le fiamme e le braci rapito dalla magia che affascinava l’uomo del neolitico, come quello moderno, guardi il cielo come non puoi fare da noi, sovrastato e schiacciato da una moltitudine di astri e una via lattea che fa chiarore come la luna.
Oggi 290 km moto                         tot.  1415 km

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