martedì 28 aprile 2015

giorno 16 RONCISVALLE - ZURIAN IROTZ

Questa mattina dopo aver preparato tutto ho avuto la magnifica sorpresa di trovare le scarpe asciutte ed una seconda altrettanto bella: non piove!
Riassetto il carrete e via da Roncisvalle verso Zubiri.








Ci sono dei prati bellissimi con pecore e cavalli, il cielo si è rasserenato e in alto volano gli avvoltoi con le loro ali rettangolari dalle penne d'estremitá tutte separate, sono magnifici in volo.







Una serie di rigagnoli dai ponticelli di pietra molto stretti mi costringe a volte a guadare o ad acrobazie che una volta si concludono col cappottamento del carrete.


Si entra in una zona boscosa dal sentiero molto pietroso e sconnesso, infatti cappotto altre 2 volte.
In discesa il piede mi fa soffrire le pene dell'inferno, mi arrivano delle stilettate da togliere il fiato, ma passano e riesco a continuare.
Poco dopo i primi ponticelli ho reincontrato Isidro e abbiamo continuato insieme. Dopo tutte queste ore a parlare siamo quasi parenti, mi ha raccontato dei suoi figli adottivi di origine russa, i guai di salute di sua moglie e del lavoro che si è dovuto inventare quando la Nissan lo ha licenziato. Nel frattempo siamo arrivati a Zubiri, dove lo aspetta la moglie e si fermano in albergo mentre io conto di mangiare un panino e fare un'altra decina di km.





Mi siedo su una panchina a preparare il panino quando compaiono lui e la moglie e mi dicono di ritirare tutto che devo assolutamente pranzare con loro. Metto mano al carrete e mi si spacca una stanga, i cappottamenti con torsione delle barre e il successivo raddrizzamento non gli hanno fatto bene, fortunatamente in paese c'è un meccanico. Andiamo a pranzare e poi ci penserò, ormai sono diventato come un messicano, non mi preoccupa più niente!
Paella, pescado, vino tinto e tante belle chiacchiere, sono proprio delle belle persone lui Pilar.
All'apertura mi accompagna dal meccanico e gli spiega il problema, così posso fare da solo. Sego le barre le riforo e le installo in meno di mezz'ora. Saluto Isidro che sicuramente non vedrò più e dopo averlo ringraziato mi incammino per l'ultimo strappo. Riattraverso il ponte ad arco ed esco dal paese, il primo pezzo costeggia una fabbrica mineraria ed è proprio brutto ma poi corre lungo il fiume e diventa gradevole.











Mi trovo a camminare con un gruppo di francesi ed arrivo con loro a Larrasoaña dove timbro al l'albergue.      Ancora avanti per tirare le sette e poi cerco un posto per accamparmi. Lo trovo tra Zuriain e Irotz, ho fatto una decina di km cioè mezza tappa verso Pamplona.
Mi piazzo vicino al cammino dietro un gruppo di cespugli che mi nascondono dalla vista di eventuali passanti.                      Cena veloce e contatti con il mio mondo. Oggi 35 km.


3 commenti:

  1. Ormai sei multilingue! Hai una bella grinta, le difficoltà e i problemi tecnici non ti scalfiscono.
    Trovi amici ovunque vai...
    Sei un grande!

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  2. Mi sa che il carrete... Ti fa tribolare più del piede..;-)

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  3. Parafrasando il titolo di un celebre libro: Il "Buon Camino" e l'arte della manutenzione del carete

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