domenica 28 ottobre 2018

ISLANDA GIORNO 34 - 14 giugno '18

  ISLANDA GIORNO 34 - 14 giugno '18

La giornata comincia presto, alle 5,30 sono già fin troppo riposato, finisco di scrivere il diario e nel mentre carico GPS, telefono e power bank.
Passo alla colazione con molta calma, il tempo è piovoso e la tenda pende triste e fradicia.


Finalmente la pioggia si ferma e l'attività nel campeggio comincia a fervere, soprattutto tra i ciclisti, comincio col ripiegare e imbustare la camera da letto, quando arrivo a smontare la tenda si è un poco asciugata, con tutti i bagagli tra le pozzanghere passo a caricare la "soma" della Teresa mentre parlo con una coppia di cicloturisti tedeschi. Hanno fatto parte del giro in bici e parte in un automobile a noleggio, ora si dirigono verso Reykjavic.
Finalmente anche Ben si sveglia, è giunta l'ora di salutarci, lui ha ancora qualche giorno mentre io mi dirigo verso la capitale, sorseggiamo una tazza di the insieme e con un abbraccio ci separiamo, abbiamo viaggiato bene insieme, per me è stata una novità ed un piacere condividere qualche giorno con una persona interessante, dai gusti simili ai miei come filosofia di viaggio e dalle prestazioni fisiche simili.


Appena lasciato il villaggio affronto una bella salitona che con due ampie curve mi porta su una sorta di altopiano lavico, il vento, compagno abituale di quest'avventura, è ancora qui e non sto a dire da che lato proviene.


Sto arrampicando su un versante della valle percorsa ieri a piedi e il panorama delle sorgenti calde mi accompagna fino alla sommità dove spessi strati di muschio rivestono le rocce laviche a grattugia e neri rilievi svettano sullo sfondo, il cielo è sempre carico di nubi minacciose.



Pianure dal fondo accidentato ospitano qua e là strutture che sfruttano la geotermia distribuendo, in una ragnatela di grandi tubi metallici, la preziosa energia sprigionata dalla Terra.



Uno sbattere ritmico di pale nell'aria attira il mio orecchio allenato ed eccolo: un elicottero sta lavorando sbatacchiato da un vento a raffiche infami, raccoglie materiale col gancio baricentrico (quello ventrale per i carichi pesanti e ingombranti) e lo deposita in un sito inaccessibile.


Ormai si è fatto mezzogiorno e, dopo un monito alla prudenza probabilmente più efficace di un cartellone, un bar compare al momento giusto, subito dopo una discesa su un tratto di strada agghiacciante senza banchina, dove gli autotreni mi sfrecciano accanto con precisione millimetrica sulla carreggiata troppo stretta.





Fuori dal bar due biciclette cariche sono posteggiate e all'interno i due tedeschi del campeggio stanno finendo una fetta di torta, dopo qualche chiacchiera ripartono lasciandomi solo a sorseggiare un caffè caldo.
Tento un avvicinamento alla casa della mia ospite di Warmshowers attraverso piste ciclabili, ma si rivela complicato e lungo, abbandono la prudenza buttandomi sulla S1 che non ha una banchina e attraverso l'aiuto del GPS arrivo rapidamente nei pressi della destinazione.




Un contatto telefonico con Magdalena, che ancora una volta si mostra disponibile e gentilissima, ed eccola venire ad aprirmi casa dal posto di lavoro, mi fa sistemare la bici in garage, i bagagli in casa e mi mostra dove comprare cibarie, conto di preparare una teglia di pasta al forno per sdebitarmi dell'accoglienza.


Dovrebbe arrivare anche un'altra ospite, Aurore, francese. Spadello per un po', il risultato è una teglia enorme di pasta integrale con verdure, piselli, speck e ragù. Ripulito il caos in cucina aspetto il ritorno dei padroni di casa dal lavoro. 
Lei di origine polacca e il fidanzato, Bergur, islandese sono una bella coppia, simpatici e attivi in tutti gli sport possibili, ovviamente ciclisti.
Mi raccontano che stanno organizzando un viaggio in bici sulla Pamir Highway, andranno nel mese di luglio, tre settimane di tour, li invidio per la destinazione esotica e avventurosa, ma devo accontentarmi, ho più di quanto molti possano permettersi.
Si fa tardi e la seconda ospite non arriva, ci mettiamo a tavola e l'appetito dei ciclisti fa onore alla pasta, al secondo piatto arriva anche Aurore che si unisce entusiasta, anche lei è simpatica e molto vitale.


Le chiacchiere si sommano e ognuno racconta le proprie avventure di viaggi andati, devo dire che siamo veramente una tavola di folli con ricordi notevoli da raccontare, l'ultima arrivata ha fatto da guida ad un tour operator in una ricognizione di viaggio avventura di tracking e rafting all'interno dei ghiacciai islandesi. 
Siamo tutti un po' stanchi per la giornata, ma i racconti sono avvincenti e facciamo tardi.

Oggi 43km e 1 ora di ... cucina italiana ;-)




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