lunedì 1 ottobre 2018

ISLANDA GIORNO 25 - 5 giugno '18

ISLANDA GIORNO 25 - 5 giugno '18



Ho passato una notte breve ma veramente tranquilla, a letto alla una e mezza dopo il bagno nella pozza calda e sveglia alle sette. Il mattino subito replica di ammollo caldo nella tazza di roccia e colazione.


Un mantello di nebbia si riversa verso sud dalla catena di monti da cui sono sceso, come la schiuma densa di un cappuccino mi si avvicina rapidamente, ma non riesce ad arrivare a me, evidentemente il terreno riscaldato dalla geotermia la dissolve rapidamente, è uno spettacolo affascinante ravvivato dalla luce del sole che arancia il cielo.





Mi preparo con calma e alle 10 sto lasciando la sorgente, il meteo è già cambiato tre volte da quando sono uscito dalla tenda. Ora il cielo è coperto, ma la temperatura resta gradevole, in un attimo percorro lo sterrato, perdo i sopraguanti,  torno a cercarli e sono all'asfalto.
La strada già percorsa all'andata offre attrattive negate dalla mancanza di visibilità, mi permette di vedere chiaramente il vulcano Eldborg sulla destra, soffermarmi sui piccoli doni della natura, godermi dettagli architettonici e naturali che la pioggia non ti fa apprezzare.





Poco dopo mezzogiorno sono stufo di pedalare e assalito dalla fame, anche se mancano solo 12 km a Borgarnes decido di fermarmi per mangiare qualcosa.











Costeggio il mare e dove il fiordo si incunea nella terra uno spettacolo particolare mi accoglie, uno strato di nebbia portata dal vento risale la striscia d'acqua lasciando intravvedere solo a sprazzi il centro abitato sull'altra sponda. 



Resto un po' a guardare e fotografare affascinato dal panorama gotico da film horror quindi proseguo superando la zona industriale ed accostandomi a Borgarnes che mi sta sulla sinistra con abitazioni seminascoste dalle colline e statue adagiate nel verde dei prati, qualche affioramento di roccia interrompe il panorama morbido.





Scorro sul lungomare che costeggia il fiordo con salite e curve improvvise della strada e sono nel centro del paese dove una serie di supermarket, centri commerciali e negozi di souvenir la fanno da padroni, inframmezzati da accoglienti bar. 
Mi installo in un caffè con grandi vetrate che guardano il mare sul lato sud, una brioche a disco volante coperta di cioccolato e grande quanto un piatto soddisfa la mia gola insieme a parecchi caffè extra large.
Sono indeciso su come proseguire la gionata, alla fine opto per un percorso sterrato che mi porta a pernottare accanto a un lago.





Lasciato il bar vado verso sud lungo il ponte che attraversa il braccio di mare che si allunga nell'entroterra e seguo la costa per inoltrarmi nelle campagne, mi rendo conto di aver scordato di comprare i viveri, pazienza, mangerò il poco che mi resta.
Il percorso sterrato offre bellissimi scorci fotografici e perdo un sacco di tempo per realizzare degli autoscatti con lo sfondo di monti innevati.




Arrivato al lago Selskogur trovo molte case di vacanze di legno lungo le sponde, non è facile trovare un tratto disabitato dove accamparsi, alla fine mi sistemo sulla riva di fronte ad una serie di ricoveri di legno per le barche.
Cena sulla riva ghiaiosa, la sponda di fronte si specchia davanti a me mentre dò fondo alle misere riserve.


Si è fatto tardi e nessuno sembra venire in questa zona, mi decido a montare la tenda e preparare il campo, un gruppo di gitanti notturni in canoa mi osserva mentre lavoro, ma nessuno ha nulla da obbiettare e silenziosi scivolano sull'acqua pagaiando, anche questa sera tranquillità assicurata.
Il cielo si è schiarito e l'azzurro è ritornato.

Oggi 62 km



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