domenica 28 ottobre 2018

ISLANDA GIORNO 33 - 13 giugno '18

 ISLANDA GIORNO 33 - 13 giugno '18


Le ruspe al lavoro, "strani questi che lavorano alla sera!", non mi hanno minimamente disturbato, alla sveglia la luce fa intuire il sole, ma solo il tempo di far colazione e ripiegare il sacco a pelo e del sole rimane il ricordo, coperto da uno spesso strato di nubi lascia filtrare solo una lama che dora il fondovalle.





Oggi sbattendo la tenda  ho combinato un guaio, mi si è rotto un paletto, penso sia colpa della mia distrazione, nel montaggio ho messo una crociera al rovescio. Questa sera vedrò di ripararlo col tubetto in dotazione.
Pronti tutti e due pedaliamo lungo la valle sotto un cielo bigio, il verde dei prati è interrotto da monti isolati di sabbia e di lava avvolti nelle nubi basse che scaricano piovaschi visibili da lontano.


La fortuna ci assiste, viaggiamo quasi a secco, solo sporadiche pioggerelle ci lambiscono per qualche minuto.



Una fabbrica di prodotti artigianali con emporio di vendita al pubblico ci attira, curiosiamo tra oggetti di legno, pelli di montone e articoli di lana, ma la mancanza di un coffee shop ci fa ripartire in fretta verso Selfoss.




Il paese non è gran cosa ma un fast food è sufficiente a farci felici, ci accomodiamo e assediamo il distributore di bibite calde con una serie di refill di caffè e cioccolata calda, wifi e telefonate ci riportano vicino a casa.




Spesa fatta all'ingresso del paese, ci avviamo alla ricerca di un Briko che mi fornisca un tubo per la riparazione della tenda, si rivela un'impresa farsi aiutare dai commessi, assolutamente inetti nel fai da te, finisce che devo convincerli a farmi utilizzare un seghetto e una mola per modificare il pezzo che mi occorre.
Lasciati i nerds ci avviamo alla ricerca di  un campeggio col vento frontale e le borse stracolme di viveri che pesano una tonnellata, 15 km e siamo a Hveragerdi, trovato il camping ci piazziamo e facciamo i piani di guerra. Decidiamo di andare subito a fare l'escursione nella valle fumante, costellata di fumarole e solcata da un torrente di acqua bollente. 



Dieci minuti di avvicinamento in un panorama surreale ci porta al parcheggio dove abbandoniamo le bici per proseguire a piedi sul sentiero.




La verde valletta si arrampica decisa, piccoli corsi d'acqua precipitano e rotolando si uniscono, dal verde dei pendii si sollevano sbuffi di vapore un po' ovunque, pareti di lava nera e ghiaioni interrompono i prati popolati dalle pecore e noi camminiamo con gli occhi rivolti verso le meraviglie che ci circondano.





Un'ora di cammino ci porta, costeggiando il ruscello fumante, ad una zona attrezzata con passerelle di legno e ripari dove potersi cambiare, qui la temperatura dell'acqua è balneabile e decine di turisti sdraiati nelle pozze con una birra in mano conversano e ammirano il panorama.


Ci uniamo agli altri, Ben si è anche portato una birra, e sotto un cielo turchese galleggiamo beati nella corrente che ci sospinge.




Per noi è ora di tornare, l'appetito ci chiama, mentre il sole ci abbandona di nuovo scendiamo a valle, inforchiamo le bici ed eccoci in campeggio pronti a cucinare un piatto truculento che ci siamo inventati al supermercato.
Purtroppo la bombola del gas è finita, ma il mio fornello a benzina va benissimo, lessiamo le patate, scottiamo i gamberetti e buttiamo tutto nel soffritto d'aglio con un sacchetto di formaggio in trucioli e un vasetto di salsa arancione dal nome impronunciabile. Esce una pentola enorme, il sapore è buono e l'appetito fa meraviglie. Dopo una grande porzione a testa ne rimane ancora una ciascuno per domani.
Con la pancia dolorante per il troppo cibo laviamo le pentole, soddisfatti del risultato di una ricetta improvvisata, sono le 10,30 pm e il cielo è ancora chiaro come fosse pomeriggio.
Approfitto della zona living del campeggio per scrivere il diario in una posizione più comoda del solito e poi a nanna.

 Oggi 63 km in bici + due ore di tracking




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