giovedì 22 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 8 FORMELLO-ROMA sulla via Francigena

Giro d'Italia giorno 8  FORMELLO-ROMA

 












Questa mattina ho dormito parecchio, tutto il fuori strada di ieri e le brevi soste si sono fatti sentire. Ripiego il mio campo sotto gli occhi indifferenti della mandria al pascolo e mangio un po’ di pane e miele.  




Prima di partire fotografo il mio possente amico cornuto, che ieri sera è quasi venuto in tenda per il caffè, poi corro sulla bellissima sterrata che attraversa i pascoli e una brutale salita a muscoli freddi mi porta a Formello. Cerco un ostello per timbrare la mia credenziale e lo trovo praticamente subito accanto all’arco di accesso al centro, nel palazzo del comune. Prima colazione al bar, dove una signora molto folcloristica e genuina mi fa un sacco di domande sul mio viaggio ed è particolarmente colpita dal fatto che conto di andare anche in Calabria. Scopro poi che è la netturbina del paese.



L’ostello è all’ultimo piano del palazzo con statue romane nell’androne, una scala con gradini di vetro reca il nome di una tappa della Francigena ad ogni passo, da Roma fino a Canterbury.
Il ragazzo che fa l’ospitalero è simpatico e anche se lo butto giù dal letto per un timbro non è per niente risentito, mi dà, anzi, un consiglio su come entrare in Roma evitando il traffico su un percorso nuovo.
Riprendo il mio cammino con qualche difficoltà per le indicazioni molto rade consulto spesso il gps perché sbagliare in questo saliscendi continuo significa buttare un sacco di energia.



Finalmente sono a La Storta e a Saxa Rubra dopo i mille colli periferici che portano ai più conosciuti sette colli del centro. Dal terminal dei bus accanto al GRA si entra in quello che pare un parco e ci si ritrova su una bella pista ciclabile realizzata sull’argine del Tevere. 




Il “Biondo Tevere”, i panorami ancora agricoli, i barconi sulle rive, poi i palazzi e finalmente si arriva in città alle spalle del Ministero di grazia e Giustizia, il “Palazzaccio”, Castel St. Angelo, i ponti pieni di statue e via della Conciliazione, ho la cattedrale di San Pietro di fronte.








Musicisti di strada, venditori ambulanti, turisti che ammirano e fotografano, bambini che corrono, piccioni che svolazzano nella magnifica mattinata assolata.
Cerco l’ufficio dove rilasciano il Testimonium del pellegrinaggio ma scopro che apre alle undici, è ancora presto, con la Teresa per mano sfilo tra i mendicanti che dormono nei vani finestra del palazzo e vado a fare qualche foto per ingannare il tempo. 



Nonostante abbia vissuto a Roma per sei anni i monumenti fanno sempre effetto, questa città mi piace da morire e non mi stanco mai di guardarla.
Torno all’ufficio e mi fanno lasciare la bici, così posso andare a rivedere l’interno di San Pietro. Mi costa più di un’ora di coda ma ne vale la pena.










Faccio il mio giro come gli altri col naso all’insù e la bocca aperta, quindi torno dal mio cavallo d’acciaio, arruolo il mio attestato, ringrazio e faccio un rapido giro dei monumenti più importanti, una rivista nostalgica di tanti posti.





Piazza della Pace, Piazza Navona, l’edicola di Pasquino, il Pantheon, piazza Colonna, la Fontana di Trevi, piazza di Spagna, Trinità dei Monti, piazza Venezia, i Fori Imperiali, il Colosseo, l’arco di Trionfo, il Teatro di Marcello, la Bocca della Verità, il Circo Massimo e sono a Trastevere alle 15 per un posto all’ostello della Confraternita di S. Jacobo. 



















Riempio il modulo e poso la bici, ci sono le bici degli amici di Prato Sesia che hanno già dormito qui questa notte.
Lascio lo zaino e le scarpe, metto le mie cose in una vaschetta di plastica come in aeroporto e salgo nella camerata accompagnato da un simpatico ospitalero siciliano. Finalmente una bella doccia, bucato e si esce a piedi, ho appuntamento con Franco un mio compagno di corso e amico con cui ho condiviso anche l’assegnazione al 15° Stormo nel 1982. 












Ci ritroviamo con piacere e le chiacchiere cominciano a scorrere. Si uniscono a noi anche Marcello e Milena per un aperitivo di commiato, loro poi se ne vanno.
Più tardi arriva anche Enrico, altro compagno di corso che non vedo da oltre dieci anni, incrociato per caso a Fiumicino alle partenze, ci sediamo in pizzeria a raccontarcela e in un attimo si fanno le 22,30 ora della mia ritirata all’ostello.


È stato piacevolissimo, abbracci e saluti, speriamo di rivederci presto. Quattro parole con gli ospitaleri e mi metto ascrivere della giornata prima di dormire.

Oggi 51 km pedalando 3h 12'

Totale 923 km in 50h 57’

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