sabato 24 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 10 SEZZE- SESSA AURUNCA via Francigena del Sud

Giro d'Italia giorno 10 SEZZE- SESSA AURUNCA via Francigena del Sud



Sveglia sotto il mandorlo, colazione frugale e partenza standard, con un po’ d’ansia imbocco un divieto d’accesso, ma ho visto anche auto andarci e scopro che permette di raggiungere la strada per Priverno e un bar per fare colazione che batte il record di economia. Continuo verso l’abbazia di Fossanova dove conto di recuperare il timbro scordato di ieri, il custode, un omone burbero dal forte accento tedesco, quando suono il campanello mi dice: “con calma, sono solo le otto!”, deduco che è un laico, i frati alle otto, come me, hanno già ore di attività sulle spalle. Comunque mi timbra la credenziale e mi fa visitare il complesso da solo.











Al bar di fronte mi sconsigliano di seguire il sentiero in bici, così continuo verso l’Appia e Terracina, dai faraglioni il tempio di Giove mi sovrasta, ho lasciato l’Agro Pontino coltivato in maniera intensiva, pieno di serre e tubolari di plastica, ora sono stretto tra la falesia ed il mare.










Il cielo, ieri minaccioso e foriero di piogge oggi si è schiarito, anche se il caldo ha sollevato parecchia foschia.
Riempio le borracce e proseguo verso Fondi, peccato passare lontano dal lago, il cammino lascia la costa e procede verso Formia. Provo a seguire il percorso dell’Appia antica ma è una pessima idea perché attraversa il parco dei monti Aurunci, percorribile solo a piedi e il varco non è grande a sufficienza per far passare la Teresa, non mi resta che tornare alla strada e proseguire su quella. Si sale verso un colle che attraverso una stretta valle incassata mi porta ad Itri, dominata dalla fortezza, proseguo verso Formia dove mi fermo a pranzare in un giardinetto che guarda il mare. Peccato aver saltato Gaeta, vedo il suo profilo che si staglia sulla costa contro luce.






Sempre sull’Appia passo da Scauri e Minturno dove devio su strade secondarie letteralmente ridotte a discariche, l’impressione è pessima, i bordi sono una linea di sacchi di plastica abbandonati.












La strada diventa tortuosa e mi conduce a Sessa Aurunca, il centro della zona, dà anche il nome ai monti Aurunci, ha un po’ di fortificazioni e si estende sulla cresta di un colle. Ci sono molte chiese, ma trovare un sacerdote per il timbro è sempre complicato, alla fine ne incontro uno per caso mentre consulto la cartina sul sagrato.









Voglio fare ancora un tratto prima prima di chiudere la giornata, mi addentro in un dedalo di sterrate di campagna che si insinuano tra colli fendendoli tra pareti di tufo, oscurate come gallerie, da una fitta vegetazione. Ambienti suggestivi che fanno tornare in mente i viandanti assaliti dai banditi, mentre dai casolari arriva il latrato dei cani nervosi al passaggio della bici.








Lontano dalle case trovo un frutteto con ulivi e tipi differenti di ciliegi, il fondo è adatto al campeggio e mi nasconde dai passanti, ancora una volta il bivacco è assicurato.



Appoggio la bici ad un albero, mangio un po’ di ciliegie e dopo una doccia da campo preparo tenda e cena, anche oggi la giornata è alla fine.

Oggi 137 km pedalando 7h 10'

Totale 1181 km in 66h 04’

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