giovedì 15 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 2 ORIO LITTA-BERCETO

Giro d'Italia giorno 2 ORIO LITTA-BERCETO



























Come previsto sveglia prestissimo, cullato dal sottofondo vibratorio dei russatori, uno di quali ha anche tentato di farmi cadere addosso una delle pareti mobili che dividono le camere.
Mi alzo dal letto e, andando in bagno, vedo una mano sporgere da una fessura tra due pannelli, manca solo di incontrare lo zio Fester e la famiglia Addams è fatta.
Nell’angolo cucina mi preparo un the, fette di pane ormai d’epoca con marmellata e un uovo sodo (ieri al super ne ho comprate sei e le ho cotte, così sono facili da trasportare). Mentre mangio arrivano anche Claudine e Alain, è bello far colazione in compagnia.
Li saluto, ci scambiamo gli indirizzi e scendo con tutte le mie carabattole a caricare la bici, senza usare la tenda si fa in fretta.
Appena partito intercetto l’argine del Po davanti a villa Carini e lo seguo nei suoi ondulamenti che seguono i meandri del fiume. 


Un po’ sterrato e prevalentemente asfaltato mi porta alla ciclabile che costeggia la via Emilia. In un prato una lepre enorme pascola, da lontano mi sembrava un cane di media taglia e poi un bel fagiano mi attraversa la strada.


Il meteo non dà soddisfazioni, cielo coperto e temperatura che subito mi fa rabbrividire in maniche corte, ma la necessità di scaldarsi mette le ali ai piedi.


Attraverso il lungo ponte sul Po e sono subito a Piacenza, giusto il tempo di fare due foto e senza problemi a trovare i segnavia continuo verso Fiorenzuola e Fidenza dove trovare il cammino diventa più complicato, a volte e sono costretto ad aiutarmi col navigatore su cui ho trasferito la traccia del percorso. 


Un paio di errori che mi costringono a tornare sui miei passi mi insegnano che nel dubbio è meglio controllare.












Finalmente la monotonia delle coltivazioni e il piattume padani lasciano spazio alle prime colline, l’occhio è grato, le gambe un po’ meno, perché abituate alla pianura e solo saltuariamente un poco di salita , si affaticano; bisogna anche dire che il carico è maggiore di quello in allenamento.



Morbidi pendii erbosi coprono le colline che si susseguono, cucite dal nastro d’asfalto, salgo, scorro lungo le creste e affondo a capofitto in discesoni nei quali ringrazio la potenza dei freni a disco. La pioggia cominci a farsi sentire e piano piano rinforza, finchè trovo intelligente cercare riparo e fermarmi a pranzare. E’ un bel rovescio sostanzioso, fortunatamente una tettoia mi consentedi mangiare all’asciutto. Terminato il pranzo anche il tempo è migliorato e riprendo il viaggio.
Dopo tre linee di colline arrivo a Fornovo di Taro, sono ormai a 120 km e si è fatta l’ora della consueta telefonata a casa (in cui dimostro di essere sopravvissuto ai pericoli della strada anche questa mattina).
Sosta al Bar degli Sportivi, dove l’anno scorso mi ero mangiato un fantastico panino ai 5 cereali con la coppa, un latte macchiato mi scalda mentre telefono.
I giochi sono finiti, adesso si affronta il Passo della Cisa, una salita piuttosto lunga che seguendo in percorso della via Francigena porta attraverso una strada meno frequentata, ma che mi pento amaramente di aver seguito. Qui la pendenza è decisamente più dura di quella sul percorso automobilistico tradizionale, non solo, è anche più lunga di qualche km. Non c’è traffico ma ci sono tratti di salita al limite delle mie gambe, avendo un cambio non esattamente da MTB.
Saleno ho incrociato un belga e poi un italiano ed uno svizzero che viaggiavano insieme. Non si può dire che è affollato, così mi fermo a far due parole con tutti.


L’ascensione è lunghissima e mi costringe a due soste per recuperare e mangiare cioccolato.  Un vecchio mi dice che Berceto è a otto km, ma dopo oltre 10 ancora non si vede, sono ormai le sei di sera, pioviggina e sono cotto.  La fuggevole apparizione di un capriolo mi risveglia i sensi.


Trovato un terreno favorevole mi fermo per piazzare il campo, questa notte sarà pineta, che scopro non protegge per niente, quindi sono costretto a mangiare in tenda e ad imbustarmi nel sacco a pelo perché ho freddo, ta temperatura in quota si è abbassata.
Non ho nulla da leggere, quindi mi devo accontentare di scrivere e un poco di internet.
Oggi 152 km pedalando 8h 10'

Totale 286 km in 14h 44’

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