Giro d'Italia
giorno 2 ORIO LITTA-BERCETO
Come previsto sveglia prestissimo, cullato dal sottofondo vibratorio dei russatori, uno di quali ha anche tentato di farmi cadere addosso una delle pareti mobili che dividono le camere.
Mi alzo dal letto e, andando in bagno, vedo una mano
sporgere da una fessura tra due pannelli, manca solo di incontrare lo zio
Fester e la famiglia Addams è fatta.
Nell’angolo cucina mi preparo un the, fette di pane
ormai d’epoca con marmellata e un uovo sodo (ieri al super ne ho comprate sei e
le ho cotte, così sono facili da trasportare). Mentre mangio arrivano anche
Claudine e Alain, è bello far colazione in compagnia.
Li saluto, ci scambiamo gli indirizzi e scendo con
tutte le mie carabattole a caricare la bici, senza usare la tenda si fa in
fretta.
Appena partito intercetto l’argine del Po davanti a
villa Carini e lo seguo nei suoi ondulamenti che seguono i meandri del fiume.
Un po’ sterrato e prevalentemente asfaltato mi porta alla ciclabile che
costeggia la via Emilia. In un prato una lepre enorme pascola, da lontano mi
sembrava un cane di media taglia e poi un bel fagiano mi attraversa la strada.
Il meteo non dà soddisfazioni, cielo coperto e
temperatura che subito mi fa rabbrividire in maniche corte, ma la necessità di
scaldarsi mette le ali ai piedi.
Attraverso il lungo ponte sul Po e sono subito a
Piacenza, giusto il tempo di fare due foto e senza problemi a trovare i
segnavia continuo verso Fiorenzuola e Fidenza dove trovare il cammino diventa
più complicato, a volte e sono costretto ad aiutarmi col navigatore su cui ho
trasferito la traccia del percorso.
Un paio di errori che mi costringono a
tornare sui miei passi mi insegnano che nel dubbio è meglio controllare.
Finalmente la monotonia delle coltivazioni e il
piattume padani lasciano spazio alle prime colline, l’occhio è grato, le gambe
un po’ meno, perché abituate alla pianura e solo saltuariamente un poco di
salita , si affaticano; bisogna anche dire che il carico è maggiore di quello
in allenamento.
Morbidi pendii erbosi coprono le colline che si
susseguono, cucite dal nastro d’asfalto, salgo, scorro lungo le creste e
affondo a capofitto in discesoni nei quali ringrazio la potenza dei freni a
disco. La pioggia cominci a farsi sentire e piano piano rinforza, finchè trovo
intelligente cercare riparo e fermarmi a pranzare. E’ un bel rovescio
sostanzioso, fortunatamente una tettoia mi consentedi mangiare all’asciutto.
Terminato il pranzo anche il tempo è migliorato e riprendo il viaggio.
Dopo tre linee di colline arrivo a Fornovo di Taro,
sono ormai a 120 km e si è fatta l’ora della consueta telefonata a casa (in cui
dimostro di essere sopravvissuto ai pericoli della strada anche questa
mattina).
Sosta al Bar degli Sportivi, dove l’anno scorso mi
ero mangiato un fantastico panino ai 5 cereali con la coppa, un latte macchiato
mi scalda mentre telefono.
I giochi sono finiti, adesso si affronta il Passo
della Cisa, una salita piuttosto lunga che seguendo in percorso della via
Francigena porta attraverso una strada meno frequentata, ma che mi pento
amaramente di aver seguito. Qui la pendenza è decisamente più dura di quella
sul percorso automobilistico tradizionale, non solo, è anche più lunga di
qualche km. Non c’è traffico ma ci sono tratti di salita al limite delle mie
gambe, avendo un cambio non esattamente da MTB.
Saleno ho incrociato un belga e poi un italiano ed
uno svizzero che viaggiavano insieme. Non si può dire che è affollato, così mi
fermo a far due parole con tutti.
L’ascensione è lunghissima e mi costringe a due
soste per recuperare e mangiare cioccolato.
Un vecchio mi dice che Berceto è a otto km, ma dopo oltre 10 ancora non
si vede, sono ormai le sei di sera, pioviggina e sono cotto. La fuggevole apparizione di un capriolo mi
risveglia i sensi.
Trovato un terreno favorevole mi fermo per piazzare
il campo, questa notte sarà pineta, che scopro non protegge per niente, quindi
sono costretto a mangiare in tenda e ad imbustarmi nel sacco a pelo perché ho
freddo, ta temperatura in quota si è abbassata.
Non ho
nulla da leggere, quindi mi devo accontentare di scrivere e un poco di
internet.
Oggi 152 km pedalando 8h 10'
Totale 286 km in 14h 44’
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