lunedì 19 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 5 MONTERIGGIONI-RADICOFANI -via Francigena

Giro d'Italia giorno 5 MONTERIGGIONI-RADICOFANI - via Francigena





















Sveglio molto presto, ma oggi sono pigro e stento ad uscire dal letto. Mi preparo un the che accompagno con biscotti, formaggio, yogurt e uovo sodo.
I pellegrini veronesi sciamano per la casa da più di un’ora e appena lascio la stanza una signora s’infila nel mio bagno. 



Estraggo la bici dallo scantinato, laboratorio esposizione d’artigianato, carico e parto. Sono subito sugli sterrrati e commetto un errore che mi costa una lunga salita gratis, ritorno e continuo su una mulattiera tutta sassi spaccati degna della prova in linea di una gara d’enduro. 









Ritrovo l’asfalto e in poco tempo arrivo a Siena, vago verso piazza del Campo facendo foto, giro in piazza e già la Teresa si sente un purosangue del Palio, pieno alle borracce dalle cannelle della fontana di marmo e...banana time.


















Proseguo verso il Duomo e poi lasciando la città incontro due gruppi folcloristici in costume con tamburi e bandiere che sfilano e si esibiscono bloccando totalmente il traffico.







L’uscita dalla città  è una stradina in discesa molto ripida che mi lascia ai fianchi una sequenza di case d’epoca mozzafiato e poi colli uno più incantevole dell’altro, incrocio due italiani con zaino e scopro che sono di Como, uno è un ciclista e si interessa alle soluzioni da viaggio della mia bici. Dopo un po’ di conversazione in movimento li saluto e proseguo al mio passo sulle sterrate nel magnifico panorama delle Crete senesi.



Nei dintorni di Monteroni incontro tre ragazzi che fanno un giro domenicale in mtb e in parte il percorso è comune, ad un certo momento incrociamo i concorrenti di una gara podistica e ci mischiamo a loro. La foga agonistica mi fa sbagliare strada e faccio un pezzo in più. Quando riprendo la Francigena ritrovo uno dei tre ciclisti che sta andando verso casa e pedaliamo insieme, mi fa da guida e da cicerone.


Sterrate divertenti, profumo di fiori e panorama notevole mi accompagnano, fino a tornare sull’asfalto.
Successivamente mi sorpassa un gruppo di vespe tutte rosse, pare un raduno, una mi affianca e il pilota, un bresciano, rimane a parlare un poco perché anche lui appassionato di bikepacking (lo ritroverò poi su fb).
E’ la giornata degli incontri, poco prima di Buonconvento incrocio i concorrenti di una gara ciclistica d’epoca, l’Eroica di Montalcino (non la più blasonata Eroica), viaggiano in senso oposto al mio e gli faccio un poco di incoraggiamento.









Arrivo all’ennesima cantina di produzione vinicola, una congrega di unni attempati, con naso e gote rossi si esercita con calici di rosso ed affettati, un’insegna davanti alle cantine Caparzo recita “degustazione libera”. Qualcosa scatta nell’integerrimo ciclista, mollo la Teresa contro un barile all’ingresso e, con tutta la mia faccia di bronzo ma massima onestà, dico alla signorina: “Posso degustare anche se, essendo in bicicletta non comprerò nulla?”, senza fare una piega e sempre sorridente mi versa un Brunello di Montalcino millesimato che è uno schianto, peccato non avessi a portata un po’ di pane o qualche grissino per darmi il tono dell’intenditore.  Saluto, ringrazio, foto ricordo e sono già sfrecciante sul cammino.




A Buonconvento, mentre faccio il pieno alle borrace da una fontanella incrocio altri due pellegrini ciclisti, Milena e Marcello, si parla e scopro essere di Prato Sesia, un tiro di schioppo da Novara, lavorano al 118 e abbiamo conoscenze comui.
Procediamo insieme e mi salta qualcosa nella trasmissione, guardo e la catena pende aperta con una maglia storta, pinza e smagliacatena la rimetto insieme al volo, visto che non riesco a richiuderla con la falsamaglia.
Sembra funzionare, continuiamo e ci fermiamo a pranzare in un locale originale un po’ bar, un po’ salumeria e un po’ negozio a S. Quirico d’Orcia


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Dopo mangiato ci separiamo, io procedo sulla via sterrata mentre loro decidono per una variante sulla Cassia. Trovo subito una rimarchevole salita e mi cede di nuovo la catena, temo di non aver fatto un buon lavoro nell’antro oscuro di Lucca, forse vedendoci bene si lavora meglio.
Ho un’attimo di panico perché nontrovo il pezzo di catena avanzato per sostituire la maglia storta, poi salta fuori dal sacchetto del ferri, faccio il lavoro e spero che adesso regga.
La sterrata si trasforma in una pista da sci nera, tanto è ripida, e sono contento ancora una volta dei freni a disco su una discesa del genere, l’hanno consolidata con un fondo di cemento, la guida della via Francigena dice di questo tratto: “se non avete esperienza di fuoristrada e buoni freni evitate!”




Arrivo all’asfalto e continuo per Radicofani, ricordo che si trova in cima ad una valle su colle, quindi mi aspetto una salita piuttosto ripida, invece fortunatamente mi sono sbagliato, la strada è piuttosto lunga e la salita dolce. Arrivato alla base del paese ho un calo di zuccheri che mi fa vedere doppio, mi fermo a mangiare bello sudato sotto un vento teso tutt’altro che gradevole e la pioviggine. Tolgo i vestiti bagnati e indosso pile e giacca asciutti, almeno conservo la salute.
Superato il momento di impasse continuo e in un attimo sono in paese, arrivo nella piazza del paese quasi in conemporanea con Milena e Marcello che vengono dall’altro lato. La mia idea era di campeggiare, ma, visto che ci siamo ritrovati, mi aggrego e vado in ostello con loro.




Grande doccia, bucato e si esce a bere l’aperitivo, colpo di vita a cui non sono abituato, il bar è veramente carino contutte le frasi scritte dalla proprietaria sulle pareti, mi ricorda un poco la Bodeghita del Medio a Cuba famosa per essere frequentata da Hemingway, solo che là erano gli avventori a scrivere sui muri.



Passiamo al ristorante dove il menù del pellegrino ci spezza tanto è abbondante, soccombo sotto un piatto di pici ai carciofi e una grigliata di carne mista veramente enorme.
Rientro con la pancia tesa come un tamburo, ma non compromette minimamente il mio sonno.

Oggi 121 km pedalando 7h 39'

Totale 676 km in 35h 53’

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