Giro d'Italia giorno 12 BUONALBERGO-AMENDOLA sulla via Francigena delSud
... una notte ascoltando
Armando che russa, alle tre e mezza mi metto a leggere, dopo un po’ si apre la
porta e compare la sua faccia che, irritata, mi dice: ”che fai a quest’ora con
la luce accesa? non riesco a dormire!” (il vetro in cima al soffitto porta la
luce anche nella sua stanza). Alla fine scendo nel soggiorno a leggere e
mangiare rimpiangendo la mia tenda col materassino bucato.
Ovviamente alla mattina
arrivo lungo, lui compare alle 6,45 con zaino cappello e bastone, attraversa la
stanza e scende salutando a fare colazione.
Impacchetto tutto, faccio
colazione a razzo e alle sette e venti parto.
E’ un sogno, i primi 40 km sono
quasi tutti in discesa, qualche sosta foto e percorro la valle che mi porta
verso il Tavoliere delle Puglie.
Uno splendido reperto di di ingegneria stradale sacrificato all'ingordigia e alla disonestà manifesta la malata furbizia dell'uomo.
Il sole splende, dalle verdi montagne passo al
paesaggio collinare e alle morbide distese ondulate di grano che, come un mare
di onde, si muovono al vento.
Qua e là piantagioni di ulivi e foreste di
generatori eolici.
Oggi sono deciso a seguire
l’asfalto, seguo le indicazioni per Troia quando mi affianca Michele con la
bici da corsa, percorriamo una decina di km insieme, sta riprendendo dopo un
periodo di fermo e parliamo salendo verso il paese.
Gentilissimo vuole offrirmi
qualcosa al bar e infine, dopo aver parlato della gomma che mi è scoppiata,
vuole assolutamente che prenda due gomme
da MTB che ha a casa e non usa più. Francamente farei a meno di caricarmi altro
peso, ma mi dispiace offenderlo e accetto. La pausa è molto bella, riposando
sulla terrazza panoramica del bar con la vista che spazia per chilometri.
Saluto e ringrazio il mio
nuovo amico e prima di proseguire faccio un giro turistico in paese.
La strada verso Foggia è
dritta come una spada e in lieve discesa, in poco tempo sono alla periferia
della città dove un altro Michele, più anziano e con bici turistica, mi
accompagna fino in centro.
Faccio sosta alla Villa
Comunale, telefono a casa per gli auguri, oggi è la Festa della Mamma e la
fantastica Lella se li merita ampiamente.
Seconda chiamata a mio cugino Alberto
che lavora qui all’aeroporto, è a casa e mi vuole ospitare, non mi resta che
pedalare fino ad Amendola, sede di una parte del mio addestramento di allievo
pilota nel lontano 1982.
Nell’ultimo tratto mi si sgonfia
parzialmente la ruota anteriore, ma non sembra forata, proseguo fino a casa di
Alberto, non ci vediamo da un bel po’, abbraccio e, dopo una doccia, spaghetti.
Si parla a ruota libera e
a un certo punto mi ricordo anche della Teresa e della ruota davanti, decido
che le due gomme di Michele nello zaino mi straziano le spalle così le
estraggo, ne installo una davanti sostituendo quella pieghevole appena
comprata che fisso agli elastici della borsa sottosella, una resta nello zaino semi vuoto.
Riprendo la vita sociale
col cugino a suon di spriz e quando la sua ragazza ci raggiunge per andare a
cena abbiamo abbondantemente esaurito il capitolo aperitivo.
Ceniamo a Manfredonia in
un locale molto particolare che prepara panini farciti con pietanze di pesce,
si sta bene all’aperto e c’è un sacco di movimento, la temperatura è gradevole
sotto la brezza del mare. Concludiamo la bella serata facendo due passi in
centro, sono stato veramente bene, sono simpatici e parlano volentieri.
Oggi 101 km pedalando 4h 40'
dislivello +1144m
Totale 1414 km in 77h 44’ dislivello
+14919m
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