mercoledì 21 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 7 MONTEFIASCONE-FORMELLO sulla via Francigena

Giro d'Italia giorno 7  MONTEFIASCONE-FORMELLO

 

 Nonostante le buone intenzioni di ieri sera mi sveglio alle due e mezza e leggo finchè non mi cala la palpebra. Nella veglia mi convinco che è sicuramente il caso di tornare da Caprio, il negozio di biciclette dove ho sostituito la catena e risolvere definitivamente il problema trasmissione, non posso tenermi una catena che salta dove ci sono continuamente salite da spasimo.
Colazione alle 7 con gli altri , i francesi si sono inventati un monoruota portavano  li guardo caricare e partire.



Lascio l’ostello per ultimo, cosa piuttosto insolita, tanto devo aspettare le nove per l’apertura del negozio. Il titolare, come pensavo, mi dice che non si può far altro che sostituire la casseta dei pignoni che evidentemente è usurata. C’è di buono che ne installo una più agile che mi fa sopravvivere meglio in salita, finito il lavoro pago ringrazio e parto.


 

Alle 10 sono di nuovo davanti alla Domus Peregrini, ho perso tre ore nette di movimento, ma tanto non è una corsa, quindi nessun problema. Da qui ci si immette sul lastricato romano piuttosto ben conservato che mi accompagna per un bel tratto, limitandomi molto nella velocità e favorendo i processi gastrici con vibrazioni e saltelli continui.



Finalmente per la pace dei miei avambracci, glutei e organi interni riprende lo sterrato che procede quasi sempre in discesa fino a Viterbo, lungo la strada c’è un sito termale con area i sosta camper accanto, qui incontro i miei compagni di ostello francesi, mi indicano una direzione che ingenuamente seguo senza verificare e finisco fuori dal percorso allungando. (Lo svizzero aveva persino appesa al collo la busta plastificata con la cartina!) 








Verso Vetralla le indicazioni scompaiono e prima di rendermene conto ho già fatto una bella salita gratis.






In questa zona tratti di sterrato si alternano all’asfalto, in ogni chilometro ci sono almeno una salita e una discesa, c’è di buono che il meteo oggi è clemente.
Rapida sosta pranzo a Capranica e continuo tra le pareti di tufo in cui sono scavati dei locali al bordo della strada, Monterosi e ancora verso Campagnano. La sterrata si snoda in bei parchi e vallette, preoccupa il cielo all’orizzonte verso la zona di Passo Corese, dove nuvoloni leri sono solcati di frequente dai fulmini. 





Ho parlato troppo presto, la pioggia mi raggiunge, in campagna non ci sono molte alternative, trovo un ingrosso di edilizia e mi riparo sotto un capannone, fortunatamente il piovasco cessa in fretta.
Quando arrivo a Campagnano ho una sorpresa, al paese giungo da una sterrata che segue una valletta fiorita fino a trovami di fronte, incombente sopra una falesia l’abitato, la stradella s’inerpica senza pietà con una pendenza che riesco ad espugnare solo grazie al pignone da 32 denti montato proprio oggi, ciò nonostante arrivo in cima per la bandiera, come si suol dire, stremato e senza un neurone attivo. In cima cerco un ostello ma non ne trovo, desisto e mi consolo con un cono gelato per raffreddare il motore.





Fortunatamente almeno il cielo mi viene in aiuto, si è schiarito e l’azzurro torna a dominare mentre mi sposto verso Formello. Sulla mia strada incontro il santuario della Madonna el Sorbo, salgo per dargli un’occhiata e, vista l’ora ormai adeguata, il mio occhio da trapper allenato vede subito una possibilità di bivacco in un angolo poco visibile.  



C’è un tavolo con panche e cespugli fioriti che schermano, mi lavo, mi metto a mangiare e aspetto fino all’ultimo a montare la tenda, come sempre in zone dove può esserci passaggio, finchè non arrivano i custodi che chiudono il cancello alla base della salita e mi avvisano che bisogna lasciare l’area. Mi rimetto lo zaino e mi avvio ringraziando, sperando dentro di me di trovare un buon posto non lontano.
Nemmeno un km ed entro in una zona di parco e pascolo meravigliosa per la mia sosta, sono a una distanza minima da Formello...è perfetto.  Estraggo le mie cose e inizio a montare la tenda dietro un po’ di boscaglia nascosto ai runner, ciclisti e passeggiatori col cane che ogni tanto passano sul tratturo un po’ più in basso, in lontananza delle vacche pascolano spostandosi lentamente mentre brucano. 


La tenda è pronta, le vacche sono ormai a due passi da me, peccato che tra loro c’è un toro mostruoso che casualmente è il più vicino, ha pagnotte di muscoli che guizzano sotto la pelle mentre si muove e tiene sotto controllo le sue femmine. Non vorrei stuzzicarlo, così mi accoscio buono buono e aspetto che se ne vada, arriva ad un paio di metri dalla tenda e poi si sposta un po’, infila le corna nella boscaglia e scuote la testa per qualche istante tra il fruscio e lo schiocco di rami rotti, chissà forse per grattarsi, e poi, lentamente, brucando se ne va. Tiro un respiro di sollievo, per fortuna nella sua performance non ha testato la resistenza della mia tenda!
Torno alle mie cose e tento anche di leggere, ma duro veramente poco, giornata dura!

Oggi 113 km pedalando 6h 45'

Totale 872 km in 47h 45’

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