domenica 18 giugno 2017

Giro d'Italia giorno 4 LUCCA-MONTERIGGIONI

Giro d'Italia giorno 4  LUCCA-MONTERIGGIONI
  
















Questa notte ho dormito bene, ma mi sento sempre le gambe un poco indolenzite il mattino, certo niente a che vedere con i postumi delle corse lunghe.
Mentre faccio colazione si affaccia Teresa, mi saluta andando in bagno e se ne torna a letto.
Riempiti tutti i miei sacchetti scendo le vecchie scale dai gradini di serizzo, carico la bici nella penombra dell’androne e vado alla portineria a rendere le chiavi dell’appartamento. Prima di partire dò una bella pulita alla catena nuova che è coperta di un grasso preservante estremamente adesivo.
Mi piace molto attraversare le città di prima mattina, con ci sono schiamazzi e le vie sono deserte, i monumenti appaiono in tutto il loro splendore nella luce radente del mattino.
Il primo tratto sulla strada asfaltata non è molto attraente, attraverso Altopascio, dove avevo dormito lo scorso anno nella settimana di ricognizione ed ho l’impressione che la casa d’accoglienza che mi aveva ospitato abbia chiuso, c’è un grande cartello “in vendita” esposto.



Poi il tracciato si sposta su stradine laterali e in campagna, su un antico lastricato romano, dove incontro un ragazzo di Lecco, a causa delle piaghe sta viaggiando con i sandali, mi racconta un po’ del suo viaggio mentre sobbalzo a bassa velocità sul basolato sconnesso.
Procedo ancora alla mia velocità, dopo averlo salutato, e, alle porte di S. Miniato, mentre sto controllando il gps ad un bivio, mi avvicinano due signore e due ragazzine con lo zaino per chiedermi informazioni. Sono pellegrine venute dall’Australia, penso siano una nonna, figlia e nipoti, mi fanno meraviglia e tenerezza al contempo, tre generazioni venute dagli antipodi, in marcia nel vecchio mondo su un antico cammino che molti italiani nemmeno conoscono. 





Le saluto e attacco la salita velenosa che porta al paese vecchio, mi accontento di guardare senza cercare, anche qui ho dormito lo scorso anno e ho visitato per bene con tre ragazzi romani, Angelo, Cris e Marco, anche loro in bici.




Pausa colazione nella piazza dal palazzo tutto decorato mentre una scolaresca visita i dintorni.


La pausa è finita e si riprende il movimento che qui si fa quanto mai vario, tra discese a precipizio e salite che si alternano frequenti. 




Ecco che anche oggi raccolgo la mia dose di pioggia, non sono ancora a Gambassi che in un crescendo le gocce martellano me e la strada, non mi fermo nemmeno a coprirmi, tanto qui è tutta salita e, se non sarò fradicio d’acqua, con la giacca lo sarò di sudore. Dopo quasi due ore sotto una pioggia decisa, fradicio fino al midollo, gelato  e  con il morale un po’ basso faccio sosta in un bar per scaldarmi con una bevanda, guardo sconsolato fuori dalla finestra e aspetto tempi migliori.
Finalmente smette di piovere, devo convincermi ad uscire, salgo in bici avvolto nelle nebbia delle nubi basse che avvolgono i colli e mi accompagnano per un po’ nella salita. Riabbassandomi esco dall’inquietudine ovattata che genera la nebbia mentre sei in strada con la bici, cielo coperto ma almeno visibilità decente.


Il paesaggio delle colline toscane è bellissimo, viti e cipressi sui pendii, casali sulle sommità dei colli, il profumo delle acacie fiorite e un tappeto di petali bianchi che copre l’asfalto, l’occhio non si stanca mai e ti dimentici della fatica, poi appare lontana S. Gimignano, col profilo inconfondibile delle torri disseminate tra le case.


Giusto il tempo di rallegrarsi e nell’ultimo tratto ricomincia a piovere, adesso però ho la giacca addosso, l’ultimo salitone mi leva le energie. Trovo un’androne con panche di pietra di fronte alla scalinata di una chiesa, sono a posto, riparato da pioggia e vento mi abbandono alla consolazione di guardare e mangiare, mentre i turisti mi osservano, alcuni incuriositi, altri vistosamente preoccupati da questo soggetto strano.






Ancora una volta la pioggia si arresta, un po’ di visita, foto, e si riparte, ancora bagnato come un pulcino e avvolto nella giacca. Sono su un tratto inedito della strada, la mia ricognizione si era fermata qui.
Seguo i crinali in un lunghissimo semicerchio intorno a S. Gimignano su strade bianche scattando foto a più non posso. Sono piuttosto stanco, i saliscendi continui, il vento in faccia tutto il giorno e la pioggia si fanno sentire, ma sono circondato da un paesaggio splendido. 





Lo sterrato finisce e arrivo a Poggibonsi, ogni tanto qualche pellegrino che, come me, sembra un gatto bagnato, di nuovo strade bianche, ma ora le pendenze sono più dolci. 







Incrocio tre italiani che passano il fine settimana camminando e mi affianco a loro per un tratto, anche ai viaggiatori solitari stare in compagnia fa bene ogni tanto.
Oggi pensavo di arrivare a Siena, ma riflettendo mi rendo conto che non ce la farò quindi non mi resta che sostare a Monteriggioni, col terreno fradicio di tenda non se ne parla, troverò una sistemazione più convenzionale.







Mancano sei km, saluto e mi avvio, compare sul colle il villaggio murato, decido di salire dalla via pedonale, gravissimo errore, l’ultimo tratto è da funivia, sono costretto a spingere la bici per una cinquantina di metri fino all’arco nelle mura. 






Stralunato vado a cercarmi un ostello e mi sistemo un po’,  la doccia mi rimette a nuovo, visita del paese, che è veramente minuscolo e in 10 minuti ho visto tutto. 















Mi abbandono alla gratificazione di un gelato dai gusti particolari: vinsanto e cantucci, mandorla e fichi e il più convenzionale cioccolato che gusto su una panchina in piazza osservando i turisti.


Si alza un ventaccio gelido che fa correre i nuvoloni neri nel cielo e mè nell’ostello, dove una comitiva di 17 pellegrini Veronesi, diretti a Bolsena, sciama come le formiche tra i locali comuni.
E’ ormai ora di cena, mi preparo un piatto di rigatoni aglio, olio (suonerebbe meglio “oglio”) e peperoncino e, scambiando qualche parola con gli altri ospiti che vanno e vengono, mangio.
Sono cotto, dopo aver scritto il diario mi butto a letto e perdo conoscenza.

Oggi 124 km pedalando 7h 13'

Totale 555 km in 28h 14’

Nessun commento:

Posta un commento