mercoledì 25 luglio 2018

ISLANDA GIORNO 14 - 25 maggio '18

ISLANDA GIORNO 14 - 25 maggio '18


Nonostante sia andato a letto tardi alle tre sono sveglio, non so proprio come passare il tempo e scopro le meraviglie della macchina fotografica, studio come comandarla col cellulare.


Alle cinque non ne posso più e vado in cucina a scrivere, dato che ieri non ne ho avuto il tempo, Mia è ancora qui a studiare, si fa un the e va a dormire, cosa che faccio anch'io dopo aver finito, la partenza sarà ritardata per comprare un po' di cibo al Netto.
Dopo aver recuperato un po' di sonno faccio colazione con Beonia e Daniel, smonto tutto e mi sposto in paese, qualche foto alle costruzioni caratteristiche del villaggio e fortunatamente arrivo al super in ritardo perché apre solo alle 10, compro tre cose scordando il bacon e finalmente si parte.



Questa mattina il cielo era tutto azzurro e un bel sole illuminava i colori, ora minacciosi nuvoloni neri si affacciano sul fiordo, lascio il paese arrampicando su una salitona e tralascio la vasca d'acqua calda alla periferia nord del paese, ormai si è fatto tardi.



Pedalando sulla costa il cielo si rasserena nuovamente, mi sfila accanto l'isola dei puffin e dietro di me l'altra sponda del fiordo dai monti innevati, dove si avvistano le balene, dal mio lato pascoli con fattorie dai tetti rossi sparpagliate si alternano a scogliere a picco e spiagge dalla sabbia nera col nastro d'asfalto che corre sue giù come una ferita nel verde.






Eccomi ad un'ampia vallata che sbocca nel mare formando un'immensa laguna su cui la strada, sospesa da una massicciata, galleggia come una passerella.


Il terreno è vario, il primo tratto di spiaggia di grossi sassi tondi è costellato di tronchi portati dalle maree, spostandosi verso il centro i sassi si rimpiccioliscono fino a diventare sabbia.



Andando verso monte tre livelli differenti di laguna si alternano divisi da lingue di sabbia, tutto dorato dai raggi del sole che fa splendere ogni increspatura, uccelli di ogni specie volano e sguazzano nel loro paradiso umido, sullo sondo monti innevati incorniciano il panorama sovrastati dal blu più bello che si possa immaginare.






E' una meraviglia, il cuore diventa leggero, non sai più su cosa fissare lo sguardo, lo scatto dei fotogrammi non si arresta e accumula decine d'immagini, tutto sembra degno di essere ricordato.
Ho poca strada da fare, quindi mi perdo a rimirare e fantasticare.






Oltre ci si addentra lasciando la costa e il terreno perde la grande varietà della laguna, paesaggio piatto con una catena di monti nevosi di fronte, terreno lavico e discontinuo scorre ai lati fino ad un ponte che evidenzia una larga frattura lunga e frastagliata che corre a perdita d'occhio, qui la terra si spacca come un biscotto croccante i cui bordi frastagliati si allontanano rimanendo paralleli.


E' solo un riflesso della frattura delle placche tettoniche in movimento che hanno generato più avanti una lunga falesia nera probabile frutto di un innalzamento della superficie di molti metri.


Il fenomeno culmina con il più grandioso degli spettacoli nella frattura di Asbyrgi dove un canyon dalle pareti molto alte dimostra l'allontanamento di due porzioni del terreno, lasciando al centro una sorta d'isola che si è rifatta di muoversi, restando al centro  della depressione, siamo nel parco Nord del Vatnajokull. Il fondo del canyon, probabilmente riparato dal vento, ha permesso alla vegetazione di prosperare e si è ricoperto di piccoli alberi.






Dopo la visita al centro informazioni del parco seguo la stradina che serpeggia tra le betulle fino a dove s'arresta la spaccatura, generando un enorme anfiteatro di roccia che si richiude sulla parete opposta.
Ritorno verso il campeggio e mi installo, ci sono dei bei servizi con lavanderia ed essiccatoio, peccato che non ci sia cucina e sala da pranzo. Non mi perdo d'animo, metto in funzione il fornello a benzina sul piano dei lavelli e ceno seduto accanto alla lavatrice.
Questa sera non riesco a finire di scrivere il diario assalito da un sonno invincibile.

Oggi 63 km



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