lunedì 2 luglio 2018

ISLANDA GIORNO 07 - 18 maggio '18

ISLANDA GIORNO 07 - 18 maggio '18


Questa mattina posso poltrire, ho bisogno di viveri e fino alle nove il supermercato non apre, ovviamente non mi cambia nulla visto che dormo poco, molto presto per il resto del mondo sono nella sala pranzo /cucina del camping per godermi la colazione seduto a tavola una volta tanto.


C'è Elena, di Sassari, che fa parte di un equipaggio di italiani in auto e restiamo a chiacchierare davanti alla tazza di the.
Più tardi compare un tedesco, Bjiorn che abita al confine con l'Austria, lo identifico come ciclista dal naso paonazzo simile al mio, partito da Berlino si è imbarcato in Danimarca, sbarcato nel sudest viaggia in senso orario.
Si completa il gruppo di italiani con due ragazzi di Macerata e Piero, anche lui ciclista, con la moglie, tutti insieme viaggiano su un'utilitaria a noleggio, in condizioni di spazio non diverse dalle mie, hanno riserve alimentari persino nel vano della ruota di scorta.


La tenda si è ormai asciugata dopo lo scroscio di pioggia delle 7, ritiro tutto e vado a scoprire le meraviglie del NETTO, altra catena di supermercati, effettivamente come avevo letto è un po' più caro del Bonus, ma offre una varietà di articoli superiore.
Imparando dagli altri provo a comprare bacon e formaggio per aumentare le calorie dei miei pasti, sto già perdendo peso, evidentemente non riesco a compensare il consumo delle tante ore ai pedali.


Il cielo è ormai sereno, percorro il breve tratto che porta al Ring e svolto verso i fiordi orientali, una decina di km e incrocio Annika, una tedeschina giovane ed esile che arranca sorridente controvento, come sempre ci si ferma a parlare un poco, ci si scambiano informazioni e si prosegue.


Il Vatnajokull ormai è dietro, a sinistra monti chiazzati di neve e a destra sempre la costa, la strada sale e scende continuamente cambiando direzione ed esponendomi al vento da tutti i lati, mi accorgo di soffrire più il vento laterale di quello frontale a causa delle borse che coprono completamente il telaio offrendo una sagoma enorme.




Le piccole pianure alluvionali che digradano al mare sono quasi sempre paludose, così la strada rimane a ridosso dei rilievi con strappi a volte ripidissimi che mi portano più volte a salire col primo rapporto.


Mi avvicino ad un'auto in sosta, il padrone mi scatta delle foto, così mi fermo per chiedergli se me le fa avere, è australiano dai tratti asiatici ed è un fotografo professionista, si prende la mia mail e dice che questa sera me le invierà, riparto e nel tempo lo rivedo, evidentemente si è fermato per scattare altre foto. 
Attraverso un parco naturale costiero, carino e un po' più vario del resto del panorama.




Il pranzo prevede l'altra metà della pasta e ceci di ieri, di solito la cucino per due pasti alla volta e tutti i giorni preparo il the per rifornire la bottiglia termica, completo con pane uovo sodo e mela.


Il panorama è abbastanza ripetitivo, la velocità bassa e in consumo di energie consistente, anche oggi arrivo prossimo ad un calo di zuccheri, ma me ne accorgo in tempo rimediando con pane e cioccolato.




Dopo un'incessante saliscendi senza particolari attrattive alle 7 e mezza sono a Djupivogur, un villaggio di pescatori che si stende sui prati con affioramenti di roccia, un hotel molto caratteristico fa anche da reception del campeggio che si trova tra due rughe del terreno ed ha un locale dove cucinare e mangiare.



Domani il sito meteo islandese prevede tempo bruttissimo e vento forte (qui forte è forte davvero) con allerta meteo gialla, mi sono già predisposto mentalmente ad una sosta di un giorno, poi vedremo come evolve.
Monto la tenda sotto un vento forte che mette alla prova funi e picchetti, ma la Ferrino Emperor si dimostra all'altezza della situazione come lo è stata alle prese con la pioggia e mi sposto all'interno per cenare.
Con me ci sono un ragazzo e una ragazza americani che si mangiano una zuppiera mostruosa di pastasciutta e una di insalata mista, mi sa che spingono l'auto per avere un appetito simile.
Pagare la doccia calda a parte è una cosa che mi fa imbestialire in un posto pieno di sorgenti calde, ma bisogna fare buon viso a cattivo gioco.
Mi si chiudono gli occhi, il richiamo della tenda è irresistibile, dichiaro finita la giornata.

Oggi 105 km



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