venerdì 7 aprile 2017

PROGETTO 2017

VIAGGIO LUNGO DI BIKEPACKING

Lo scorso anno, tornando da Santiago de Compostela, da buon viaggiatore, tipo avevo già in testa quello che sarebbe stato il grande viaggio dell'anno successivo.
"Voglio andare fino a Gerusalemme seguendo i cammini storici del cristianesimo" mi sono detto.
Ho lavorato alla pianificazione, prima nella mente viaggiando in bici e poi a casa cercando su internet e stendendo percorsi sulle carte. Ecco il risultato:


Non si scherza, tracciata una rotta che attraverso la via Francigena mi porta a Roma e Brindisi, continuo in traghetto fino ad Igoumenitsa, in Grecia, poi Tessalonica, Istanbul,lungo giro in Turchia per arrivare dalla costa egea alla Cappadocia, costa a sud, traghetto per Cipro Nord (la parte turca), attraversamento verso sud e traghetto per Israele (forse, non è chiaro se esista il collegamento).
4700 km di tracciato, logo del viaggio preparato, due mesi per completarlo (conto di tornare sempre in bici) mi costringeranno a decidere strada facendo come tornare in funzione della distanza che riuscirò a coprire: volo Tel Aviv, Atene, Grecia ed il resto all'improvvisazione per essere a casa il 29 giugno.
Questa era l'idea, poi l'ambiente medio orientale si è sempre più scaldato, dagli attentati in Turchia, il tentativo di golpe, le repressioni, il controllo delle coste anti immigrazione. Anche a casa ,di riflesso, il clima si è fatto teso e la famiglia, pur non dicendo nulla, dimostrava un'ansia sempre crescente all'avvicinarsi della data di partenza.
Non ce l'ho fatta a mantenere in vita il progetto, sapendo che sicuramente nelle zone interne della Turchia sarei stato qualche giorno senza chiamare, così per la tranquillità di tutti ho rinunciato a favore di un viaggio tutto italiano.
Un giro d'Italia che mi porterà in luoghi magnifici per il paesaggio, la cultura, la storia, i monumenti, ma che comunque mi lascia un po' d'amaro in bocca perché lo sento come un ripiego.


Ecco l'evoluzione del tracciato: ho mantenuto lo stesso percorso fino a Brindisi e poi ...aggiunto il resto d'Italia. Ne risulta un giro in cui cerco di toccare la più parte del meglio italiano, passando dalla geografia alla storia all'architettura alla natura e ai cataclismi, vorrei attraversare i paesi del terremoto per farmi un'idea di prima mano della tragedia che vivono i nostri compatrioti mentre i politici noncuranti pensano a ciò che più gli sta a cuore.
Il tracciato sarà suscettibile di variazioni, essendo la programmazione flessibile e volutamente lasciata un po' al caso per dare un tocco di sorpresa anche a me che l'ho disegnato.
A donare un po' d'imprevedibilità sarà anche la modalità, l'autosufficienza costringerà a scelte improvvisate e alla continua necessità di adeguarsi al terreno ed alle condizioni meteo.
Quest'anno il veicolo sarà differente, passo dalla mountain bike, robusta e pesante, alla gravel bike (nome americano ma bici completamente italiana) che praticamente è una bici da ciclocross un po' più rustica e mi permette di essere più veloce sull'asfalto senza nulla concedere alla robustezza, eccola:


Si chiama Teresa, nome ereditato dal precedente proprietario e che non ho ritenuto di cambiare perché non vorrei se ne avesse a male e poi mi piaceva.
Non è ancora a pieno carico, sta facendo allenamento insieme a me, quindi il peso aumenta con calma, le borse come d'abitudine sono fatte in casa e questa volta ci saranno anche due cilindri sullo stelo delle forcelle, il manubrio a piega bassa mi ruba spazio sulle dimensioni del rotolo da manubrio, quindi devo recuperare. 
5700 km sulla carta necessitano di tanto tempo e parecchio bagaglio.
Sicuramente ci saranno varianti in Sicilia, mi incuriosisce la Magna via Francigena che permette di dare uno sguardo all'entroterra.
Anche in centro Italia ci sono itinerari storici che magari assaggerò. L'ultimo tratto del ritorno sarà lungo la via Postumia che unisce Trieste a Genova.
Restare lontano dalle reti stradali troppo frequentate mi permetterà sicuramente di viaggiare più sicuro e fare incontri interessanti che sono la quintessenza del viaggiare solo. Mi sono reso conto che dopo una giornata a guardarsi intorno e a navigare nei propri pensieri, quando si incontra qualcuno lo si approccia con la stessa avidità del disperso nel deserto che trova l'acqua, il contatto umano ti dà un sollievo insospettato.
Il prossimo post illustrerà qualche altro aspetto del viaggio, intanto...allenamento a rotta di collo!


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