mercoledì 3 febbraio 2016

PROGETTO 2016

IN BICI A SANTIAGO VIA SIVIGLIA E RITORNO

Quest'anno ho appeso le scarpe al chiodo e invece di correre ho cominciato a pedalare.
La passione per le grandi distanze non mi abbandona, mi piace lo sport di fondo, il turismo, la vita all'aria aperta e, se  è ancora possibile, l'avventura, ma non quella che ti fa rischiare follemente la vita, quella dei contrattempi, delle piccole lotte e delle grandi fatiche che te la fanno assaporare e amare di più.
Bando alle ciance ecco lo schema del giro che farò in primavera.


Ancora una volta si tratta di una "gita" che non so se riuscirò a portare a termine, sono più di 5000 km che non conto di coprire in sei mesi, la prima parte su asfalto fino a Siviglia, poi il Cammino di Santiago sulla via della Plata fino a Finisterre, Muxia e forse La Coruna su sterrato e sentieri, di nuovo Santiago, il cammino Francese al rovescio fino a St. Jean Pied de Porte sterrato e ritorno su asfalto, forse dalla Liguria invece del colle del Monginevro.

Mica male per un debuttante della bici, vediamo ora le modalità con cui mi propongo di portare a termine la pedalata.
Viaggerò con una mountain bike, che può viaggiare su tutte le tipologie di vie che troverò, l'assetto non sarà quello cicloturistico con borse ai lati delle ruote e borsa sul portapacchi, ma una versione leggera chiamata backpacking che riduce al minimo il peso e quindi anche il volume delle borse.

Come per il viaggio dello scorso anno mi propongo di viaggiare in autosufficienza, quindi, avendo il necessario per campeggiare, ne soffrirà molto il guardaroba che sarà ridotto all'osso.
I miei miseri averi di pellegrino ciclista saranno divisi tra il rotolo montato sul manubrio, la borsa sotto sella, la borsa infilata nel triangolo del telaio e una borsa montata sopra la "canna" del telaio che gli americani chiamano fuelpack per la similitudine col serbatoio della motocicletta.

Questo è l'aspetto che avrà il "ciclocarro" in assetto di marcia, mi auguro di riuscire a convincerlo a salire fino ai 1900 m del Monginevro, poi non si può dire che sarà tutta discesa, ma almeno l'autostima avrà ricevuto una corposa iniezione.

Per ora è allenamento senza pietà, su asfalto, percorso misto, sentieri con la bici leggera, dal mese prossimo aumenterò il carico, in modo che le gambe non pensino mai di essere in vacanza.

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