sabato 2 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 01 NOVARA-GENOVA

Sabato 21 ottobre 2017                                                      Giorno 01 
Novara Genova 
Con un anno di pausa eccoci di nuovo a ripartire per l’Africa. 
Le ansie serpeggianti e le paure ragionevoli ci sono sempre, anche se non si contano i viaggi accumulati. La moto è carica mi sveglio presto come per ogni viaggio e pian piano viene l’ora di prepararsi, colazione con la Lella e il commovente saluto, il Luca si alza per abbracciarmi, la Vale l'ho salutata ieri, è dall’Andrea. 
Vestizione lunghissima, mi stratifico fino a non riuscire a muovermi più sciolto, sono quasi un palombaro. Anche oggi è nebbioso, metto le bustine riscaldanti del decathlon nei guanti e negli stivali, moffole di plastica e carta di giornale auto costruite, leggere e poco ingombranti per il viaggio fino a Genova, per proteggere le mani dal vento e finalmente con difficoltà salgo sulla moto.
Si parte, la nebbia non è fitta ma fastidiosa, seguo la statale verso Mortara poi Ovada fino a imboccare l’autostrada. 
Sono un po’ legato nelle curve, con lo zaino pesante che mi porta il baricentro in alto e i bagagliere mi inchiodano contro il serbatoio, le gomme nuove tassellate non danno affidamento in piega. 
Con calma arrivo a Genova ovest e poi al porto. 





Partito da casa alle 10 di mattina sono all’imbarco alle 12.
Lo zaino pesa un sacco con i viveri per il viaggio in nave, me lo tolgo volentieri. 
Sono in coda dietro una BMW GS polacca e una Ducati Multistrada austriaca, scambio due chiacchiere con i padroni e passo ai fatti mangiando un panino col cacciatorino.
Intorno a me qualche camper, auto e furgoni stracarichi dei marocchini che tornano a casa e una bici da viaggio carica di borse che scopro essere di un ragazzo londinese.  
Due parole con uno, due parole con l’altro e si fanno le due del pomeriggio, la polizia mi timbra la fiche di controllo e poco dopo si sale a bordo.  Ancora una volta sono il primo ad arrivare nella cabina, mi svesto, faccio la doccia prima dell’arrivo degli altri ospiti.
Ormai sono molto organizzato, sistemati bagagli, gli stivali e l’equipaggiamento da moto, mi sposto sul ponte in attesa di partire. 
Il traghetto tarda di un’ora e mezza e salpiamo alle 18:30 invece delle 15. 








Telefonata a casa, ultimo saluto e l’Italia è dietro di noi. 
Stranamente fanno compilare le fiches dell’immigrazione direttamente la prima sera, cosa che generalmente accade all’ultima sera prima dello sbarco. 
Leggo per un po’ e quindi mi sposto al bar della piscina dove ormai, per abitudine, passo la maggior parte del tempo, ci sono solo sedie ma l'ambiente è più luminoso dei salatini con i divani non c'è l'aria condizionata al massimo. 
E' un po' affollato, condivido il tavolo con un nero gentile e simpatico mentre mi preparo la cena. Dopo mangiato trascorro un’oretta parlando con un signore di Finale Ligure conosciuto all’imbarco. Cerco di tirare tardi leggendo ma è una fatica superiore alle mie forze, alle 11 raggiungo a fatica la cabina dopo essermi abbioccato più volte al tavolo.

Oggi 134km
Totale134km



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