lunedì 30 novembre 2015

MAROCCO giorno 4 CHEFCHAOUEN - KETAMA - FES

25/10 GIORNO 4                           CHEFCHAOUEN – KETAMA – FES
Sveglia non si sa a che ora, è arrivata l’ora legale e se chiedi ognuno ti dice un’ora diversa. Scopro che alle 8 sono già in strada a fare foto al paese deserto. Ripercorro il giro di ieri ma con la macchina fotografica. 










Ho rivisto il finlandese con la moglie francese conosciuto in nave e le strade cominciano ad animarsi. Al ritorno i miei soci si stanno muovendo, tutti a far colazione nella piazza alta. Qui la colazione è uno spettacolo a due soldi (come ogni cosa, del resto).
Torniamo in camera a domare il casino maestoso che regna sovrano e dopo un po’ vinciamo, eccoci uscire con tutti i bagagli (sono il più carico perché la mia moto non ha borse e devo prendere tutto). Al parcheggio custodito carichiamo e ripartiamo, sono già provato dal facchinaggio.
Rifornimento di benzina, anche qui grande soddisfazione per l’economia, e ci lanciamo verso Est fino a Ketama, è una strada di montagna che sale fino a 1600m e scende tra le   foreste di querce da sughero rivestono i monti del Rif. Evitiamo il paese, centro di smistamento della produzione locale di hashish e affini e puntiamo diretti verso Taounate dove dovremmo separarci. Peccato che, salendo più in alto, tra pinete e cedraie entriamo nella nebbia. La foresta di cedri è poco visibile, in compenso c’è un venditore di hashish ad ogni albero che costeggia la strada.






A 30km da Ketama ci fermiamo a pranzare, Alessandro e Sigfried mi fanno un pressing per proseguire con loro, io vorrei andare verso Nador e il confine algerino, ma alla fine cedo alla buona compagnia e decido di stare con loro fino a Fes. Pranziamo a suon di spiedini e costine d’agnello marinate, olive e una salsa di pomodoro che fa evaporare il cestino del pane, tutto questo mentre un indigeno si siede con noi e cerca di venderci l’immancabile prodotto locale...il fumo.
Riprendiamo la rotta scendendo dalle montagne, non ho spazio per muovermi sulla sella di cemento della mia moto da enduro e il dolore al sedere è notevole. Entriamo in Fes che sta facendo buio e arriviammo nei pressi della Porta Blu della medina senza grandi problemi, Ale conosce dal viaggio precedente un garage per le moto e un Riad per noi. Ci fermiamo davanti al garage nel traffico esagerato dell’ora di punta e alla conta manca Sigg. Si scatena una caccia all’uomo telefonica e poi in strada, era con noi fino all’ultimo ma non ci ha visti girare al garage, mezz’ora e riusciamo a riunirci. Contrattiamo serratamente per il prezzo col pirata che gestisce il garage e stracarichi entriamo nella medina a caccia di una stanza. Anche qui la ressa è notevole ma in poco tempo ci sistemiamo al riad Taryana, bello e prezzo ragionevole.












The di benvenuto, doccia dovuta dopo aver stravolto la stanza con le nostre mercanzie, Sigg è finito sul soppalco, e lasciamo la stanza per andare a cena.
Piccolo giro, Tajina di pollo limone e mandorle e passeggiata serale digestiva, al rientro ci accordiamo per una visita quidata al suq domani alle 10.

Oggi 283 km                                   tot.  550 km

sabato 28 novembre 2015

MAROCCO giorno 3 BARCELLONA – TANGER MED – CHEFCHAOUEN

24/10 GIORNO 3                           BARCELLONA – TANGER MED – CHEFCHAOUEN
Questa mattina sveglia prestissimo, è il prezzo che pago per la ritirata anticipata di ieri.
Ci vuole un’eternità per tirare un’ora decente, faccio tempo a fare colazione, stendere il quaderno di bordo, pianificare i primi giorni di viaggio e annoiarmi a lungo prima di vedere qualcuno attorno.
Un po’ di chiacchere e arriva l’ora di sgomberare le cabine, siamo arrivati in orario, peccato che il cielo è coperto. In lontananza, velata dalla bruma, la rocca di Gibilterra.











Qualche foto sul ponte con i motociclisti prima di separarci.
Lo sbarco e le formalità come al solito sono veloci per i motociclisti, cambio valuta e sim telefonica INWI, che offre chiamate internazionali al prezzo delle nazionali, è irrinunciabile, 10 € per tre ore di chiamate, messaggi e 2GB di traffico dati.



Alessandro e Sigg arrivano subito dopo di me e quando siamo tutti sistemati partiamo verso Tetouan, la strada è bella, tutta curve e si inerpica sulle valli del Rif, peccato che tutto il bagaglio sulla sella mi impedisca di stare comodo.










Sosta dopo Tetouan per mangiare, e inizia la meraviglia dell’economia di viaggiare in Marocco, spiedini, tajina di montone e the alla menta per 10€ in tre, benzina a meno di 1€ al litro, panorami stupendi si aprono muovendosi verso Chefchaouen dove arriviamo verso le 16.30.
Ale conosce un parcheggio a pagamento dove lasciamo le moto per arrampicarci nella medina carichi di bagagli alla ricerca di alloggio, in un bordello infernale da fiera del paese, con tanto di giostre e bancarelle ovunque e una calca di persone inverosimile. Abbiamo l’imbarazzo della scelta e ci fermiamo al riad Chams, come ogni abitazione locale dotato di terrazza panoramica sulla città. 











Doccia e via a visitare i dintorni, un nuovo assaggio del caos di umanità brulicante ci spinge nella parte alta del paese con vicoli caratteristici e case prevalentemente azzurre dai caratteristici portoni di legno borchiato. 






















Ci sono fontanelle coperte di maioliche colorate e il vicolo, che corre sul fianco della collina tra case abbarbicate su pendio, porta ad una sorgente che alimenta i lavatoi e ad un punto panoramico che consente di vedere tutta la cittadina dall’alto. 














La cittadina, per la media locale, è estremamente ben tenuta e tranquilla, si apprezza la prosperità che, mi dicono, pare sia garantita dai locali signori della droga.






Ceniamo su terrazzo minuscolo di un ristorantino e dopo un ultimo giro ci  ritiriamo nella bolgia di vestiti e bagagli della nostra camera.

Oggi 122km             tot. 267km