domenica 3 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 03 BARCELLONA TANGERI

Lunedì 23 ottobre 2017                                                         giorno 03 
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Questa mattina non sono riuscito a rimanere a letto fino a tardi, alle sette mi preparo, lascio la cabina con i due Moustafa ancora letto. Colazione al bar e comincia la snervante attesa di arrivare, pian piano inizia a vedersi il sole. 
A mezza mattina, mare tranquillo e cielo quasi sereno, finisco a leggere in costume sul ponte sopra la piscina, pranzando mentre mi griglio al sole ottobrino.
Il pomeriggio trascorre tra lettura e chiacchiere con il Gigi, il marinaio di Finale. 
Compare la Rocca di Gibilterra, ormai siamo prossimi alla terra d'Africa.


Finalmente ci dicono qualcosa, arrivo previsto alle 19 italiane cioè 18 marocchine. Arriva la chiamata, abbandonare le cabine, quindi scendo a prepararmi. 
È un grande casino suddividere le cose, mi vesto e con piacere mi rendo conto di non avere un caldo da morire, condizione normale quando ti prepari a sbarcare. Altra bella sorpresa è lo zaino leggerissimo, era pieno di viveri che ho divorato nel viaggio. 
L’attesa al bar centro nave, punto di raduno per chi ha il mezzo nel garage D, è interminabile. Fortunatamente la temperatura a Tangeri è gradevole e il cielo è sereno. Accidenti non si arriva mai! 
Finalmente alle 18:40 ci fanno scendere in garage, sta già imbrunendo. Purtroppo questa volta non siamo in prima linea con le moto, siamo bloccati al fondo di una corsia di furgoni, ci vuole un po’ prima di poter lasciare la nave semisoffocati dai gas di scarico.


Scendo la rampa e seguo il flusso del traffico attraverso controlli, sul  percorso mi danno la fiche per l’importazione del mezzo. Proseguo fino ai casotti della polizia e della dogana, sorpasso tutti e mi metto davanti per non restare bloccato dalle auto, anni e anni di esperienza mi guidano sicuro tra l'indolenza dei doganieri, i pochi altri motociclisti seguono. Ci sono già due custom tedesche parcheggiate in attesa, avvicino il doganiere panzone dopo aver riempito il modulo, come sempre arrogante mi assale perché non ho messo il numero di registrazione marocchino del passaporto, ma i documenti proseguono il loro iter. 
Mi invia all’ufficio della polizia, qui si fa in fretta, il poliziotto controlla il passaporto e trasale alla vista della gran quantità di timbri africani che ci sono, alza gli occhi per guardarmi, timbra il passaporto ed è fatta. Ritorno alla dogana ad aspettare il documento della moto e finalmente il panzone scontroso me lo rende. Primo delle moto riesco ad abbandonare queste sabbie mobili, ultimo controllo all’uscita del porto dove un poliziotto gentile e simpatico mi saluta dopo il check.
Sosta alla banca per cambiare i soldi, purtroppo non ce l’impiegato. 


Per guadagnare tempo mi sposto dove ci sono i ragazzi INWI che danno gratuitamente la scheda telefonica marocchina ai turisti. Foto al passaporto, mi installano la Sim nel telefono, sistemano i codici piazzandomi in mano la mia Sim Vodafone che nel casino mi casca (ormai è buio). Quando me ne accorgo: Panico! Cerco sull’asfalto illuminato dai lampioni, la vedo contemporaneamente ad uno dei ragazzi della compagnia telefonica, quasi una craniata per raccoglierla. Uff sospiro di sollievo, compare il logo Vodafone e la scritta, meno male è proprio lei (speriamo sia la mia e non quella di qualcun altro).
Torno alla banca per cambiare, nel frattempo è arrivato l’impiegato, 200 € e 100 Fr. mi fruttano 3095 dhiram, torno alla moto e ritiro tutte le mie cartacce. 
E' buio pesto, sfumato il piano di andare subito a Tetouan, mi dirigo a Ksar Sghir in cerca di alloggio. Percorro i primi 5 km in Terra africana fino al paese, cerco anche nei vicoli, tra gli odori di montone grigliato,  di pesce, spezie, aromi e lezzo esotici, ma non trovo nulla. 
Mi fermo a chiedere e mi indicano un bed & breakfast, purtroppo lo trovo pieno, ci sono altri motociclisti che stanno cenando. Risalgo in moto e scopro che i fanali sono stanchi di funzionare, mi trovo nel buio pesto senza un minimo di luce. Non mi resta che tornare all’hotel visto appena fuori dal porto, peccato che sarà un incubo raggiungerlo. Arrivato all’hotel trovo posto, nel parcheggio ci sono le due custom già viste in dogana. Lo stabile è piuttosto sgarrupato con lavori in corso e ristrutturazione in atto, in confronto al b&b è triste, ma non si può scegliere. È pure piuttosto caro, 350 dhiram qui sono una fortuna.
Cena in camera con gli avanzi dei viveri visto che di uscire non se ne parla causa la mancanza di fari, mi consola il domani, inizia il viaggio. 

Oggi 10 km 

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