mercoledì 20 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 19 Campo 10 - Lahayoun

Mercoledì 8 novembre 2017     giorno 19 
campo 10 - Lahayoun



Questa mattina sfruttiamo le braci del fuoco di ieri sera. Colazione magra, non abbiamo quasi più pane, il pan brioche con la marmellata non è granché. Come quasi ogni mattina il cielo è coperto e umido ma non fa freddo, verso le 10, come sempre, esce il sole. A metà mattina scendiamo in una valletta che ci porta ad un un pozzo con grandi vasche tonde. Nella poca acqua rimasta una quantità di girini a tutti gli stadi di trasformazione sguazzano insieme a qualche grossa rana.




Procediamo in una zona sabbiosa che piano piano si ricopre di ghiaia e diventa molto umida, si sprofonda parecchio nonostante i sassi. Si sale e si scende spesso dal plateau alla parte bassa erosa, in una di queste salite mi ritrovo in cima ad una cresta strettissima e la pista mi scompare di sotto. Finisco in una zona fangosa imbrattato di mota rossa che seccando si indurisce come cemento.




Anche il pranzo sarà triste, pan brioche con sardine, purtroppo nessun villaggio lungo la strada. Ormai mancano 100 km Lahayoun, tagliamo qualche punto della navigazione e ci andiamo diretti.
Siamo su un tratto di vecchia pista Paris/Dakar, sassosa e scassata, dove andando a velocità sostenuta in poco tempo ti senti le formiche risalire dalle dita alle spalle perdendo completamente la sensibilità.
Anche la tole ondulee è un fastidio e facciamo a gara per trovare percorsi alternativi a lato un po’ meno tormentati. La guida in piedi sulle pedane, che nell’enduro è un’abitudine, qui è una rigorosa necessità per salvarsi le chiappe dal martellamento continuo della sella.


Ci sfila accanto un complesso di costruzioni abbandonato, grandi piazzali, il tutto circondato da recinzioni diroccate e terrapieni, probabilmente un vecchio forte marocchino dei tempi in cui le ostilità col Polisario erano accese.
Ci troviamo di fronte ad una zona di dune che riusciamo a contornare senza addentrarci. Due auto non arrivano, aspettiamo un po’ e quando compaiono scopriamo che Michelle ha forato di nuovo, Dom si è fermato a sostituire la ruota. Annata difficile, tante forature.
Poco più avanti intercettiamo una strada asfaltata, è privata, siamo in una zona di estrazione di fosfati. Passiamo accanto a mezzi al lavoro, zone divorate dagli scavi e capannoni da cui nasce un nastro trasportatore soprelevato per portare il materiale sulla costa. Chilometri di soprelevata incombono a lato della strada, passiamo il posto di guardia all’ingresso dell’impianto, dove le guardie ci  alzano la sbarra. Poco dopo siamo sulla nazionale e poi al villaggio portuale di Lahayoun, prima tappa stazione di servizio per rifornimento combustibile e acqua. Michelle e Viviane dal gommista. Bernie e Huguette a comprare viveri.
I motociclisti girano in esplorazione, la costa piena di camion per il trasporto del pesce, battuta incessantemente dai cavalloni dell’oceano, puzza di pesce in modo insopportabile. Tanti magazzini dall’alto lato della strada e attività commerciali nelle traverse che si allontanano dalla costa.
Ci insediamo in un bar e quindi passiamo ad un ristorante quando ci raggiungono tutti.
Il livello è il solito, bettolaccia con tavoli sulla strada, ci servono peperoncini inavvicinabili e un intingolo di pomodoro e verdure molto gustoso. Ci accordiamo per un piatto di pesce fritto misto, il cibo è in bella vista in una vetrina, il “maitre” ci riempie i piatti pescando con le mani dall’espositore. Il risultato è un piatto carico per oltre una spanna di gamberetti, calamari, tranci di pesce, pesciolotti fritti, nessuna posata sul tavolo (fortunatamente abbiamo le nostre) e senza tovaglioli (il coperto non è il loro forte).
Un bel the alla menta e si è fatta sera.
Evviva! Io e Bernard siamo senza luci, JF mi piazza la lampada frontale sul cupolino e partiamo, seguendo le auto arriviamo alla rotatoria che porta a Lajayoun paese dove un posto di blocco ci stamocontrolla. Mentiamo dicendo che stiamo andando in paese, lasciato il posto di polizia ci imbuchiamo quasi subito in una strada laterale, ci allontaniamo dalle costruzioni e montiamo le tende al buio senza sapere esattamente dove siamo. Auto e moto intorno e tende nel cerchio, come i pionieri nel far-west, poi subito a dormire.

Oggi 229 km
Totale 2147 km

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