venerdì 15 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 15 DAKLA

Sabato 4 novembre                 giorno 15
Campo 6 - Campo 7

Questa mattina il cielo è velato ma dopo colazione già si è rasserenato.
Dopo un tratto su terreno piatto e senza attrattive come gran parte degli ultimi tre giorni, si apre in grandi depressioni erose. 


Le pareti che scendono nelle valli mostrano strati e sfumature che vanno dal bianco del gesso, al giallo dell’ocra al rosso degli ossidi ferrosi. Il fondo pianeggiante mostra una superficie vellutato di erbetta verde,
fa sempre un certo effetto il verde nel deserto. 





Certo non è come i nostri prati, dà un po’ l’idea del trapianto di capelli...uno ogni tanto, ma guardato in lontananza è bello e stupefacente.







Il territorio si ripete in mille vallette e pianori costellati da branchi di centinaia di dromedari bradi, separati da creste e plateau piatti e sassosi.



Questo panorama popolato stimola a scattate foto, ma la bellezza si paga, siamo costretti a procedere a meandri, seguendo le depressioni e risalendo le pareti solo dove è possibile, fino a ridiscendere nella prossima.
Le zone erose terminano e poco dopo ci si presenta un’area costellata da una catena  di dune a mezzaluna di sabbia chiara poggiate sul fondo bruno e duro.





L’anno scorso avevamo bivaccato nella cavità di una di queste dune, protetti dal vento.
Zigzagando tra le onde candide arriviamo sulla strada asfaltata a Sud di Dakla, siamo ad un centinaio di km dal confine della Mauritania. 











Compare la lingua turchese di mare imprigionata dalla penisola di Dakla, seguiamo la costa fino all’insenatura dove il panorama è stupendo tra mille sfumature di verde e azzurro dell’acqua, bianco delle scogliere e il dorato della spiaggia e delle dune.





Strisce di spuma segnano il mare dieto le tavole minuscole e saettanti dei kite-surf
colorati che trainano poderosi sotto il vento teso e costante. Anche noi  a surfiamo a vela sull’asfalto con le moto inclinate in rettilineo a compensare il vento.
Rifornimento alla stazione di servizio, qui il combustibile è ancora più conveniente e poi percorriamo i 40 km della penisola per arrivare al paese distratti dai surfers che arrivano a virare a 5 m dalla strada.



Un ristorante vero, questa volta, ci sazia di pesce buonissimo a buon mercato.
È ora di rifornire i serbatoi d’acqua, nella sosta mi accorgo di avere la gomma anteriore sgonfia, questa volta ho forato io. Rapido cambio di camera d’aria e ripercorriamo la penisola verso il continente fino a trovare una pista che procede verso Nord battuta da un vento infame.
Non resta molto prima della sera, troviamo riparo parziale dietro una duna coperta di vegetazione, almeno il tavolo sarà protetto dal vento. Cena inusualmente leggera di zuppa di pollo e crostini, ma dopo l’abbuffata a pranzo è sufficiente. 
Il vento è freddo e ci invita a rintanarci presto nelle tende.

Oggi 155 km
Totale 1364 km


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