domenica 10 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 10 TAGANT - campo 2

Lunedì 30 ottobre 2017                      giorno 10 
TAGANT -  campo 2

Sveglia  e colazione con calma la partenza è alle 8:30 e si percorre una pista tra monti rocciosi. Il tracciato è duro, faticoso a tratti, le pietre sono molto grande. Ci fermiamo piuttosto spesso per riposare i polsi e gli avambracci, pur andando piuttosto veloci il progresso non è un granché a causa delle continue soste.







Il panorama cambia, attraversiamo un chott dal fondo compatto e liscio come un biliardo arrivo in scioltezza 150 km all’ora sul bianco abbacinante del lago asciutto, con la fata Morgana tutto intorno (è l’effetto ottico dell’acqua all’orizzonte dovuto al calore).
Lasciato il bacino, dopo una serie di crinali, ci troviamo in una vallata coperta di erba di cammello, grandi ciuffi alti di steli spessi che hanno alla base un monticello di sabbia. Si avanza lentamente, bisogna cercare la via più comoda, soprattutto in auto è una tortura per gli scossoni e rimbalzi senza fine. Superato l’ostacolo si va un poco meglio, dopo aver attraversato una serie di torrenti alluvionali in secca sostiamo per il pranzo in una zona di acacie sparse, per sfruttare l’ombra.







Lascio la moto sotto un albero e poi mi accorgo che in una biforcazione del tronco c’è una capra mumificata dal sole, sembra una scultura futurista.
Ogni anni scopro qualcosa di nuovo tra i cibi francesi, questa volta è il formaggio aromatizzato a “l’ail d’urs”, credo sia una roba tipo l’erba cipollina, comunque buono.
Ripartire dopo pranzo, anche se mangiamo poco, è sempre una tortura, rivestirsi a 35 o più gradi non entusiasma, ma basta fare qualche centinaio di metri e torna la felicità. Il terreno si fa sassoso e impervio, con tornantini stretti tra le rocce, tanto per dare un po’ d’interesse alla guida.
Superata la zona rocciosa incontriamo due ragazzi con un solo motorino che ci raccontano in arabo e a gesti che stanno andando ad Agadir, stupefacente, ma si sa, qui il tempo non è un problema, 300 km in due con un cinquantino su piste scassate per oltre la metà della distanza.



Il sole si è abbassato, mi fa riverbero sulle lenti lerce degli occhiali da lettura, un vento indemoniato al traverso cerca di buttarmi fuori pista tra i sassoni, è un incubo. Mi tolgo gli occhiali, non leggerò il gps ma almeno vedo dove vado, che al momento sembra essere vitale.
Non molto tempo dopo ci accampiamo al bordo di un oued, sistemata la tenda e docciato mi prendo cura della moto che con le vibrazioni tra i sassi ha perso una vite della carena, per il resto funziona bene.
Adesso relax, aperitivo, cena e fuocherello conviviale prima di andare a nanna, ha un magico effetto ipnotico e rilassante.
Il vento continua, ma non è freddo, si sta bene.

Oggi 186km
Totale 406 km

Nessun commento:

Posta un commento