sabato 9 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 09 AGADIR - TAGANT

Domenica 29 ottobre.                                giorno 09
AGADIR - TAGANT

Finalmente una bella dormita e sveglia comoda, l’ora legale è terminata, siamo passati all'ora inglese. 




Facciamo la prima colazione da campo tutti insieme, anche se in ritardo perché il pane fresco non è arrivato campeggio.



Alle 10 di mattina riusciamo a partire, destinazione TIZNIT, il primo tratto di 80 chilometri è sull’asfalto, qui il primo rifornimento di carburante.
Lasciamo la strada e affrontiamo una zona collinare pietrosa e segnata da una sterrata angusta che arranca in una valletta che lo è altrettanto. Pochi alberi d’Argan e qualche capretta che ci si arrampica per mangiare il poco verde della zona.





Pane salame formaggio e cetriolini sono il pranzo e, gran lusso, una tavoletta di cioccolata da dividere (ci sono voluti anni ma li ho addestrati bene questi francesi miscredenti, i primi anni tornavo in astinenza, con le allucinazioni per la mancanza di dolci. Adesso non si vergognano più a mostrare il lato gourmand della loro personalità, non è mica un difetto! Bisogna andarne fieri!)
Come sempre JF prepara il caffè con la KellyKettle (è una scusa per sfogare l’istinto piromane che c’è in lui).
Continuiamo il tragitto verso Sud attraversando qualche sparuto villaggio di poche case.




Quella che sulla guida Gandini è segnata come una pista è stata asfaltata, un problema comune in Marocco, ogni anno c’è qualche pista in meno e qualche strada in più.
Sosta in un bar a bere un tè alla menta mentre la televisione strombazza a tutto volume  la cronaca di una partita di calcio.


Ripartiamo felici di lasciare la civiltà, il percorso ritorna ad essere una pista e ci fermiamo all'imbrunire in una buona area bivacco.
Scattano le operazioni abituali, parcheggiare la moto, estrarre i bagagli dall’auto, montare la tenda, gonfiare il materassino e stendere il sacco a pelo.  Togliersi di dosso i vestiti cartonati dalla polvere all’esterno e umidi per in sudore all’interno, trasformando la moto in uno stendibiancheria. 
Finalmente smutandato dietro un cespuglio, in piedi sul sacco della tenda per non insabbiare i piedi, passo alla versione neolitica della doccia con sapone e catinella d’acqua. Fradicio e gelato (appena scende il sole la temperatura cala) mi asciugo con una micro pezza di microfibra sotto il venticello infame. Saltellando mi rivesto con grande gioia della pelle di cappone integrale che mi ricopre.
Fortunatamente i non motociclisti perdono meno tempo, il tavolo e le sedie sono pronti, le bottiglie stese in bella mostra pronte per essere violentate dal consueto aperitivo. Sono quasi sicuro che la cambusa ci costa più in liquidi peccaminosi che in cibo! Whisky, Ricard, liquore di Cassis, sciroppo di menta, coca cola, cubo di vino rosso e salatini o frutta secca. In breve ci si scorda del freddo e delle braccia indolenzite dalla pista pietrosa, scattano le chiacchiere e un’ora vola.
Abbiamo deciso che questa sera sarà PASTA!!!  come sempre tocca al solo cheff italiano presente, come al  solito  l'artista della casseruola si finge sdegnato dalla pasta a 3 minuti di cottura e poi se la mangia come un lupo al pari dei clienti francesi.
Una fetta di torta allunga la serata e ci porta ...forse alle 20,30.
Questa notte cambio di livello per me, Patou si è portato una tenda 2seconds di Decathlon per me, più spazio e velocità di monta/smonta.

Oggi 220 km di strada mista
Totale 220 km



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