mercoledì 6 dicembre 2017

Marocco e Sahara Occidentale 06 CHEFCHAOUEN


Giovedì 26 ottobre 2017                                    giorno 06
CHEFCHAOUEN 


Tenda stretta a causa del paletto danneggiato che la rende simile a una canadese e corta a causa degli stivali e del casco appoggiati nell’abside che rubano spazio . Notte orribile, cani che abbaiano, galli che cantano ad ogni ora e camion che passano sulla pista dietro il campeggio, essendo così isolato dava l’impressione di essere più silenzioso. Penso di non aver dormito più di tre ore, alle 7:30 mi aggiro per il campeggio, finché decido di scendere in paese a fare colazione. 




Mi siedo ad un tavolino della piazza semi deserta, il cameriere mi porta uova fritte, formaggio acidulo, fiammiferi di carne, piadina marocchina, pane tostato, olive, miele, burro, marmellata, crema di mandorle, latte macchiato e succo d’arancia. 



Ci metto parecchio a mangiare tutto, è più di quanto abbia mangiato nei quattro giorni precedenti. Devo aspettare un po’, perché negozi e artigiani cominciano a lavorare alle 10. Mi indicano la bottega di un fabbro poco distante, quando arrivo sta lavorando una recinzione forgiata che assembla senza saldature, è giovane simpatico. Gli chiedo un pezzo di metallo da infilare nei miei tubi per ricostruirli, smette di lavorare per aiutarmi, trovato il pezzo mi faccio dare gli attrezzi e lo adatto da me. 


Finito il lavoro ringrazio, pago e lo saluto. Avrei bisogno anche un pezzo di tubo che non riesco a trovare nei negozi di ferramenta e idraulica, provo nelle bancarelle del gran bazar. 





Dopo una lunga ricerca mi accontento di una vecchia chiave a tubo usata, torno dal fabbro che me la sega in due e sarà il rinforzo esterno dei due giunti rotti. Col mio piccolo tesoro di riparazione tra le mani risalgo al campeggio, dove in pochi minuti di lavoro, aiutato dal nostro americano, metto nuovo il paletto che ora flette senza rompersi o piegarsi.
Dopo una doccia metto sotto carica il telefono e mentre aspetto incontro il ciclista inglese, è accampato poco sopra di me, si chiama Brian. Un po’ di chiacchiere sui viaggi in bici ed altre amenità e decidiamo di scendere insieme in paese a fare un giro. Conoscendo già abbastanza i vicoli faccio un po’ da guida,  terminata la zona conosciuta andiamo in esplorazione scoprendo zone mai viste.





Dopo una lunga camminata, mentre  il sole tramonta, sostiamo in un bar a bere un tè alla menta parlando ed osservando il movimento della piazza. C’è un ambulante con tre magnifici pappagalli che usa per scattare foto ai turisti, uno stuolo di gatti e un sacco di gente che va e viene tra le bancarelle colorate.
Tra le tante cose interessanti, Brian mi racconta delle sue avventure, ha lasciato il posto lavoro per un anno, affittato casa Londra ed ora viaggia in bicicletta. Sta aspettando di partire per il Brasile, ha trovato un posto in nave su una nave da crociera che viene spostata ai Caraibi e il viaggio è molto economico.
Nel frattempo si è fatta l’ora di cena, andiamo a cercare un ristorante che ci indicato il ragazzo del campeggio, è un posto per locali non per turisti, si chiama Bab qualcosa, il proprietario molto gentile ci porta in cima alla costruzione su una terrazza da cui si gode di un panorama grandioso.




Ci prendiamo una zuppa marocchina parecchio piccante ed una tajina di qualità decisamente superiore a quella che ho mangiato ieri. Beviamo tè e acqua minerale.
Ormai si è fatta sera, risaliamo al campeggio, sono in arretrato col sonno.
I motociclisti cechi arrivati nel pomeriggio, saranno una quindicina, si sono sparpagliati ovunque, hanno sistemato le tende tutto intorno a me. 
Nel silenzio telefono a casa e poi mi infilo in tenda.

Oggi 0km 
Totale 747Km

Nessun commento:

Posta un commento