Giro d'Italia 18/5/2017 giorno 16 SOLETO-LIDO CONCHIGLIE sulla
via Francigena
Oggi parto più tardi, per
non dare fastidio al mio ospite mi muovo ad un’ora umana, colazione e alle otto
si esce di casa, lui per una commissione , io verso Otranto.
Preparata la bici,
abbracci e saluti, mi dirigo verso Martano.
La strada sale e scende
senza requie sulle ondulazioni del Salento, terra di vini, fino a raggiungere
Otranto.
La fortezza Aragonese che la domina e la cittadella storica sul
colle. Visita della Cattedrale e della Cripta suggestiva e affollata di
colonne, vago nei vicoli ed infine mi fermo a fare colazione sulla
piazza/terrazza che domina il porto.
Lasciando il paese ripasso
nel centro storico e accanto alla fortezza, attraversando il ponte di legno sul
fossato involontariamente causo un incidente a un cicloturista. Ci incrociamo
in senso opposto, lui è con la moglie ed hanno le borse ai lati, si distrae a
guardare la mia bici (la Teresa è una pin-up, fa voltare le teste!) e sbatte sul bordo del marciapiede con la ruota anteriore.
Arrivando a peso morto senza frenare l’urto è notevole, si ribalta in avanti e
la bici gli finisce sulla schiena, rimane riverso sul terreno senza fiato, con
la moglie mi lancio ad aiutarlo, mi sento un po’ in colpa essendo la causa
della sua distrazione. Fortunatamente sono illesi sia lui che la ruota, ci
salutiamo e andiamo ognuno al proprio destino.
Proseguo sulla costa sotto
un cielo azzurro, una leggera brezza ei mare che cambia mille tonalità del
verde, del blu e dell’azzurro sotto la millenaria sorveglianza delle torri
d’avvistamento saracene che a intervalli regolari presidiano la costa dalle
falesie.
In una delle rughe del
terreno si annida Porto Badisco, come una perla sulla sabbia al fondo del
piccolo fiordo, più avanti Tricase, Santa Cesarea dalle scogliere tutte
tagliate dall’uomo, le scalinate che scendono al mare e le vasche termali.
La Castro Marina della
nostra casa verde ai tempi delle scuole di volo, col suo porticciolo riparato,
il castello in cima e le case abbarbicate al colle. Tricase ...ed infine, punto estremo della
Puglia, Santa Maria di Leuca.
Tricase ...
ed infine, punto estremo della Puglia, Santa Maria di Leuca.
Sosto alla Basilica di
Finibus Terrae, in posizione dominante sul mare, statue, piazzale abbacinante
sotto il sole e la chiesa bianca affiancata dal colonnato e oltre il faro,
sotto, adagiato sulla costa, il paese.
Una suorina del Sud Est
Asiatico mi compila il Testimonium, documento che attesta la fine del
pellegrinaggio, visito i dintorni e mi siedo a pranzare, mentre osservo il
panorama e la moltitudine di turisti. Ci sono due coppie romagnole in moto che
incontrerò di nuovo tra qualche giorno.
Riprendo in mio viaggio lasciandomi
dietro la via Francigena, tormentato da dolori di stomaco per un bel tratto,
probabilmente ho mangiato troppo.
Il tratto Jonico della
costa è più pianeggiante e sabbioso, la costante sono le torri, fino a
raggiungere Gallipoli, con il borgo sull’isoletta collegata dal ponte.
Qui
venivamo a mangiare il pesce in una sorta di speloca dal soffitto ad arco,
posto senza pretese, ma pesce squisito, sono passati quasi quarant’anni.
Dopo il giro turistico
procedo lungo costa, ripasso davanti allo Scapricciatiello, il ristorante dove
ho mangiato ieri sera con Vittorio, arrivo a Lido Conchiglie dove sosto a
mangiare una pizza e infine vado a
trovarmi un posto dove bivaccare. Trovo un posto adeguato dietro una boscaglia
a due passi dal mare, questa sera ho fatto veramente tardi, non riesco nemmeno
a scrivere il diario dal sonno.
Oggi 154 km pedalando 8h 00'
dislivello +1418m
Totale 1955 km in 104h 02’
dislivello +17930m