venerdì 22 maggio 2015

giorno 40 FINISTERRA - MUXIA

Ritiro il bucato, colaziono e, riempito il Carrete, parto di corsa verso il faro col sole che sta sorgendo. La strada è tutta in salita e sono contro vento ma non importa, vado felice verso la fine della terra. Poco prima, in un'area con panchine, ci sono le tende di Sam e Wauters, Tristan sta chiudendo lo zaino, mi fermo a parlare, saluti e proseguo.
Al faro un po' di foto e indietro di corsa.








Questa volta trovo i belgi svegli e parlo un po' anche con loro. Proseguo per Muxia, un po' correndo e un po' camminando, per fortuna il cammino è liscio, sono stradine secondarie asfaltate. Viaggio con una coppia parigina e poi allungo. Da un colle si vede il mare, ma prevalentemente si sta all'interno.



In un'ispezione intervolo al Carrete scopro che una ruota ha tre raggi rotti. Ci sono messaggi che non possono essere ignorati! Ho costruito un carrello "dual sport" e gli ho fatto fare un "hard enduro"...mi sta comunicando che si è rotto le palle delle mie idee. In più nei piani non era previsto il ritorno a piedi a Santiago,  da persona accorta raccolgo il messaggio e decido: bus verso Santiago.









Intanto mi fermo a mangiare una tostada con cappuccino a Lires e colgo l'occasione per mettere le foto sul blog.
Continuo ad incrociare le stesse persone, anche se sono più veloce, perché mi fermo a fare foto.
Nel punto più alto della tratta la strada è liscia come un biliardo e corro sotto un vento implacabile e un cielo blu cobalto. La discesa da Facho de Lourido è veramente...lurida, mi fa temere per gli altri raggi, ma usciamo indenni anche da questa prova, pur se molto lentamente.
Ci sono delle zone inquietanti, un incrocio tra Twin Peacks e XFiles con i pini che ondeggiano frustati dal vento e gli eucalipti che gemono alla torsione delle fibre.
Sosta per pranzo sulla panca di pietra di una fontanella riparata dal vento.
Passa per la millesima volta Linn un'olandese anziana ma inarrestabile.
Siamo a tre km da Muxia e poco dopo compare la bianchissima spiaggia di Lourido.



L'ultimo km contro vento è veramente noioso e il paese mi pare deludente.



Mi registro all'albergue municipale e dopo le solite operazioni vado alla scoperta del luogo. Passeggiata fino al santuario di S Maria della Barca. Lo spettacolo è mozzafiato col vento che imbianca le creste delle onde, il mare dorato dal sole e i cavalloni che si infrangono sugli scogli con spruzzi altissimi.

















La chiesa di pietra si staglia sul blu del cielo con le due torri, circondata da rocce arrotondate dall'erosione.   L'interno è particolare e sobrio.
Salgo sul monte che sovrasta la penisola e la vista sul porto, sul paese dalle case colorate, sul santuario, il bianco sulle onde ed il faro oltre l'insenatura è magnifica, anche se stento a rimanere fermo per la forza del vento. Finisco in un bar a scrivere il blog davanti ad un bicchiere di vino tinto.
Poi ristorante, ormai mi tratto da pellegrino nobile, e poi a nanna.
Oggi 38 km di cui un'ora e mezza di corsa.

2 commenti:

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  2. Tu es un véritable poète Paolo. Et avec tes belles photos on sent les embruns du bout du monde.
    Salut ta compagne la charrette de ma part.
    JF

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