venerdì 8 maggio 2015

giorno 26 LEDIGOS - RELIEGOS

La sveglia è con ansia, si sarà incollata la camera d'aria? In più il sacco a pelo è bello umido e mi fa uno scroscio di pioggia all'ora di alzarsi. Capisci subito quando una giornata è in salita. La colazione è positiva, provo a montare la ruota e si affloscia al primo tentativo di gonfiaggio. Ok mi aspettano 16 km col freno tirato, meno male che almeno sono allenato.
Lascio l'area picnic e mi passano accanto quattro asiatici, io resto sull'asfalto che è accanto al cammino, inutile frustarsi da soli. Terradillos de los Templarios, nel tratto verso Moratinos affianco una signora di Brindisi e chiacchiero con lei, si vede che è la seconda volta, ha uno zaino professionale, ridotto al minimo.


Qui ci sono abitazioni troglodite scavate nella terra, un sapiente incrocio tra Hobbits e Teletubbies. Caffè e brioche al bar, ormai sono viziato, solo perché mi serviva il bagno.
Proseguo solo e nell'ultimo tratto verso Sahagun sto un po' con una signora olandese.











Appena arrivato in città cerco il ciclista che mi hanno indicato, è proprio sul cammino. Compro due camere per sicurezza e mi accorgo che il pneumatico che mostra la tela ha anche una bella bozza. Guardo avanti e compro anche i copertoni, piuttosto che averne bisogno quando non ci sono... meglio subito. Sistemo tutto e riparto, che bellezza non sono più frenato. Un po' di foto e lascio la città. Corro una cinquantina di minuti e mi fermo accanto a John, americano dell'Indiana e Dennis, scozzese. Parliamo a lungo, fino al loro stop a El Burgo Ranero.





Continuo deciso per fermarmi qualche km dopo, ma mi rendo conto che a furia di chiacchiere mi sono scordato il latte e l'acqua. Non mi resta che proseguire, mi viene male quando guardo la guida e vedo che sono a 12 km. Corro ancora un paio di tratte da venti minuti per abbreviare la monotonia del panorama. Ci sono un sacco di belle aree picnic, scommetto che quando mi servirà non la troverò. Finalmente arrivo a Reliegos, compro quel che mi serve e mi imbuco in un bar tutto pieno di scritte che pare la Bodeghita del Medio frequentata da Hemingway, e gestita da un mattacchione troppo simpatico.


Birrino che mi serve con una fetta di formaggio e una di prosciutto, timbro e via a cercare il campo Rom. Trovo un parchetto che fa al caso mio, c'è anche l'acqua.
Per cena penne lenticchie e pomodoro. Solite occupazioni serali e buona notte.
Oggi, accidenti a me, ho fatto 47 km con 1 ora e mezza di corsa.





1 commento:

  1. Copertoni e camera d'aria nuovi...e chi ti ferma più!
    Vai alla grande!
    Forza ti seguiamo...

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