giovedì 7 maggio 2015

giorno 25 POBLACION DE CAMPOS - LEDIGOS

Mi sono svegliato tardi e pure dimenticato di comprare il latte. Ma fa lo stesso. Partenza alle sette e mezza con un po' di dolore ma senza pastiglie. La prima parte è un po noiosa, solo e lungo la strada.


















Scorrono Poblacion de Campos e Revenga de Campos, mi fermo per un caffè e un cornetto. Trovo, a Villalcazar de Sirga, un bar dove mi cambio perché ormai è caldo e un negozio dove faccio grande spesa a prezzo umano. Foto alla chiesa templare e via.




A Carrion de los Condes, che è una bella cittadina caratteristica, al super finisco gli acquisti alimentari.































All'uscita c'è un grande convento Benedettino, San Zolio, dove timbro per il Luca.




Proseguendo mi viene di nuovo l'ispirazione di correre un po.

Una cinquantina di minuti prima du asfalto poi un bello sterrato liscio, l'antica via Aquitana. Mi fermo quando incrocio due pellegrini. Sono Cassiano e Juan di origine spagnola ma vivono in Lussemburgo.

Parliamo in francese e camminiamo un'ora per fermarci a pranzare alle due in un'area picnic.
Ci alziamo per ripartire quando mi rendo conto di avere una ruota bucata, sempre la stessa. Saluto i nuovi amici e smonto. Ancora una volta la pezza non tiene. Passa un ciclista che mi regala una di quelle senza mastice ma di tipo diverso, sembra molto tecnica. Quando riparto aggancio Robert, un inglese, e sto con lui fino alla bucatura seguente.

 Anche questa pezza non tiene, altro che professionale! Ne metto un'altra e provo a correre ancora un pochino, passo per Calzadilla de la Cuesa, primo minuscolo centro abitato dopo un sacco di km, e bevo alla fontana dove incontro Jabi uno spagnolo che a tutti i costi vuole una foto con me. Mi sembra di essere il Papa!


Riparto di corsa fino alla calzada romana che ha un fondo di sassi tipo mulattiera e scoraggia la velocità. Di nuovo solo non vedo l'ora di arrivare al prossimo villaggio per accamparmi.



Ci sono quasi e la gomma si affloscia. Provo a rigonfiare ma arrivo alla periferia Ledigos e devo riparare. Faccio in un attimo ma non c'è verso, probabilmente è un foro troppo grande e le pezze non tengono. Rassegnato proseguo sgonfio fino ad un bar dove chiedo se c'è un ciclista, ovviamente no, bevo una birra per tirami su. Mi guardo intorno e chiedo ad alcune persone se sono del posto e per caso hanno il mastice per le pezze. Julio Iglesias locale, tutto impomatato, è gentile e, dopo aver finito tutte le sue chiacchiere mi porta a casa sua e mi fa mettere sulla camera della colla neoprenica da una cartuccia. Ci metto sopra un pezzo di camera e mi incollo fino alle orecchie per sistemare la pezza a mani nude. Non posso più toccare niente! Vado con il copertone vuoto e la camera in mano, mi ha detto di metterci un peso e lasciarlo a lungo perché ci vuole parecchio. Trovo un'area picnic e mi ci butto. Camera tra due mattonelle rotte e sopra il Carrete. Preparo subito la tenda e poi la pasta con pomodoro e cioriso. Passano i vecchietti a passeggio la sera e mi guardano come un extra terrestre. Finalmente ho fatto tutto, bagno ghiacciato al piede e in tenda.
Oggi ho fatto 39 km



2 commenti:

  1. Ciao grandissimo!
    Quando torni puoi aprire un ciclista. Riparare forature non è più un problema per te...
    Oramai sri una "cintura nera" in rattoppo camera d'aria.
    Goditelo questo pellegrinaggio!!!
    Vai che stai andando alla grande.

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  2. Ciao Paolo, ha ragione davide, hai trovato iltuo nuovo lavoro......"da paolo,riparazioni rapide e sicure"

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