domenica 3 maggio 2015

giorno 21 PICOTA O CRUZEIRO - TOSANTOS

La giornata comincia come sempre presto e riesco a partire un po prima del solito.







Appena in cammino trovo una tedesca e viaggiamo insieme un pezzo finché ci raggiunge anche Vincente un francese che viene da sud di Parigi ed è in cammino da 50 giorni. È un personaggio interessante, dice che ha lavorato davanti a uno schermo per sette anni e adesso pausa. Dopo Santiago vuole andare a Roma e poi a Gerusalemme.
È interessato e conosce mille filosofie e culture di ogni genere poi mi ha spiegato che lavorava per una rivista scientifica che tratta questi argomenti e lui è appassionato della materia. La tedesca, che lavora in banca rimane indietro per riposare e noi continuiamo in francese. A un certo punto decide di aumentare la velocità, è alto 2 metri e le sue gambe mi arrivano al pomo d'Adamo, mi saluta e allunga.
Viaggio un bel tratto solo coi miei pensieri, il panorama oggi è un po' monotono, tutto colline verdi seminate a granaglie.



    

    





Anche i paesi attraversati sono piuttosto insignificanti, solo S.to Domingo de la Calzada si distingue con le sue chiese e la cattedrale.
Prima di arrivarci mi sono affiancato a una coppia giovane che mi pareva spagnola, invece sono lui messicano e lei bulgara e vivono in Florida, ecco perché parlavano un inglese Smart anche se privo di inflessioni particolari. Mi raccontano un sacco di cose sulla vita negli States con sfaccettature veramente interessanti perché viste da chi è emigrato quindi nota cose che per un indigeno sono scontate e prive di interesse.
Arrivati a Sto Domingo mi dicono che cercano una farmacia per i dolori al tendine di Achille, è tutto chiuso così gli fornisco un po dei miei antinfiammatori.    Loro si fermano e ancora io proseguo.
Resto solo un bel pezzo, e, riflettendo, il cammino è come una pietra con mille sfaccettature che cambiano i riflessi a seconda di come vengono colpite dalla luce.
Oggi mancano un po' l'aspetto panoramico ed architettonico/storico rispetto agli altri giorni ma c'è grande scambio umano e culturale, spazio per l'introspezione e la riflessione.           Bello! Sempre comunque interessante e bello. Dimenticavo che sono stato un poco anche con un signore di Fossano che ho perso per comprare il pane e, concessione alla libidine, dei biscotti artigianali intinti nel cioccolato. La mattina presto ho anche rivisto la ragazza di Torino, mi ha detto di aver cenato con Edoardo e dormito nello stesso albergue, ma alle tre è scappata, erano 80 nella camerata e tra il calore e il russare non si resisteva.
Nell'ultima ora di movimento ho fatto amicizia con tre ragazzi di Varese che hanno solo una settimana e percorrono solo un tratto. Ce la raccontiamo un po' e poco prima di Belorado agganciamo un altro italiano anche lui dolorante a una gamba. Quest'ultimo mi riconosce per le cose lette sulla pagina fb di Santiago il ritorno.
Tutti si fermano al primo ostello di Belorado. Io timbro e prima di proseguirei facciamo una foto tutti insieme.


    


Proseguo solo senza incontri fino a  Tosantos pensando di superare il villaggio e trovare un bivacco ma poco prima c'è un'area picnic troppo invitante, panche e tavoli, barbecue, fontana, la guardo bene e mi ingolosisce anche se è proprio sul cammino.







Visto che dopo le quattro i pellegrini in movimento sono rari come le oasi nel Sahara mi butto senza problemi e dopo aver montato il campo mi faccio una doccia alla fontana esposto al vento e con la pelle d'oca spessa un dito mi asciugo benedicendo l'idea di portare l'accappatoio di microfibra.
Adesso va proprio bene, una bella minestra di riso calda e sono un pashá.
Oggi la giornata ha reso bene ho fatto 42 km.



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