giovedì 30 aprile 2015

giorno 18 VAL DE MANERU - 2 KM dopo LUQUIN

La sveglia è stata molto presto così ho potuto far colazione con calma e ritirare tutto con cura. Alla fine ero comunque molto in anticipo e sono partito alle sei e mezza con il primo chiarore.


Dopo poco la strada bianca si tramuta in una salita ripidissima che si avvicina all'autostrada, nell'ultimo tratto ho il naso quasi a terra per tirare El carrete.      Ora siamo in piano e la rete dell'autostrada è tutta coperta con croci di legnetti, mi sa che i pellegrini hanno patito le pene dell'inferno per arrivarci.
























Si attraversa Maneru addormentato e poco dopo Cirraqui che all'uscita mostra un pendio arato e seminato di piantine messe come un planisfero.


Subito dopo un piccolo ponte messo in una scarpata mi fa sudare e devo scendere col Carrete in braccio, per fortuna un francese generoso conosciuto poco prima mi aiuta nella risalita.



Poi comincia un tratto di strada romana che non è per niente agevole. Parlo un attimo anche con una ragazza estone ma non è molto socievole così la lascio sola. Passo Lorca dove mi fermo a mangiare un panino perché mi fuma il piede.




Via verso Estella che è la fine di questa tappa. Davanti alla chiesa del S. Sepolcro che è particolare mi fermo a fotografare e ti trovo Pilar, la moglie di Isidro. Baci e abbracci e mi dice che il marito sta arrivando e in effetti dopo poco arriva. Foto anche con un amico irlandese.













Andiamo a festeggiare l'incontro insperato bevendo un bicchiere di vino e mi fanno assaggiare alcuni antipasti di Navarra.
Di nuovo saluti e ci lasciamo, loro restano io proseguo verso Ayegui dove c'è una fontana accanto ad una cantina vinicola con due rubinetti, uno dá acqua e l'altro in orario di lavoro vino! Mentre faccio onore alla fontana parlo con un gigante danese, quando lui parte, arriva Edoardo, di S. Donato Milanese.






Parlo un poco anche con lui e proseguo dato che voglio fare ancora una decina di km.



L'ultima tratta passa per una pineta molto bella e poi il sentiero diventa impossibile così mi tocca l'ultimo combattimento della giornata. La parte finale mi ha un po' annoiato e dopo Luquin cerco il posto per accamparmi. Lo trovo un paio di km più avanti, vicino ad un ponticello dove il sentiero è costeggiato da biancospini. Mi piazzo nell'angolo di un campo dove la semina non ha attecchito.
Doccia nel ruscello, minestra di riso col fornello e sistemo tutto. Il posto non è bello come ieri ma i "cinque stelle" non ci sono dappertutto. Ritirando tutto per la notte mi accorgo di avere una ruota bucata. Mi pareva troppo liscio ultimamente! Riparo e buona notte.





mercoledì 29 aprile 2015

giorno 17 ZURIAN IROTZ - PUENTE LA REINA/VAL DE MANERU

Oggi sveglia alle sei e mezza, l'interno della tenda è gocciolante, guardo fuori pensando alla pioggia ma il cielo è quasi sereno. Probabilmente ha fatto parecchio freddo e la mia umidità si è condensata all'interno. Colazione rapida e inizio a impacchettare. Passano due pellegrini che mi salutano e guardando stupiti. Lasciare il posto mi costringe, come per entrare, a sollevare di peso El Carrete per evitare che le ruote si forino sul filo spinato a terra.
Rimesso in pista si va, ma il primo tratto è molto ostico, tanto che in dei passaggi lo tengo come una carriola per dirigere le ruote con precisione tanto è stretto e costellato di sassoni.









Dopo la parte equilibristica si arriva a Irotz e al ponte prendo la pista ciclabile che segue il fiume per risparmiare il mio piede offeso (tanto poi c'è da arrampicarsi sull'Alto de Perdon).
Dieci km passano un po' lentamente perché sono solo, essendo partito da metà di una tappa.
Finalmente arrivo in vista di Pamplona con le sue chiese che stupidamente non fotografo in attesa dell'inquadratura migliore che non viene mai. Arrivo al ponte della Magdalena che dà accesso alla città con una ragazza neozelandese, cerca una posta per spedire a casa il sacco a pelo e alleggerire lo zaino. Attraverso la città da solo seguendo le conchiglie, con sosta in farmacia per un protettore gastrico visti tutti gli antinfiammatori che prendo.































Il centro, le mura antiche, la zona universitaria e sono fuori verso Cizur.
Ci sono campi di colza tutti gialli e campi di grano che fluttuano al vento sulle colline intorno. Sullo sfondo già si vede la cresta coi generatori eolici allineati dove mi aspetta il Perdon.







La strada è bella, bianca e serpeggiante tra le colline, incontro e chiacchiero con un brasiliano, una canadese e nell'ultimo tratto con un coreano con cui arrivo in cima. E' uno studente di medicina simpatico e solare, ci fotografiamo insieme. Peccato che non gli ho chiesto come si chiama .



























Il posto è spettacolare con le sagome di metallo dei viandanti e un panorama meraviglioso grazie anche alla bella giornata. Dopo un panino lascio il monumento per scendere con un poco di ansia visto come parte il sentiero e le descrizioni lette.




Ancora una volta lo guido come una carriola vista la pendenza esagerata e piano piano scendo in una pietraia che pare un torrente in secca. Finalmente il precipizio termina e la discesa si fa dolce con un fondo più facile. Arrivo ad Uterga con una coppia di francesi che perdo per strada e dopo un paio di paesini arrivo a Puente la Reina con un bel centro storico e molte chiese.







    







    









Timbro al primo albergue perché conto di fare campeggio anche questa sera. Spesa e via sul ponte che dà il nome al paese ed inizio la tappa successiva.
Mi dó tempo mezz'ora per allontanarmi dal paese e cercare un posto per campeggiare. Lo trovo quasi subito seguendo le strade bianche che entrano nella valle, prendo un sentierino e mi accampo un po' lontano dalla via. Col sole è magnifico: pini, macchia e arbusti fioriti intorno, panorama della vallata, uccelli che cantano.


Sistemo tutto e ceno sotto il sole al tramonto, pane camember e olive, yogurt e crema al cioccolato. Oggi è stata una giornata meravigliosa, ho conosciuto un sacco di gente e parlato tutte le lingue che conosco.
Altri 36 km del mio cammino.