lunedì 29 dicembre 2014

Viaggio in Senegal 5^ parte

Viaggio in Senegal 5^ parte

Giorno21 SA 27/04/13
Oggi Patou, dopo aver quasi finito le scorte di Imodium, attacca il Bimixin, visto che ieri sera ha avuto la febbre.
Dopo un po’ di ore di moto il didietro chiede pietà e ci fermiamo a Sidi Bibi, un buco prima di Agadir, con mercato, bancarelle, locali sulla strada e non ci resta che sederci davanti ad un bel the alla menta, mentre ci cuociono le galettes e le brochettes.










Proseguiamo verso Agadir, dove JF, con la ruota posteriore ormai al lumicino, visto un concessionario Honda si imbuca a caccia di una gomma nuova.

Un giro di telefonate lo mette in contatto con un meccanico che ha degli usati dalle dimensioni compatibili. Il tale viene a cercarci e ci porta alla sua officina dove avviene la scelta ed il montaggio.







Lasciamo la città optando per la litoranea verso nord e finalmente ci divertiamo un po’ tra le curve, con un paesaggio più vario.

Sosta ad Essaouira al campeggio popolato da camper francesi ed un enorme camion 6x6 spagnolo. Doccia, bucato e via in vita nella medina del paese. Driblati i parcheggiatori la vita è diventata facile, anche se dopo gli oltre 40° del sud confesso che siamo tutti infreddoliti ai 24° ventosi del Marocco. Nel dedalo di vicoli siamo protetti e vaghiamo guardando i botteghini di artigianato e souvenir che non abbiamo assolutamente contemplato sino ad ora.
Couscous e poi a nanna, il ritorno in moto è stato assiderante, era freddissimo, c’erano solo 19°.
Oggi 368K tot7104


Giorno22 DO 28/04/13 (domani la nave)
Lasciata Essaouira la strada è bella, piena di curve ma scorrevole fino al paese di Ounagha, dove c’è un traffico pazzesco di auto pickup stracarichi di persone, pulmini, corriere, veicoli a trazione animale, mezzi parcheggiati a colonna sui due lati della strada ed infine siamo bloccati. A passo d’uomo raggiungiamo un’area di prati invasa da bancarelle, venditori di dolciumi, giostre, centinaia di berberi a cavallo che si radunano per chissà quale festa o torneo e sarebbe anche bello fermarsi a guardare ma non ci sta uno spillo, così portati dalla lenta corrente passiamo e la coda prosegue un paio di km anche al contrario.
Peccato perdersi la festa paesana, ma bisognerebbe lasciare le moto troppo lontano.
Oggi a pranzo ci tocca una tajina monumentale di montone a Sidi Smail un po’ a sud di El Jadida. Per finirla devo veramente impegnarmi, ma era buona, le verdure qui non sono come le nostre, sono naturali ed i sapori sono incredibili, per chi è abituato alle città ed al supermercato.
Saliamo oltre Rabat per sostare al campeggio di Kenitra, sul mare, ma scopriamo che è chiuso per ristrutturazione e l’alternativa è in paese. Con un po’ di fortuna lo troviamo in fretta, abbiamo chiesto ad un tale, eccezione che conferma la regola, italiano trasferito in Marocco che ci spiega come raggiungerlo ed in un attimo troviamo lo stadio ed il campeggio accanto.
E’ piuttosto triste, ma non importa. Illuminati dalla preveggenza ci accampiamo sotto una grande veranda che ci proteggerà domattina dalla pioggia (ma questo ancora non lo sappiamo). Accanto al campeggio c’è anche il ristorante, l’interno è particolare, con disegni ed affreschi, ma è popolato da gente equivoca, forse perché servono alcoolici e può anche essere l’unico della cittadina. 
Incuranti delle donnine che girano sole nel bar (molto strano per un paese musulmano, ma del resto si narra che c’erano anche sui gradini del tempio di Gerusalemme) e dei soggetti semiaddormentati ai tavolini coperti di lattine di birra ci lavoriamo professionalmente gli spiedini, le patatine e la bottiglia di vino italiano.
Anche oggi abbiamo chiuso in bellezza.
Oggi 487K tot7591


Giorno23 LU 29/04/13
Come già detto alle 6 ci butta uno scroscio torrenziale di pioggia, io che mi sveglio sempre molto presto sto già leggendo da più di un’ora e godo come una biscia pensando che la magnifica veranda tiene all’asciutto tende ed equipaggiamento (sarebbe la prima bagnata e proprio l’ultimo giorno non è corretto). Colazione sotto la veranda con la Kelly che fuma contenta e ci lanciamo nell’ultima parte del viaggio, senza prendere l’autostrada, perché ormai il Dhiram scarseggia e abbiamo già in mente di bruciare i miseri resti a Larache.
La strada è bagnata, a tratti scende qualche goccia ma in meno di un’ora il cielo è di nuovo del colore preferito dai motociclisti (e non solo) e raggiungiamo il porto di Larache dove il furbacchione di Bernie sa già di poter trovare delle magnifiche sardine alla griglia con patatine e persino un birrino.














E’ il canto del cigno, uno sguardo dal vecchio forte spagnolo a picco sul mare e l’ultima galoppata costiera verso Tangeri Med. Siamo d’accordo di fermarci per un ultimo rifornimento ma il leader del momento se ne scorda e il mio serbatoino finisce prima degli altri, vado in riserva, il conto alla rovescia dei Km percorribili si azzera, faccio ancora 15km (tanto ho le taniche e non devo spingere) e alla fine mi fermo visto che il tanto anelato distributore non si vede, è inutile succhiarsi tutta la schifezza del fondo del serbatoio. Travaso una tanica e riparto…una curva dopo c’era il benzinaio! Va beh riempio tutto e andiamo al porto.
Col biglietto elettronico ci danno le carte d’imbarco e in un attimo facciamo tutto, ci imbarchiamo tra i primi con un motociclista Gallese, Ben, che poi ritroviamo in nave.
Leghiamo le moto nel garage, sono un po’ in apprensione per il mio cavalletto che ha il supporto sempre più piegato e mi sembra di vedere quegli scooter che stanno semisdraiati sulla stampella (ma quelli non pesano 200kg più i bagagli). A casa dovrò sostituire il pezzo con quello d’acciaio come hanno fatto quasi tutti. Piazzo una zepa di legno che mi porto da qualche giorno, lego e abbandono il fido destriero al suo destino.




Primo impegno: doccia e quindi al bar i una soffice poltrona a conversare. Ritroviamo Ben, gli offriamo una birra e i racconta del suo viaggio, 10 mesi a zonzo, verso i paesi dell’Est, la Turchia e poi a casa per farsi qualche anno in Australia (ci sembrava tanto il tempo che ci siamo concessi noi!).
Oggi 280K tot7871


Giorno24 MA 30/04/13
Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅ Nave ≅

Giorno25 ME 01/05/13
Svuotati dai 2 giorni di nave siamo pervasi da una lieve malinconia che sempre aleggia alla fine di un viaggio.


Verso le 9 si attracca a Sete, per le 10 e mezza siamo a terra e alle 11 ci siamo salutati e siamo pronti a partire a raggiera.
Il cielo non promette niente di buono, così…muta e pinne. 
Fortunatamente pur se fresco fa solo qualche goccia tra Montpellier e Nimes.
A Bordighera mi fermo a telefonare e mi svesto, perché qui fa caldo.
Alle 5 e mezza di sera sono a Novara, l’avventura è finita, sono contentissimo di essere a casa e riabbracciare la famiglia con un nuovo ricordo indimenticabile ad arricchire il bagaglio.
Oggi 660K tot8535


CONCLUSIONI
Il viaggio è stato lungo ma molto bello, soprattutto il Marocco ed il Senegal, La Mauritania è stata solo passaggio e purtroppo non nelle zone che la caratterizzano.
Il percorso di massima è stato questo:








Per il combustibile non ci sono stati problemi, fermo restando che io, con 13 l di serbatoio e 240 km di autonomia di base cercavo di rifornire dopo 100k se possibile (avevo anche 2 taniche da 10l che cercavo di impiegare solo in caso di necessità perché al distributore è + veloce, oppure riempivo la mattina prima di partire per non dare continuamente il tedio agli altri che avevano circa 400km di autonomia.
Come detto prima è un viaggio dalla connotazione diversa dai nostri abituali, ma comunque vuoi per la realizzazione del sogno, vuoi per i compagni collaudati è stato bellissimo e non ha riservato spiacevoli sorprese…anzi!

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