martedì 30 dicembre 2014

Marocco e Sahara Occidentale ott-nov 2014 3^parte

MAROCCO E SAHARA OCC. 3^ parte

MAR 04 NOVEMBRE
Sveglia non troppo umida sul fondo della sebka, colazione e via, sempre con la falesia sulla destra. In una cinquantina di km lasciamo la depressione e troviamo una pista che ci porta all’asfalto. Dopo 45 km siamo a Sidi Akfnir dove sostiamo per il pranzo, una succulenta tajina.








Mi sono accorto che la carica della batteria è di nuovo bassa, il motorino non gira dando starter, qualcosa non funziona, ho sempre avviato a pedale.
Faccciamo rifornimento e ripartiamo verso Sud, al ponte su uno oued lasciamo l’asfalto su una pista che costeggia il letto, ma c’è troppa acqua e fango, non si riesce a trovare un guado. Dopo una perlustrazione individuiamo un punto adatto e J.F. ci si avventa, scoprendo che il fondo è  coperto di grandi pietre viscide e melmose, e mettendosi a mollo con la moto in pochi,metri.
Bernie e Patou accorrono ad aiutarlo infradiciandosi fino al ginocchio. Sollevano la moto, la riavviano e lo aiutano a portarla a mano dall’altro lato.
Subito dietro vado io con la moto a mano, attraverso deciso e senza intoppi arrivo in un attimo dall’altro lato, a seguire Patou e Nick che stenta un po’, poi arriva anche Otmar che era in giro a cercare un guado.
La pista si spinge sotto una parete e poi ritorna verso il corso d’acqua, è morbida e scorrevole e la zona è piena di animali: capre, dromedari, pecore, aironi nell’acqua del fiume.
Finalmente troviamo il luogo adatto a bivaccare e installiamo il campo 12. Ancora una volta siamo nel letto di un fiume asciutto, stiamo veramente sfidando la sorte! Speriamo di non finire a mollo! Come al solito monto la tenda in un posto un po’ rialzato, credo poco nella fortuna e più nella prudenza.
Oggi temo per l’integrità del mio intestino, sono andato in “bagno” tre volte, l’ultima mollando la moto al volo e correndo con le braghe in mano ad infrattarmi.
Prima di cena diamo un’occhiata alla mia moto e il tester dice che arriva una tensione troppo alta, 15,6 v, Otmar sostiene che al massimo deve essere 13,8 v,  il regolatore di tensione è sicuramente il responsabile, infatti ha cotto anche la batteria nuova.
A cena mi consolo con insalata di pomodori, riso condito con jesier (fegatini di pollo) e macedonia in scatola. Come al solito a letto presto, il gruppo “Baggina” risente della non più tenera età.

OGGI  150 KM moto                        TOT 1963 KM


MER 05 NOVEMBRE
Notte movimentata nello oued, scrosci di pioggia e alle 2 di notte lo scroscio inquietante dell’acqua. Esco dalla tenda e vado a controllare, un fiumiciattolo cola dentro il letto del fiume cadendo da una parete e formando una cascata a cinquanta metri da noi, fortunatamente siamo a a monte!
La notte prosegue tranquilla anche se ogni ora piove. Anche a colazione è una noia perché continua a fare piccoli scrosci.
Riusciamo ad asciugare tutto e ripartiamo seguendo il fiume, risaliamo sulla sponda sinistra e prendiamo l’asfalto verso Tantan.
Scollegate tutte le utenze elettriche della mia moto, sembra avviarsi più facilmente.
Prendiamo acqua anche andando in moto, anche se non piove a dirotto, per fortuna.





A 20 km dal paese lasciamo ancora l’asfalto scendendo a destra in un bacino, seguendo una pista infangata e viscida che porta diretta a Tantan, le moto sono molto impaltate.
A qualche km appare un piccolo passo dominato da un cimitero e da un marabutto bianco e verde creando un’immagine molto pittoresca. Al di là del passo si scende in paese, le piogge hanno gonfiato un ruscello che scorre placido attraversando il paese e costringendoci ad un guado urbano.
Mentre gli altri fanno la spesa vado a caccia di una batteria nuova, ma non riesco a trovarla, così mi accontento di telefonare a casa, la Vale è in gita. Raggiungo gli altri al bar e dopo un the andiamo a fare il pieno ai mezzi.
Si riparte verso Nord, lasciamo la strada nella valle del Draa e ci fermiamo a pranzare al riparo di una boscaglia, oggi il vento è veramente fastidioso.
La pista ci porta verso uno Ksar in rovina arroccato su un colle, dopo aver fatto qualche foto proseguiamo incontrando un hotel nuovissimo dall’architettura che richiama le vecchie fortezze berbere, sembra veramente lussuoso!















Difficoltoso l’attraversamento del fiume per la quantità di fango, ma poi si rivela una bella pista scorrevole e divertente con un po’ di dune sul percorso.


Alle 17 sosta al campo 13, siamo in una zona dunare molto bella, la sabbia è rossa e dura per la pioggia, Patou, J.F. e anche Otmar, che di solito sta tranquillo, partono a fare ricognizioni e raccontano di un pozzo e una spianata piena di animali dall’altro lato delle dune, io stranamente non ne ho voglia.
Oggi registro la tensione della catena che si è parecchio allentata, anche la corona è parecchio usurata. Siamo ai piedi di una duna che ci ripara dal vento.
La cena offre zuppa di volatili in busta e pasta condita con tonno e macreaux all’olio d’oliva.
Per la prima volta quest’anno ho freddo la sera, mi sono messo l’interno goretex della giacca e l’interno imbottito dei pantaloni.
OGGI  130 KM moto                        TOT 2093 KM


GIO 06 NOVEMBRE
Questa mattina mi sono svegliato piuttosto scassato. Dopo colazione, una volta ritirato tutto, inforco la moto e vado a fare la mia parte di ricognizione dell’area, questa sabbia è troppo bella e troppo rara in questa parte d’Africa per non godersela. Vado a vedermi il pozzo, arrampico su crinali ripidi e scendo da pendii a strapiombo, la sabbia è ancora abbastanza umida e si galleggia bene.
Finalmente tutti sono pronti e si parte, questa parte della pista è favolosa, un parco dei divertimenti, non mi lascio scappare una duna, su e giù, curve sulle pareti, serpentine lungo le creste, come se avessi 15 anni.
Prendiamo una pista a sinistra che ci porta verso la costa e in lontananza si vede una torre bianca che sarà ad almeno 20 km, arrivandoci scopriamo che non è nulla di romantico ma un rudere di installazione mineraria, probabilmente ci lavoravano i fosfati.
Da qui in un attimo siamo sulla costa, sulla falesia a picco sul mare, lo spettacolo è sempre grandioso, una successione di onde spumeggianti che si rovesciano sul basso fondale e si infrangono sulle rocce o rotolano morbide sulla spiaggia, qua e là il relitto incagliato di una vecchia nave rugginosa portato chssà quando da una tempesta.
Risaliamo la costa alla ricerca di un villaggio di pescatori scoperto l’anno precedente, qui cucinano anche il pesce e noi non stiamo nella pelle dalla voglia di assaggiarlo.


Il villaggio è un gruppo di baracche accanto ad un forte in abbandono, Aoreora, prende il nome dallo oued che scorre al di sotto della falesia e sbocca sul mare in un letto di sabbia dorata. 



In questo momento ci ha montato il campo un organizzazione di quelle che fanno gasare i clienti con finti rallies, hanno anche il traguardo gonfiabile accanto al bivacco e i fuoristrada vanno su e giù per il fiume, si vedono tracce anche su un enorme campo di alte dune costiere poco discosto.




Noi pensiamo a riempirci la pancia, per ora, molliamo le moto, ci svestiamo, mentre il pescatore ci mostra una cassetta di pesce e dopo averlo pulito lo stende sopra i carboni a grigliare, mentre uno stuolo di gatti festeggiano con le interiora e un pescatore rammenda una rete. 



In attesa ci guardiamo attorno, il paesaggio è mozzafiato, siamo un centinaio di metri a strapiombo sul mare con il campo dei rallisti e il letto del fiume sotto di noi, oltre un mare di alte dune che a cordoni si allontanano dal bagnasciuga, sempre più alte a perdita d’occhio.
Finalmente la grigliata è cotta, nel frattempo ci siamo preparati il nostro tavolo e le nostre sedie, perché qui oltre al pesce non c’è nulla, e un enorme vassoio viene posato in tavola. 







Immediatamente piomba il silenzio, tutti sono impegnati a gustare le corbine ed altri pesci sconosciuti, a succhiare le spine e leccarsi le dita. La griglia non è abbastanza capiente per un gruppo da 11 come il nostro e sta cuocendo una seconda tornata, mentre arriva un gruppo di spagnoli, con auto, quad, un Razor e una sola moto, anche loro sono di mezza età, anche se fisicamente molto peggio ...hanno delle panze! ...e sono pure un po’ sostenuti.
Mangiamo il nostro pesce delizioso, sbaracchiamo e ripartiamo dopo aver speso 5€.
Scendiamo nel canalone e mi fermo a salutare i rallisti a uno dei gazebo montati accanto al traguardo, sono spagnoli e mi dicono che c’è anche un italiano.







 Ci lanciamo sulla spiaggia per chilometri, ci ferma la foce di un fiume. Risaliamo la valle e con un paio di piccoli guadi attraversiamo e risaliamo la falesia, ma non ci sono posti adatti al bivacco. Più avanti riscendiamo verso la spiaggia e dopo un po’ tra zone umide e zone coltivate decidiamo di fermarci, convinti che un posto buono non lo troveremo. Siamo sotto le colline pietrose in un piccolo appezzamento sassoso ma piatto con una zona paludosa davanti al mare, questo è il campo14.
Prima di cena mi faccio una corsetta di un quarto d’ora su per una collina ripidissima e, aiutato dal vento, arrivo vicino a due animaletti con una codona che mi sembrano marmotte, scoprirò poi che sono scoiattoli di terrra.  Questa sera facciamo la festa ad un salame, lenticchie con prosciutto e finale con Montblanc al cioccolato.
Questa sera chiacchere con Otmar davanti al fuoco, ormai riesco quasi a capirlo (soprattutto se ha filtrato parecchio rosso), ha viaggiato parecchio, soprattutto in moto...é  stato ovunque, compresa l’Italia, da ragazzo ha partecipato alle valli bergamasche e alla sei giorni, proprio cazzuto.


OGGI  110 KM moto                        TOT 2203 KM


VEN 07 NOVEMBRE
La notte è passata piuttosto bene, ma ho un raffreddore pazzesco che mi fa sternutire un sacco e colare il naso come una fontana. Qui in riva al mare c’è un umido notevole, tutto è umido!
Dopo colazione partenza lungo la spiaggia, facciamo 5 km e risaliamo sulla pista tra le colline, dove incontriamo un gruppo di Mitsubishi con targa marocchina, probabilmente noleggiate, hanno il fotografo cineasta che li immortala e una guida che li porta in giro. E’ un dedalo di piste e ogni tanto li incrociamo, è una noia perché la pista é stretta e non si riesce a passare, si mangia un sacco di polvere.





Si arriva ad una costruzione di pietra dove troviamo la Toyota di Bernard e Michelle, ci spiegano che è la casa di un pescatote, e sono stati a mangiare qui. Veniamo tutti invitati per un the nel cortile sui cuscini, è una situazione veramente caratteristica, c’è anche un capretto di tre giorni che gira belando tra di noi.








Veniamo invitati anche a pranzo e arriva un bel cous cous con le verdure.



Bernard guida come se avesse il diavolo alle calcagna e sbaglia pista un paio di volte, ma alla fine giungiamo a Fort Bou Jerif. Subito ci si trova davanti l’oasi con un acquedotto e grandi alberi d’eucalipto, tronchi morti e qualche palma, un po’ discosto in posizione dominante il forte, enorme e malconcio, ancora una volta una struttura veramente imponente, parte in pietra e parte in mattoni di fango. Dà l’impressione di avere un’origine romana e di avere subito vari rimaneggiamenti in epoche diverse.
La base di pietrra è ancora in buono stato mentre la parte di fango è dilavata e semidistrutta, sui parapetti e sulle mensole dei balconi si vede ancora una canalizzazione a gronda che sicuramente raccoglieva l’acqua nelle cisterne, nonostante il pozzo dell’oasi,  probabilmente di epoca successiva.
Ci spostiamo al camping che si trova ad un paio di km, è una struttuta molto carina e curata, con torri stile ksar, verande con poltrone e cuscini e locali con vetrate, il gusto e la cura sono sicuramente di un europeo. Nel cortile giace disteso uno scheletro di balena quasi completo, mancano solo delle vertebre,  fa un po’ impressione, essendo in pieno deserto.












Ci sistemiamo con le tende, faccio il bucato completo e mi faccio una corsa con Bernie, ci allontaniamo nel saliscendi collinare del deserto e poi ritorniamo, mi faccio anche una puntata al forte e oasi e poi ritorno, per finire una doccia tripla.
Ritrovo sotto una tenda berbera per bere comodamente una birra. Come di consueto si festeggia il compleanno di Michelle, così ci spostiamo al nostro tavolo e compare lo spumante per il brindisi.
Ultima tappa il ristorante, una sala molto carina con quadretti, oggetti della tradizione, pelli di animali ed arredata con gusto, c’è anche la tavolata di un altro gruppo di motociclisti KTM, poi ne arriverà un altro ancora.
La tavolata è veramente carina, fuori dalle nostre aspettative, oltre alla solita tajina di pollo ci servono un’insalata marocchina, una zuppa e una tajina di frutta mai vista.
Questa sera si va a letto tardi.
OGGI  40 KM moto               TOT 2243 KM


SAB 08 NOVEMBRE
Questa notte ho sentito lo sciacallo e la civetta, meglio il cattivo presagio della processione di quelli che andavano in bagno facendo casino!
Dopo la doccia, sontuosa colazione al campeggio, con marmellata, frittelle, brioche e succo d’arancia.
Ci sono due gruppi di motociclisti in campeggio, uno di loro deve essere caduto perché zoppica e ha un ginocchio gonfio come un pallone.
Partiamo ritornando all’oasi e poi seguiamo una pista che ci porta all’asfalto, Michelle è a caccia di una cooperativa che produce essenze al fico d’india, così cerchiamo tra le piantagioni fino a trovare e più o meno tutti compriamo qualcosa.



In cinquanta km d’asfalto siamo a Sidi Ifni, con i suoi portici bianchi e azzurri e l’architettura coloniale, ci fermiamo a pranzare vicino al mercato un buon fritto misto di pesce. Proseguiamo fino ad Aglou Plage, la zona è sfruttata turisticamente e tra le onde si vedono dei surfisti con la pagaia, mentre dai locali sulla spiaggia la musica pompa come a Rimini.
Proseguiamo lungo la pista costiera, disseminata di baracche di pescatori, alcune sono scavate nell’arenaria della scogliera, il percorso è molto divertente, alterna sabbia a fondo compatto.






Ci fermiamo a bivaccare accanto ad una duna alla luce del tramonto, aperitivo con tartine tonnate.





A cena insalata di pomodori e zuppa cinese,  dolce in quantità, Montblanc, plum cake e mon cherie. Dopo tutto il vino rosso Bernard ha estratto una bottiglia di distillato di pere e la situazione minaccia di degenerare. (E’ stato un anno etilico, cartoni e cartoni di vino rosso, bottiglie di pinot aperitivo, Ricard, whisky, cassis e genepy ...non si sa quanto è stato bevuto!)
OGGI  182 KM moto                        TOT 2425 KM


DOM 09 NOVEMBRE
La pista costiera prosegue con lo stesso fondo, alternando sabbia e terra, qua e la case di pescatori, si sale e si scende un po’ sulla falesia e un po’ sulla spiaggia.



Attraversiamo un paio di centri abitati ed in una quarantina di km siamo sull’asfalto verso Agadir che superiamo e alle 12,30 siamo ad Aourir, il paese del campeggio da cui è iniziato il tour. Sosta al ristorante dove gustiamo un ottimo pesce alla brace e rientro in campeggio per me, incursione dal barbiere per tutti gli altri che tornano rasati lasciandomi il solo barbuto.
Non ci resta che sistemare le cose, rimontare il gancio al Toy di Bernard e caricare le moto, cade quella a noleggio di Dominique che si fa qualche piccolo danno, dopo essere uscita indenne sino ad ora.
Patou e Christine festeggiano oggi il loro 35° anno di matrimonio e offrono una bottiglia di spumante, prima della cena nel ristorante del campeggio.
Salutiamo chi parte domattina presto (6,30) in aereo e buona notte.
OGGI  90 KM moto               TOT 2515 KM

QUESTO E' L'ITINERARIO SEGUITO (senso orario)










LUN 10 NOVEMBRE
Notte difficile tra le raffiche di vento e i cani che abbaiano alle 23.30 svegliando tutti. Seconda sveglia alle 6 per salutare ancora Huguette, Christine, Viviane, Michelle e Jean Francois Prima che partano, poi si torna in tenda. Alle 8 sveglia per la colazione e partenza con le auto ed i carrelli, imbocchiamo l’autostrada e la lasciamo verso El Jadida.
Pranzo con tajina di montone e via di nuovo verso Nord, gli equipaggi sono gli stessi dell’andata, io e Patou, Bernard con Otmar e Bernie con Nick.
Bernard ci fa fare una stradaccia lentissima e piena di buche, ci mettiamo una vita ad arrivare a El Jadida e poi decide di andare fino a Casablanca.
Troviamo un campeggio desolato dove mangiamo le nostre cose al sacco e infine ci infiliamo in tenda.
OGGI  0 KM moto                 TOT 2515 KM


MAR 11 NOVEMBRE
Questa notte gran comfort, ho aggiunto il materassino di J.F. al mio e ho avuto una parvenza di morbidezza del giaciglio, infatti ho dormito molto bene.
Colazione, riimpacchettiamo tutto, ben inumidito dal piovoso clima locale e ripartiamo prendendo l’autostrada con grande calma. A 50 km da Tangeri sosta per pranzare, non abbiamo fatto nemmeno una sosta caffè, Patou è nero di rabbia, almeno avessimo fretta...ma abbiamo un sacco di tempo da perdere.
Abbiamo preso acqua a tratti lungo tutta la strada e in particolare quando ci fermiamo all’autogrill, piove che Dio la manda, ci sono pozzanghere enormi nei piazzali e i campi intorno sono tutti allagati...un tempo da lupi!
Almeno qui ci consoliamo con il cibo, mai visto un’area di sosta con il barbecue ed il forno per fare il pane! La kefta di manzo con patatine è accompagnata da pane caldo e fragrante appena sfornato. Caffè e siamo pronti a ripartire sotto il diluvio che continua.
Alle 15 siamo al caro, vecchio camping Achakar di cap Spartel, fortunatamente non ce n’erano altri ragionevolmente vicini al porto, e poi una ventina di km in più non spostavano il problema, se fatti oggi o domani! 
Appena arrivati scarichiamo la mia moto dal carrello, aprire la tenda è un problema, perché, anche se non sta piovendo, il campeggio è completamente allagato. Nell’attesa faccio onore al wifi e sento le notizie da casa.
Ordiniamo fritto di calamari per cena e andiamo a vedere cosa si riesce a fare con le tende.
Fortunatamente dietro la piazzola trovo un grande basamento di cemento un po’ soprelevato e già praticamente asciutto, ecco fatto, tre tende piazzate in fila al riparo dal fango e dalle eventuali prossime piogge. Il fondo non é certo morbido ma con due materassini chi se ne frega.
Solito “aperò” in piazzola e poi al ristorante. I calamari sono una vera schifezza, la sola cosa indegna che ho mangiato qui, ma per gli altri erano buoni, a me parevano molli, unti e indigesti!
Ancora un po’ di whatsapp e una telefonata a casa, poi a nanna.
OGGI  0 KM moto                 TOT 2515 KM


MER 12 NOVEMBRE
Dormito bene, un rovescio di pioggia alle 7  mi fa restare in tenda a poltrire fino alle 8, facciamo colazione col poco che rimane della nostra cambusa. Si bighellona un po’ per il campeggio mandando messaggi ed osservando un Toy tedesco a tetto alto, come quello di Bernard, ma camperizzato, molto ben fatto.
Compro l’ennesimo caricabatteria per il telefono (sono piuttosto sfigato con questo articolo, non mi dura più di due settimane) nella bottega vicino al campeggio, qui costano una sciocchezza. Lampo di genio, anche se piuttosto ritardato visto che sono le 11, mi viene in mente di provare a caricare la batteria della moto, chissà che mi porti a casa senza problemi!
Bernard ha ancora in auto la mia vecchia, così le porto entrambe. Con Patou andiamo a cercare un elettrauto per ricaricare, dopo una battuta di caccia e innumerevoli tentativi infruttuosi troviamo un antro piccolo e nero che contiene un apparecchio mostruoso grosso come un frigorifero, tutto pieno di fori per jack e interruttori (ricorda molto uno di quei vecchi centralini manuali di legno di una volta). Il ragazzo dice che non c’è problema, può caricare e subito si avventa su una delle mie batterie STAGNE!! cercando a cacciavitate di aprirla, gli spiego che non va aperta, ma caricata com’é. Sembra capire e collega la benedetta batteria pescando in una foresta di fili, nessuno con pinzette o becchi di coccodrillo, tutti avvolti e bloccati sui poli in maniera raffinata. Dice di ripassare verso le due a riprenderle, ce ne andiamo tutt’altro che tranquilli, ma se non hai alternative... ti accontenti.
Torniamo al campeggio e pranziamo con gli altri, mi prendo l’insalata Achakar che mi era piaciuta molto e rimaniamo sul terrazzo a goderci il sole che ce l’ha fatta a comparire tra le nubi, si sta benissimo anche se il raffreddore mi perseguita, faccio decine di sternuti e il naso mi cola come un rubinetto rotto.
Alle 3 andiamo a riprenderci le batterie, per scoprire che la mia vecchia funziona ancora (meno male che l’ho portata!), mentre quella più nuova è morta, non tiene la carica.
La batteria funzionante riporta i segni di violenza sui tappi e il vecchio professionista del laboratorio ci spiega tutto orgoglioso do averci messo l’acqua, peccato che c’é scritto grosso una casa DO NOT OPEN e la batteria è AL GEL, NON CI VA L’ACQUA!!! Speriamo!
Paghiamo le 4 petecchie che ci chiede e ce ne andiamo.
Al campeggio asciugo il coperchio dall’acqua residua e spero non perda, non la collego nemmeno per paura che perda il poco di carica e ... insciallah!
Visto che il tempo non è male mi faccio una corsa fino in cima al colle dei ripetitori, in barba al raffreddore, al ritorno doccia fredda e cena al ristorante dopo l’immancabile aperò.
Solite chiacchere, watsapp e a dormire
OGGI  0 KM moto                 TOT 2515 KM

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GIO 13 NOVEMBRE
Questa è l’ultima mattina insieme, facciamo una sontuosa colazione al bar con tutte le leccornie occidentali e quelle arabe.
Torniamo in piazzola a finire di ritirare tutto ed agganciare i carrelli alle auto.
Nel frattempo compare una signora francese sulla sessantina che ci chiede se abbiamo da cambiare un po’ di € in Diram, e parlando ci racconta che ha passato tre anni a girare il mondo con il marito in barca a vela, un quindici metri equipaggiato di tutto punto. Sono stati in Venezuela per dei mesi e si sono anche comprati una pistola P38 su consiglio di altri stranieri che vivevano in zona, per sicurezza, hanno detto, soli hanno attraversato il Pacifico in tre settimane e si sono fermati alle Fiji dove il marito ha avuto problemi di salute. Hanno deciso di vendere la barca e sono tornati in Francia, adesso sono venuti in Marocco con il camper, ma erano indecisi perché non gli sembrava sicuro un viaggio del genere ... dopo quello che hanno fatto! Al mondo c’è gente veramente strana!
Finiti i preparativi andiamo tutti al bar a berci un the e ci salutiamo, è arrivato il momento, oggi alle 4 hanno il traghetto, mentre io me ne resto solo due giorni.
Baci e abbracci commossi e li guardo avviarsi verso il porto.
Passeggiata sulla spiaggia dietro il palazzo Reale, giro in negozio a comprare cibo e  vado a mangiarmelo alla solita spiaggia delle grotte di Ercole, leggo un po’ e, visto che il sole se n’è andato, abbandono anch’io.
Resto al bar a leggere e tiro l’ora di cena finendo il libro, adesso non ho più nulla da leggere.
Cena, messaggi con la Lella ed ho una pessima notizia, il nostro vicino Donato ha un tumore al pancreas, accidenti, soli 48 anni e purtroppo sappiamo per esperienza che problema é!
Poco prima di partire lo avevo incrociato e vistolo molto magro gli ho chiesto se avesse fatto la dieta, mi ha risposto che non riusciva a dormire da un mese per il dolore ad un ginocchio e stava facendo degli esami...chi l’avrebbe mai detto ...il dolore ad un ginocchio!
Doo questa notizia mi ritiro in tenda, oggi niente corsa, per restare in tema mi fa male un ginocchio, almeno io so perché!!!
OGGI  0 KM moto                 TOT 2515 KM


VEN 14 NOVEMBRE
Evviva, questa mattina alle 6,30 ha cominciato a piovere e poi a diluviare, la neccessità di andare ai servizi mi è costata un bagno, sono fradicio fino al midollo ...ecco i momenti meno divertenti e più eroici del viaggio!
La pioggia continua fino alle dieci, poi esce il sole tra grossi cumuli, corro a stendere le cose per farle asciugare, mi distraggo un attimo al bar e uno scroscio improvviso inzuppa quello che era umido...merda! Ci riprovo, mentre bivacco al bar fino all’ora di pranzo, poi vado in tenda a mangiare una scatoletta di tonno e un delizioso Montblanc al cioccolato.
Il pomeriggio piove a tratti, così rileggo il primo libro, guardo la tele (evviva National Geographic) e wazzappo (che salvezza il wifi!), tra un the e un caffè con una fatica enorme arriva anche l’ora di cena. Ordino un Durum, che è una specie di Shawarma misto con patatine e insalata, mangio molto lentamente, solo e senza nente da fare il tempo è il mio nemico.
Finalmente arrivano le 21,30, oggi non ho fatto veramente nulla a parte annoiarmi e bagnarmi.
Sono stato bagnato tutto il giorno e gelato, il raffreddore non migliora di sicuro!, l’idea dell’allergia mi ha fatto eliminare il cuscino e il sac a viande, ma non cambia gran che, buona notte.
OGGI  0 KM moto                 TOT 2515 KM


SAB 15 NOVEMBRE
L’alba dell’ultimo giorno in terra d’Africa! Metto un occhio fuori dalla tenda con la paura di trovare un tempo pessimo e invece il cielo è azzurro, meno male che le previsioni ci hanno azzeccato.
Passo un paio d’ore a piegare, ordinare e stendere ad asciugare, faccio colazione con una scatoletta di macedonia e due biscotti e poi caffè al bar.
Parlo un po’ con un francese, è solo, ha una vecchia Toy KJZ 80 come quella che aveva Bernie, con una maggiolina sul tetto e un po’ camperizzata. Sta tornando verso Gibilterra, dice che su un passo a 2700m ha incontrato una tempesta di neve.
Merde! Sta piovendo, di corsa a ritirare tutto! Un po’ di bar, spesa per il viaggio in nave: yogurt, pane, scatolette.
Pranzo accanto alla tenda e poi la ripiego e vado a caricare la moto che ho portato all’ingresso del campeggio dove il fondo è asfaltato. Ammucchio tutti i bagagli, collego la batteria e richiudo tutto, fissare disco tenda (la 2" decathlon) e rotolo (vestito con la pettorina) richiede studio e perizia, oltre a 4 corde elastiche. Per evitare che l’ammortizzatore si schiacci troppo sotto il peso, ho infilato una canna di bamboo a sostenere un lato della moto (almeno il primo avviamento non sarà complicato, poi con il minimo alto spero non si spenga mai!).
Lascio il mezzo per un ultimo the alla menta, mando le ultime wazzappate e infine saluto lo staff del bar-ristorante, tutti simpatici e gentili.
Ai piedi della moto la giacca, il casco, il camelback e lo zaino, mi carico tutto chiedendomi se la moto si avvierà.  Monto sulle pedane e in un paio di pedalate il motore romba e strepita col minimo alto, calcio al bamboo che ha fatto il suo lavoro, guanti e via verso l’autostrada, faccio un po’ fatica perché così su di giri la moto non va piano e se tiro la frizione ulula.
Andando, sepolto dai bagagli cerco di sistemare il minimo ad un livello accettabile, al casello non si spegne, al distributore prima del porto riempio e riavvio senza problemi.
Al porto c’è della coda per il check in, ma in dieci minuti faccio, polizia a razzo sorpassando tutta la colonna, non ho la fiche pronta e la compilo al volo, subito dogana dove trovo uno stronzo che mi costringe a spegnere la moto prché non vuole prendersi da solo il foglietto verde dal passaporto.  Fanculo glielo piazzo in mano e mi faccio tutto il giro del porto sino al molo, è un viaggio, ma sono alla rampa, superando di nuovo tutta la coda. Entro, parcheggio come al solito subito a destra e salgo a prendere la chiave della cabina, arrivo alla porta e mi accomodo, trovo un marocchino che mi chiede se faccio cambio per farlo stare con un amico, perché no, mi sposto.




Doccia al volo e sul ponte a godere un po’ di sole. Faccio conoscenza con uno spagnolo che ha un’agenzia e porta in giro gente, insieme a lui c’è un veneziano attempato e sborone che le sa tutte, ma parla bene spagnolo e francese.
Finalmente con un’ora e mezza di ritardo si parte, resto al sole e ceno con una scatoletta di tonno.
Ho conosciuto un gruppo eterogeneo di Como, Brescia, Milano e con loro c’è un camionista romano di 156Kg che trasporta merci per una casa di aste, si chiacchera facendo mezzanotte, sono simpatici.
In cabina siamo in tre, gli altri sono marocchini tranquilli e veramente gentili. Buona notte.
OGGI  80 KM moto               TOT 2595 KM


DOM 16 NOVEMBRE
Sveglia presto come al solito, attesa di un orario ragionevole, doccia e via a zonzo per la nave.
Colazione al bar della piscina e giornata interminabile di chiacchere col gruppo di Pinuccio e conosciuto anche quelli del gruppo Azzurrorosa, scuola di off road.


Scalo a Barcellona tra le 19 e le 22, sento la Lella, il tempo è brutto, piove un sacco ma dovrebbe migliorare domani sera, speriamo!
Pasti sempre al sacco e tiriamo tardi fino a mezzanotte.
OGGI  0 KM moto                 TOT 2595 KM


LUN 17 NOVEMBRE
La mattina si vedono squarci d’azzurro nella zona di Hyieres, ma andando verso l’Italia ci sono nuvole bigie incollate alla costa.
Parole, parole, parole e niente movimento, fortuna che i motociclisti sono simpatici!
Verso le 17 siamo a Genova, sbarco veloce capottandomi prima di scendere dalla rampa della nave (siccome non si avviava ho deciso di buttarla giù dalla rampa della nave e accenderla al volo, peccato che, con zaini davanti e dietro, non vedo niente e innesto la prima salendo), senza nessuna formalità per gli italiani, mi fermo all’uscita del porto, finisco di mettere tutti i vestiti caldi di cui dispongo, collego il fanale, che si accende e posso finalmente provarci.
Gocciola ma non piove, salutati tutti mi avvio, prendo l’autostrada, ho deciso di fare la Serravalle fino a Ovada e poi statale Sale Mortara  Novara.
Non ho freddo, che già è meraviglioso, neanche alle mani. Non piove, che è fantastico, dopo un po’ mi passa Pasquale, il bresciano coi baffi a ricciolo, incontro Pinuccio che resta con me per un po’. Ma subito comincia a piovere e vai col tango! Intanto viene buio e ci vedo poco tra la luce sfigata e gli schizzi d’acqua sugli occhialoni.
Verso Ovada smette e Pinuccio dà gas e va, io rimango ai miei 85/90 all’ora, così carico no ho voglia di rischiare. Comincio a sentire freddo mentre lentamente mi asciugo, la statale non è male ma quando incrocio le auto i fari mi accecano.
Vado bene fino a Mortara, poi inizia a piovere a dirotto, devo rallentare perché le gocce in faccia mi fanno male, viene a catinelle, non ne posso più e conto i km.
Finalmente sono al cartello Novara e mi si “rompono le acque”, probabilmente i pantaloni hanno perso la tenuta e una colata gelata mi scende tra le cosce e nel pacco, è terribile, già avevo freddo, adesso tremo come una foglia. La testa di cavallo, via Gorizia, sono a casa!
Suono il campanello e mi faccio buttare le chiavi, butto la moto in garage e anche questa è fatta!
OGGI  140 KM moto                        TOT 2735 KM



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